Il 6 giugno torna la giornata dedicata a uno dei dolci più amati al mondo: il donut. Questa ricorrenza, nata negli Stati Uniti, si è radicata con forza anche in Europa, in particolare a Milano, dove il brand Doony’s™ di Vandemoortele propone la sua interpretazione del dolce. I donuts non sono solo una semplice merenda, ma un’esperienza visiva e di gusto pensata per chi vuole concedersi un momento goloso, spesso condiviso tra colleghi, amici o in famiglia.
Le origini della giornata nazionale del donut e il suo significato storico
La giornata nazionale del donut risale al 1938, istituita dalla Salvation Army per omaggiare le “Donut Lassies”, volontarie che durante la prima guerra mondiale distribuivano ciambelle calde ai soldati americani al fronte. Queste donne, in grembiule, offrivano un gesto di conforto in tempi duri, portando un po’ di casa e dolcezza nel mezzo delle difficoltà del conflitto. Quel gesto semplice ha trasformato il donut in simbolo di sostegno e di condivisione, diventando un elemento di conforto, con un valore che si è mantenuto vivo fino a oggi. Adesso, la tradizione vuole che in questa giornata venga consumato almeno un donut, un piccolo rito legato a un pezzo di storia.
Il fenomeno social dei donuts: diffusione e interesse online
I donuts si sono evoluti da semplice dolce a fenomeno social, apprezzato soprattutto per l’impatto visivo delle loro forme e decorazioni. Negli ultimi sei mesi gli hashtag #donuts e #donutlover hanno avuto una crescita significativa sui social, rispettivamente del 75% e 60%. Questo indica come il cibo venga sempre più raccontato online, tra foto e video condivisi da appassionati e foodies. Le glasse colorate, le decorazioni di zuccherini e le farciture particolari rendono i donuts protagonisti perfetti per Instagram, TikTok e altre piattaforme. Il loro aspetto accattivante invita a condividere momenti di piacere e relax, favorendo una diffusione ampia tra diverse fasce di età.
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Vandemoortele e doony’s™: il legame con la tradizione americana e il mercato europeo
Vandemoortele produce oltre un milione di donuts al giorno, rappresentando uno dei maggiori produttori europei nel settore frozen bakery. La linea Doony’s™, in precedenza conosciuta come “My Original Doony’s®”, segue le ricette originali americane per creare un prodotto autentico. Attualmente, Doony’s™ è venduta in oltre venti paesi europei e da poco ha rinnovato la sua immagine per attrarre un pubblico più giovane, attento sia all’estetica che alla qualità degli ingredienti. L’azienda conferma così il ruolo del donut tra le abitudini dolciarie più radicate nel continente, con un consumo che supera i 3 miliardi di pezzi all’anno.
La gamma prodotti doony’s™ e le proposte per consumatori e punti vendita
La gamma Doony’s® è ampia e pensata per soddisfare gusti diversi. La linea The Classics propone ciambelle semplici ma gustose, ideali per un consumo quotidiano. I Wonder Flavors offrono varianti più elaborate, rivolte a chi cerca qualcosa di speciale. Infine, i Magic Moments combinano sapori e topping più originali, per chi vuole trasformare una pausa in qualcosa di più memorabile. Per facilitare la distribuzione nei negozi e punti vendita, Doony’s® offre anche confezioni miste con cinque gusti diversi, ottime per ottimizzare spazio e varietà. Questa offerta si integra bene in vari contesti, dalla colazione in famiglia fino alla merenda al lavoro o a scuola.
Le parole di emanuela nicora su doony’s™ e la proposta al mercato dolciario
Emanuela Nicora, senior category & brand manager di Vandemoortele, sottolinea che Doony’s™ punta a creare un equilibrio tra aspetto visivo e gusto autentico, aggiungendo un tocco di magia alla quotidianità. “La volontà è quella di offrire ai clienti un prodotto capace di distinguersi per creatività e immediatezza nella gratificazione.” Questo approccio riflette la crescente attenzione del pubblico verso dolci belli da vedere e buoni da gustare. Nicora evidenzia come i donuts Doony’s™ rappresentino una proposta vincente per chi vuole arricchire la propria offerta con un dessert che parla a tutti, in un’epoca in cui anche lo sguardo diventa parte dell’esperienza culinaria.