A Macerata il confronto su design, architettura e gestione dell’acqua nelle Marche il 27 giugno 2025

A Macerata il confronto su design, architettura e gestione dell’acqua nelle Marche il 27 giugno 2025

L’Accademia di Belle Arti di Macerata organizza un convegno sulle sfide della gestione dell’acqua nelle Marche, coinvolgendo esperti di design, architettura e scienze per affrontare dissesto idrogeologico e politiche idriche.
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L’Accademia di Belle Arti di Macerata organizza un convegno il 27 giugno dedicato alla tutela e gestione dell’acqua nelle Marche, affrontando temi di design, architettura, politiche idriche e dissesto idrogeologico con esperti multidisciplinari. - Gaeta.it

L’Accademia di Belle Arti di Macerata organizza un incontro dedicato a temi cruciali per la regione Marche: la tutela e la gestione dell’acqua, con un occhio al design e all’architettura. Il progetto coinvolge diverse figure professionali, come neuroscienziati, urbanisti e architetti, in un dibattito volto a esplorare le molteplici dimensioni dell’acqua, risorsa sempre più a rischio. Il 27 giugno, negli spazi degli ex Magazzini Rossini, esperti e ricercatori si confronteranno sul futuro di questo elemento, particolarmente delicato per le piane alluvionali dei fiumi Potenza e Chienti.

Il futuro dell’acqua e la sfida del dissesto idrogeologico nelle Marche

La regione Marche deve affrontare criticità importanti legate al dissesto idrogeologico, con un pericolo concreto sulle aree delle piane alluvionali. Il Piano Alluvioni 2021-2027 evidenzia la vulnerabilità di queste zone, che spesso subiscono eventi alluvionali con impatti devastanti. L’iniziativa di Macerata nasce proprio per stimolare un dialogo aperto su come gestire e salvaguardare l’acqua, considerata non solo una risorsa naturale da conservare, ma anche un elemento capace di ispirare la progettazione e l’architettura contemporanea. Il convegno mira a mettere in luce le connessioni tra rischi ambientali, innovazioni tecnologiche e sensibilità verso una risorsa sempre più fragile.

Sessione plenaria, un dialogo tra scienza, architettura e innovazione

La giornata inaugurale si apre con una sessione plenaria dedicata a progettazione resiliente e design, intesi come strumenti per affrontare le sfide ambientali attuali. L’acqua diventa così protagonista in modo inedito, vista come una materia viva da cui generare nuove idee nel campo del design e dell’architettura. Tra i relatori figura Stefano Mancuso, noto neurobiologo vegetale dell’Università di Firenze, che attraverso una video-intervista porterà la sua esperienza sugli studi relativi al comportamento e intelligenza delle piante. Carlo Ratti, architetto e curatore della Biennale Architettura 2025, discuterà di architettura interattiva e sostenibilità idrica, mentre Alessandro Gazzoni, dello studio Mario Cucinella Architects, racconterà il progetto e-Building Ferrari e come integra l’approccio idrico nella progettazione edilizia.

Le acque contese: riflessioni su politiche e geoeconomia

Una seconda parte della plenaria, organizzata dall’Università di Macerata , si concentrerà sul tema delle “Acque contese”. Qui verranno affrontate le politiche idriche italiane, mettendo in luce differenze tra retoriche diffuse e risultati spesso critici. Verranno esaminati aspetti storici, economici e strategici inerenti alla gestione dell’acqua, anche dal punto di vista culturale e territoriale. Si discuterà inoltre di idrogeopolitica e dei meccanismi di controllo delle risorse, con l’obiettivo di comprendere meglio come queste influenzino l’accesso e la distribuzione dell’acqua su territori diversi. Il dibattito esplorerà le cause dei conflitti legati alle risorse idriche e le possibili strade per garantire la tutela comune.

Tavoli tematici: confronto tra diversi attori su giustizia e politiche idriche

Dopo la plenaria, verranno attivati cinque tavoli tematici rivolti a progettisti, attivisti, ricercatori e innovatori. Questi spazi serviranno per un confronto diretto su questioni specifiche, quali la giustizia idrica e le strategie per il futuro della gestione dell’acqua. L’approccio mira a integrare il punto di vista accademico con quello operativo, creando un dialogo tra chi progetta, chi lavora sul campo e chi porta avanti battaglie di tutela ambientale. Piergiorgio Capparucci, direttore dell’Accademia di Belle Arti, ha ricordato l’intento del progetto: “costruire un momento di dialogo aperto e plurale, con particolare attenzione alla crisi climatica e alla rigenerazione dei territori.” Il lavoro si svolge con il supporto del Comune di Macerata, UNIMC e il patrocinio di Ordine Architetti Macerata e ADI Marche, Abruzzo e Molise.

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