A milano inaugurata una stanza dedicata per le donne vittime di violenza nelle sedi della questura

A milano inaugurata una stanza dedicata per le donne vittime di violenza nelle sedi della questura

Una nuova stanza protetta alla questura di Milano, realizzata da Soroptimist International d’Italia e polizia di stato, offre supporto e sicurezza alle donne vittime di violenza per facilitare la denuncia.
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A Milano è stata inaugurata una stanza protetta nella questura per accogliere e supportare le donne vittime di violenza, frutto della collaborazione tra Soroptimist International d’Italia, club locali e la polizia di stato. - Gaeta.it

Una nuova stanza dedicata alle donne che subiscono violenza è stata aperta questa mattina all’interno della questura di milano, con l’obiettivo di offrire uno spazio sicuro dove poter raccontare episodi di abuso o vessazione. Il progetto nasce per facilitare la denuncia di queste situazioni e supportare le vittime in un ambiente protetto e riservato. Lo spazio, chiamato “una stanza tutta per sé”, si trova negli uffici della squadra mobile ed è il frutto di una collaborazione tra Soroptimist International d’Italia, Club milano fondatore, Club milano alla scala e la polizia di stato.

Una nuova iniziativa per dare voce alle donne vittime di violenza a milano

L’inaugurazione della stanza ha raccolto diverse autorità, a testimonianza dell’importanza della iniziativa sul territorio. Tra i presenti c’erano il prefetto di milano Claudio Sgaraglia, il questore Bruno Megale, e la responsabile del V dipartimento della procura di milano, Letizia Mannella, oltre al dirigente della squadra mobile Alfonso Iadevaia e la presidente di Soroptimist Italia Adriana Macchi. Tutti hanno ribadito come questo spazio sia pensato per accogliere donne in condizioni di fragilità, incoraggiandole a sporgere denuncia e raccontare senza timori i fatti subiti.

Parole di adriana macchi su un percorso di oltre 295 stanze

La presidente di Soroptimist, Adriana Macchi, ha ricordato che questa è la stanza numero 295 realizzata in Italia, a dimostrazione di un percorso iniziato da tempo in molte città italiane per creare un ponte tra istituzioni e società civile. Questi luoghi servono a superare l’imbarazzo e la paura che spesso impediscono alle vittime di violenza di chiedere aiuto, facilitando al contempo il lavoro degli agenti che si occupano delle indagini.

Le parole delle autorità sulla necessità di spazi protetti nelle questure

Il questore di milano, Bruno Megale, ha sottolineato che dotare la polizia di stanze apposite per colloqui protetti rappresenta un passo importante per tutelare le persone più vulnerabili, come le donne vittime di violenza e i minori. Ha evidenziato come le denunce per violenze di genere siano in aumento e richiedano quindi ambienti adatti dove poter ascoltare le testimonianze in modo riservato. Negli ultimi anni, cresce la consapevolezza che queste persone abbiano bisogno di sentirsi al sicuro fin dai primi momenti di contatto con le forze dell’ordine.

La sinergia tra pubblica amministrazione e associazioni

Il prefetto Claudio Sgaraglia ha messo in evidenza il valore della collaborazione tra pubblico e privato in iniziative come questa. Ha ricordato che diverse intese e protocolli sono stati firmati tra la polizia e Soroptimist per favorire azioni congiunte a tutela delle donne. Secondo lui, la sinergia tra istituzioni e associazioni permette di realizzare interventi più concreti e vicini ai bisogni delle vittime.

Il ruolo di soroptimist international d’italia nel sostegno alle donne in difficoltà

Soroptimist International d’Italia, che gestisce la stanza insieme ai club milanesi, lavora da anni per aumentare la sensibilità verso tematiche legate alla violenza sulle donne. L’organizzazione supporta progetti come questo, pensati per favorire l’emersione di casi nascosti e rendere la denuncia meno traumatica. Le stanze aperte nelle varie questure italiane si affiancano ai servizi di assistenza psicologica e legale, creando una rete di interventi integrata.

La testimonianza di adriana macchi e l’impegno di soroptimist

La presenza della presidente Adriana Macchi alla cerimonia di inaugurazione ha confermato l’impegno che Soroptimist mantiene nel costruire spazi dove chi subisce violenza può sentirsi accolto. Questi ambienti non solo agevolano le indagini, ma aiutano le vittime a esprimersi liberamente, spesso dopo anni di silenzio e paura. L’organizzazione continua a promuovere nuove aperture per raggiungere più donne e favorire il contrasto alla violenza di genere.

“Questi luoghi sono fondamentali per offrire sicurezza e supporto a chi ha bisogno,” ha affermato Adriana Macchi.

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