Napoli registra un aumento significativo di strutture ricettive come bed&breakfast e affittacamere, ma dietro questo boom si nascondono situazioni di illegalità che mettono a rischio la sicurezza dei visitatori e dei cittadini. L’ultima scoperta riguarda la trasformazione abusiva di un deposito in un hotel a cinque piani, completamente privo di autorizzazioni e controlli ufficiali.
La scoperta dell’hotel abusivo: un deposito diventato albergo senza permessi
Gli agenti dell’Unità operativa tutela edilizia della polizia locale di Napoli hanno individuato una struttura in vico Gelso a Loreto, nel centro cittadino, davanti al parco Marinella su via Vespucci. Qui un deposito, in parte usato come laboratorio per la riparazione di elettrodomestici, è stato trasformato in un hotel di cinque piani senza alcun permesso di costruire o titolo abilitativo legato alle norme di sicurezza.
Le camere erano già arredate e la pubblicità era presente su diverse piattaforme di prenotazione on line, con tariffe che si aggiravano intorno ai 102 euro a notte. Il nome dato all’hotel abusivo era “Palazzo Pepe”. Gli agenti hanno proceduto al sequestro penale dei locali. Questo caso solleva domande precise: chi ha consentito tali lavori? Chi ha coperto questa attività illegale? Come ha potuto passare inosservata una trasformazione strutturale così significativa in pieno centro città?
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Riflessioni sulla sicurezza e i controlli
La gestione improvvisata di una struttura di cinque piani senza rispettare le regole mette a rischio la sicurezza di chi vi soggiorna e di chi abita nei dintorni. Le norme edilizie e di sicurezza riguardano, tra l’altro, impianti antincendio, vie di fuga, carichi strutturali e requisiti igienico sanitari. L’apertura senza questi standard crea una situazione pericolosa che va individuata e bloccata prima della messa in funzione.
Un hotel con cinque piani non passa inosservato. In effetti, un edificio così grande, soprattutto in una zona centrale e frequentata, avrebbe dovuto suscitare attenzioni da parte degli uffici comunali e delle forze dell’ordine preposte ai controlli urbanistici. Il fatto che nessuno abbia rilevato la trasformazione fa pensare a mancanze o possibili coperture legate a interessi poco trasparenti.
Le reazioni politiche e la richiesta di approfondire le responsabilità
Francesco Emilio Borrelli, parlamentare dei Verdi e membro di Alleanza Verdi Sinistra, è intervenuto commentando la vicenda. Ha espresso stupore per l’assenza di controlli e per il fatto che una riconversione così importante, da deposito a hotel, non sia stata mai rilevata.
Borrelli ha sottolineato come sia grave permettere che un hotel di cinque piani venga realizzato senza alcuna autorizzazione, soprattutto in pieno centro storico. Ha definito questa omissione una “distrazione imperdonabile” da parte di chi dovrebbe vigilare e fermare sul nascere attività di questo tipo per evitare il diffondersi del malaffare.
Il deputato chiede inoltre un’indagine approfondita per capire se dietro questa vicenda ci siano connivenze o complicità che hanno consentito la crescita di questa struttura abusiva senza controlli. L’obiettivo è far luce su eventuali responsabilità a livello amministrativo e penalizzare i coinvolti.
Fenomeno più ampio di strutture abusive a Napoli
Il caso di Palazzo Pepe riflette un fenomeno più ampio che coinvolge la città da mesi. La domanda turistica in crescita ha spinto molti a trasformare immobili in bed&breakfast e affittacamere, spesso senza rispettare le normative vigenti. Questa situazione rischia di creare rischi concreti per la sicurezza, di danneggiare la qualità del tessuto urbano e di alterare la regolarità del mercato ricettivo.
Chi gestisce o affitta queste strutture senza autorizzazioni favorisce un sistema fuori legge che mette in difficoltà le strutture regolari e espone i clienti a rischi legati a impianti non a norma o a condizioni abitative precarie. Le forze di polizia e gli enti locali stanno cercando di intensificare i controlli per arginare questo fenomeno, ma serve un impegno costante e mirato per evitare il moltiplicarsi di queste situazioni.
Le amministrazioni comunali sono sotto pressione per bloccare questo tipo di abusi, migliorare i sistemi di monitoraggio e garantire che le politiche di sviluppo turistico rispettino le regole e la sicurezza di tutti. Il recente sequestro a vico Gelso rappresenta un segnale forte della necessità di interventi decisi e trasparenti.