A Matera iniziano le celebrazioni per la festa della Patrona maria Santissima della Bruna con processioni e fuochi

A Matera iniziano le celebrazioni per la festa della Patrona maria Santissima della Bruna con processioni e fuochi

a Matera la 636ª festa di Maria Santissima della Bruna unisce tradizione religiosa, processioni nei Sassi, artigianato locale e riti popolari come lo strazzo in piazza Vittorio Veneto
A Matera Iniziano Le Celebrazi A Matera Iniziano Le Celebrazi
A Matera si celebra la 636ª festa in onore di Maria Santissima della Bruna, patrona della città, con riti tradizionali, processioni, artigianato locale e momenti di forte partecipazione popolare nei suggestivi rioni dei Sassi. - Gaeta.it

A Matera sono partite le celebrazioni per la 636ª edizione della festa in onore di Maria Santissima della Bruna, patrona della città. L’evento richiama ogni anno migliaia di persone, tra materani e turisti, che vivono una giornata ricca di riti, tradizioni e momenti di grande partecipazione popolare. La festa si svolge nei storici rioni dei Sassi, luoghi simbolo che confermano l’identità di questa città unica nella storia e nella cultura italiana.

La messa all’alba e la processione dei pastori nei rioni sassi

La giornata si è aperta all’alba in piazza Duomo con la Messa, celebrata per onorare la Patrona. Immediatamente dopo ha preso il via la processione detta dei “Pastori”. Questa tradizione rievoca il percorso che facevano i pastori dei quartieri dei Sassi quando si recavano nei campi o negli ovili, un filo diretto con il passato rurale della città.

Un fiume di persone ha accompagnato l’effige policroma di Maria Santissima della Bruna, raffigurata su rame. Le strade dei rioni sono state animate da canti e preghiere, con figuranti in costume da pastore che hanno portato con sé asini, pecore e capre, un richiamo immediato alla vita agreste. Tra i partecipanti, molti giovani indossavano magliette con immagini e scritte legate alla festa, mentre lo scoppio dei fuochi di artificio ha scandito i momenti più intensi, richiamando la devozione e la giusta energia popolare.

La processione si è conclusa al santuario di San Francesco da Paola, nel cuore della città. Qui la presenza della comunità si è fatta ancora più sentita, tornando a proporre i valori della tradizione attraverso una festa fedele a se stessa, nonostante i cambiamenti che la città ha subito nel tempo.

Il raduno dei cavalieri e la vestizione del generale del corpo

Terminata la processione, si è svolto il raduno dei cavalieri a cavallo della Bruna, una scena che dà forza al legame fra devozione e tradizione cavalleresca. Il rito ha previsto la vestizione del generale del Corpo, Angelo Raffaele Tataranni, presso la chiesa del Carmine a Palazzo Lanfranchi. La cerimonia ha un valore simbolico preciso: la figura del generale incarna l’organizzazione e la responsabilità della festa.

Dalla chiesa del Carmine la processione si è spostata in Cattedrale, dove si è tenuto un solenne pontificale. Questa tappa garantisce il momento di raccoglimento e la riflessione religiosa, elementi imprescindibili per una festa che, pur coinvolgendo tutta la città, mantiene al centro la fede dei fedeli.

A mezzogiorno, l’effigie della Madonna con il Bambinello è stata trasportata in processione sul carrozza verso il rione Piccianello, dove si è preparata la precessione serale. Il percorso del pomeriggio si caratterizza per la partecipazione dei quartieri e rimanda a un clima di festa raccolta, ma visibile.

Il nuovo abito e la corona della Patrona, nati dall’artigianato lucano

Quest’anno la statua di Maria Santissima della Bruna si è presentata alla comunità con elementi nuovi, concepiti da artigiani lucani. Lo stilista Michele Miglionico ha realizzato un abito inedito per la Patrona, dando continuità al lavoro che ogni anno rende il culto visibile anche attraverso l’arte tessile.

La corona in oro è stata elaborata dall’orafo materano Francesco Iacovone e rappresenta l’eccellenza artigiana che la città custodisce. Questi dettagli mostrano come la festa non sia solo rito religioso ma anche momento di valorizzazione delle tradizioni e della cultura locale.

Il carro trionfale e il rito dello strazzo in piazza vittorio veneto

La sera, la Bruna è stata posta sul carro trionfale in cartapesta, opera dell’artista Francesca Cascione. Il carro si ispira al tema evangelico: “Mio Signore e mio Dio, tu mia speranza”, richiamando così il senso profondo della celebrazione.

Il corteo si è mosso tra luminarie lungo l’itinerario previsto e la Patrona è stata scortata da ottanta cavalieri in costume. Lo spettacolo visivo ha colpito chi assisteva, mostrando le radici della festa radicate nella città.

Dopo tre giri in piazza Duomo, segno del possesso e della relazione con la comunità locale, la processione ha proseguito verso piazza Vittorio Veneto. Qui si è consumato l’assalto finale e lo “strazzo” al carro, che i materani distruggono secondo una tradizione antica. Questo gesto segna la conclusione del rito tra sacro e profano, e apre simbolicamente un nuovo ciclo per la città e la comunità nel nuovo anno giubilare.

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