La città di modena si prepara ad accogliere il Modena Belcanto Festival, evento musicale che unisce tradizione lirica e nuove composizioni. Dal 25 settembre al 12 ottobre, la manifestazione porterà sulla scena opere classiche, concerti e spettacoli che coinvolgono voci e orchestre di rilievo. Il festival rende omaggio a grandi interpreti come Mirella Freni e Luciano Pavarotti, rafforzando il legame tra il territorio e la cultura del belcanto italiano.
Il programma del festival e le celebrazioni per i trecento anni di scarlatti
La seconda edizione del Modena Belcanto Festival si apre con un evento unico per la città: la rappresentazione dell’oratorio Santa Teodosia di Alessandro Scarlatti. L’opera, celebrata in occasione dei trecento anni dalla morte del compositore, segna un ritorno alla scena modenese dopo un lungo periodo. La scelta mette in risalto un patrimonio musicale raramente eseguito, valorizzando una pagina importante della storia della musica barocca.
Un omaggio al patrimonio musicale
L’omaggio a Scarlatti si lega al contesto del festival, che seleziona lavori legati a figure chiave della musica italiana. La proposta artistica intende far riscoprire opere meno conosciute, dedicate a un pubblico attento che cerca di approfondire la varietà e la ricchezza della tradizione vocale. Questa attenzione alla storia si coniuga con un’idea di continuità culturale, ponendo modena come centro di riferimento per studi e performance belcantistiche.
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Da puccini a lezioni di teatro e danza: un percorso tra musica e arti performative
Alle celebrazioni storiche segue un omaggio più noto, dedicato a Giacomo Puccini e alla sua opera La Bohème, proposta nelle serate del 26 e 28 settembre. Questa produzione presenta un cast di interpreti guidati dal direttore Leo Nucci e dal maestro Aldo Sisillo che conducono l’orchestra filarmonica locale. Il legame con Mirella Freni e Luciano Pavarotti, icone insostituibili di questo repertorio, aggiunge valore simbolico all’evento.
Teatro e danza a modena
Ad arricchire la rassegna, il festival include una lettura teatrale affidata a Laura Morante il 5 ottobre. L’attrice approfondisce le figure femminili nelle opere di Puccini, spostando l’attenzione su un’analisi psicologica. Successivamente, la compagnia emiliana Artemis Danza, diretta da Monica Casadei, traduce queste emozioni in danza, offrendo una fusione tra musica, recitazione e coreografie. Questo intreccio multidisciplinare mostra il festival come spazio aperto alla sperimentazione e al dialogo tra arti diverse.
Il concerto di gala: un incontro tra grandi voci e direttori d’orchestra storici
Il momento clou della manifestazione è il concerto di gala, fissato per il 3 ottobre al teatro comunale di modena. La serata riunisce il soprano Jessica Pratt e il direttore Daniel Oren, figure riconosciute nel panorama lirico internazionale. Il programma prevede brani tratti da Haendel, Mozart, Bellini, Strauss, Wagner e Donizetti, ripercorrendo capolavori che hanno segnato la storia del belcanto.
Questo concerto richiama la tradizione dell’opera modenese, consolidata dall’impegno della fondazione teatro comunale e del conservatorio Vecchi-Tonelli. L’evento si propone come appuntamento fisso per gli appassionati, reso ancora più significativo dalla presenza di musicisti eccellenti. La scelta del repertorio riflette un equilibrio tra le diverse epoche e stili musicali, rispecchiando l’identità e la vocazione della città.
Nuovo repertorio e proposte didattiche: spazio ai giovani talenti e alla musica contemporanea
Nel segno della novità, il festival commissiona tre lavori inediti a compositori come Claudio Ambrosini, Antonio Giacometti e Daniele Furlati. Questi brani rappresentano un’importante occasione per presentare creazioni originali, che si intrecciano con la tradizione classica senza dimenticare le sonorità del presente. L’attenzione alla musica contemporanea sottolinea l’intento di far progredire lo scenario culturale locale, a partire dal dialogo tra passato e futuro.
Percorso formativo e valorizzazione dei giovani artisti
Parallelamente si dà spazio ai giovani interpreti con il concerto finale dedicato agli allievi della masterclass di alto perfezionamento del conservatorio Vecchi-Tonelli. Il corso, condotto da Raina Kabaivanska, prepara voci emergenti con un programma che unisce tecnica e sensibilità interpretativa. Questo momento offre una vetrina agli artisti in formazione, permettendo loro di misurarsi con un pubblico qualificato e di inserirsi nel circuito musicale della città.
modena conferma così la sua vocazione come centro di riferimento per la musica lirica, privilegiando sia la tutela di un’eredità culturale che la valorizzazione di nuovi talenti. Il festival rappresenta un’occasione di confronto e crescita, capace di richiamare appassionati e operatori da diverse regioni. La scelta dei luoghi e dei protagonisti rafforza il ruolo della città in campo artistico e ribadisce un rapporto radicato con la tradizione del belcanto italiano.