A napoli il tango abbraccia la palestina: una protesta danzante per la pace a gaza

A napoli il tango abbraccia la palestina: una protesta danzante per la pace a gaza

La comunità tanguera di Napoli organizza una protesta pacifica con un corteo danzante in via Toledo per esprimere solidarietà a Palestina e Gaza, usando il tango come simbolo di pace e resistenza.
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A Napoli, oltre 200 tangueri hanno organizzato un corteo danzante in via Toledo per esprimere solidarietà a Gaza, usando il tango come simbolo di pace e protesta contro la guerra. - Gaeta.it

La comunità tanguera di napoli si è mobilitata in una protesta pacifica e originale a favore della palestina. Un corteo danzante ha attraversato via toledo fino alla fontana del nettuno, per esprimere solidarietà a gaza attraverso il linguaggio universale del tango. Circa 200 persone hanno preso parte all’evento, richiamate dall’appello social dei tangueri napoletani che hanno voluto trasformare l’arte dell’abbraccio in un simbolo di resistenza.

L’arte del tango come forma di protesta e solidarietà

Il tango non è solo una danza, ma un gesto carico di significati sociali e politici. Nato ai margini delle società urbane, il tango si fonda sull’intimità dell’abbraccio e sulla connessione tra persone di origini e culture diverse. Nel corso della manifestazione napoletana questa caratteristica è stata utilizzata per lanciare un messaggio chiaro: il diritto alla pace e il rifiuto della guerra a gaza.

Milonga come spazio inclusivo

Gli organizzatori hanno voluto sottolineare l’idea che in milonga – le serate dedicate al tango – nessuno è escluso in base a nazionalità o religione. La danza diventa spazio di inclusione e comunicazione oltre i confini, capace di abbattere ogni barriera. A napoli, il tango è stato scelto come strumento di denuncia e di vicinanza a chi soffre a causa del conflitto israelo-palestinese.

La manifestazione in rosso tra danza e simboli di pace

La manifestazione ha avuto un forte impatto visivo grazie all’uso predominante del colore rosso. La maggior parte dei partecipanti indossava accessori o capi rossi, un richiamo esplicito al sangue versato e alla sofferenza a gaza. Lo striscione “Stop genocide” ha accompagnato il corteo, a sottolineare la richiesta di fermare la violenza e le uccisioni.

Il rosso è stato descritto come un colore che non celebra ma denuncia, non decora ma grida, non dimentica ma resiste. Questa scelta simbolica ha rafforzato il legame tra la danza e la protesta, trasformando un gesto artistico in un atto politico. Applausi e fotografie da parte di passanti e turisti hanno testimoniato l’interesse e il sostegno raccolto dall’iniziativa nel cuore di napoli.

Il ruolo della cultura urbana nelle manifestazioni di oggi

Questa protesta a base di tango conferma come la cultura urbana possa svolgere un ruolo importante nelle mobilitazioni sociali contemporanee. La piazza si trasforma in un palcoscenico dove arte e impegno civico si incontrano. Le attività culturali diventano veicoli potenti per veicolare messaggi di empatia e solidarietà, raggiungendo un pubblico più ampio rispetto a forme tradizionali di protesta.

Napoli e la sua tradizione artistica

napoli, con la sua forte tradizione di espressioni artistiche popolari, conferma di saper abbracciare cause internazionali attraverso il mezzo culturale più congeniale al suo tessuto cittadino. Il tango, danza di incontro e di dialogo, rappresenta così uno strumento utile per mettere in moto riflessioni e azioni legate a eventi lontani ma che riguardano tutti. La sensibilità mostrata da oltre duecento persone riunite testimonia la diffusione di questi temi anche tra chi si dedica a forme d’arte apparentemente lontane dalle dinamiche politiche classiche.

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