Napoli ha inaugurato un importante sistema di sorveglianza che unifica il controllo di tutte le sedi giudiziarie presenti nel distretto della Corte di Appello. Grazie a una rete di 1600 videocamere di ultima generazione, installate tra i vari luoghi di giustizia, ora è possibile garantire un monitoraggio continuo e coordinato, rafforzando la sicurezza con tecnologie sofisticate.
La nuova sala di regia centralizzata e il suo funzionamento
La prima sala di regia centralizzata d’Italia per la sicurezza giudiziaria è stata attivata proprio a Napoli, dando un impulso concreto alla gestione della vigilanza. Il controllo si basa su un sistema articolato che utilizza 1600 videocamere distribuite tra i diversi edifici, negli uffici di giudici e nelle sedi periferiche del distretto. Le telecamere si distinguono per le diverse caratteristiche: ci sono modelli fissi, mobili, a 360 gradi e speciali dispositivi per la rilevazione automatica delle targhe dei veicoli in transito. Questa varietà consente di coprire ogni angolo e punto sensibile, assicurando così di rilevare ogni movimento sospetto o minaccia.
La sorveglianza funziona 24 ore su 24, senza pause, e integra sensori di movimento che possono lanciare allarmi automatici in tempo reale. Le videocamere possiedono anche la funzione a infrarossi, essenziale per avere immagini nitide anche al buio, dunque garantendo protezione anche durante le ore notturne o in ambienti poco illuminati. L’intero sistema è stato progettato per rispondere alle esigenze di sicurezza delle sedi giudiziarie, dove la tutela non può mai mancare.
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La collaborazione con l’istituto di vigilanza rangers e il ruolo delle forze dell’ordine
Da circa una settimana, l’Istituto di vigilanza Rangers, che fa parte del gruppo Battistolli, ha preso servizio ai varchi di accesso degli edifici giudiziari nel distretto di Napoli. Questi operatori affiancano le forze di polizia, le quali in precedenza garantivano direttamente la sicurezza all’ingresso. Il procuratore generale Aldo Policastro, presente alla conferenza stampa di presentazione, ha spiegato che “il presidio degli accessi è stato rinforzato in modo sostanziale, pur mantenendo centrale il ruolo delle forze dell’ordine all’interno dei palazzi.”
L’intervento della vigilanza privata ha permesso di ridurre la pressione sulle forze di pubblica sicurezza, liberando agenti e ufficiali da compiti esterni ai palazzi. Prima dell’attivazione dei Rangers, il controllo era affidato a un totale di 108 persone tra agenti della polizia penitenziaria, poliziotti, carabinieri, agenti della polizia locale e di altre amministrazioni. Grazie all’ingresso dell’istituto di vigilanza, i 48 agenti penitenziari possono ora tornare a occuparsi esclusivamente delle attività interne legate alla loro funzione specifica.
La distribuzione delle telecamere nel distretto e le misure per la tutela della privacy
Nel nuovo Palazzo di giustizia di Napoli sono collocate 600 delle 1600 videocamere che compongono il sistema di sorveglianza esteso a tutto il distretto. Le altre telecamere sono installate nelle sedi di uffici più piccoli e nei tribunali minori, come quelli di Sant’Anastasia, San Giovanni-Barra, Ischia, Procida e Capri. Questo permette di coprire capillarmente i varchi di ingresso e le zone interne, a beneficio della sicurezza complessiva del distretto.
Un aspetto importante riguarda la tutela della privacy per chi accede o lavora nelle sedi giudiziarie. È stato spiegato che i dati raccolti dalle telecamere vengono cifrati con sistemi avanzati e conservati in un ambiente protetto, non collegato alla rete internet. In questo modo si riducono al minimo i rischi di accesso non autorizzato ai video e alle informazioni sensibili. La crittografia e lo stoccaggio isolato rappresentano una garanzia a tutela della riservatezza.
I vantaggi operativi e la riorganizzazione delle risorse umane
L’avvio della sorveglianza centralizzata ha portato a una riorganizzazione concreta delle risorse umane. Prima di questo sistema, numerose forze dell’ordine erano impiegate per il controllo all’ingresso delle sedi giudiziarie, sottraendo personale ad altri compiti istituzionali. Ora, con il sistema di videocamere e il supporto dell’istituto privato, molte di queste unità possono concentrare il loro lavoro all’interno degli edifici, occupandosi delle attività specifiche della loro mansione.
Questa nuova modalità di controllo rende più funzionale ed efficace la sorveglianza, con un monitoraggio sempre attivo e la possibilità di intervenire tempestivamente in caso di emergenze rilevate dal sistema di sensori o dalle immagini. La presenza dell’istituto di vigilanza si integra con l’azione delle forze dell’ordine, migliorando la distribuzione dei compiti e alleggerendo carichi e presidi fuori dalle sedi giudiziarie.
Napoli si posiziona così all’avanguardia nel campo della sicurezza giudiziaria, affidandosi a un quadro tecnologico articolato e a una strategia organizzativa che mette in campo strumenti nuovi per affrontare le sfide della protezione dei luoghi di giustizia nel 2025.