L’XI edizione del Festival del Giornalismo organizzato da Leali delle Notizie si è conclusa a Roma con un riconoscimento speciale ai reporter palestinesi attivi a Gaza e in Cisgiordania. Il premio, intitolato a Daphne Caruana Galizia, giornalista maltese uccisa nel 2017, è stato consegnato durante una cerimonia che ha acceso i riflettori sulla situazione difficile in cui operano i cronisti in quei territori. Il festival, durato sei giorni, ha affrontato temi come il conflitto, la geopolitica, i diritti umani e le sfide moderne del giornalismo, attirando un vasto pubblico attraverso eventi fisici e digitali.
Il premio daphne caruana galizia ai giornalisti di gaza e cisgiordania
In questa edizione il riconoscimento intitolato a Daphne Caruana Galizia è stato dedicato ai giornalisti palestinesi di Gaza e Cisgiordania. Si tratta di un premio collettivo che intende omaggiare la professionalità e il coraggio di chi lavora in una zona tra le più pericolose al mondo. Gli organizzatori hanno sottolineato come questi giornalisti abbiano pagato un prezzo altissimo, non solo in termini di libertà di stampa, ma anche con vite umane.
La cerimonia di consegna a roma
La consegna del premio è avvenuta a Roma, alla presenza del figlio di Caruana Galizia, Emanuel Delia. A riceverlo è stato il reporter palestinese Samir Al Qaryouti, che ha raccontato in diretta il contesto in cui operano i cronisti locali. La testimonianza, raccolta dall’inviata di guerra Barbara Schiavulli, ha mostrato con chiarezza le difficoltà quotidiane, dagli attacchi ai mezzi di informazione alle minacce personali agli operatori sul campo.
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Il premio gode dell’alto patrocinio del Parlamento Europeo, a conferma dell’importanza che l’Unione attribuisce alla libertà di stampa e al diritto all’informazione in tutte le zone del mondo. Questa attenzione è cruciale specie in territori come la Striscia di Gaza e la Cisgiordania, dove giornalisti e media si trovano spesso a dover raccontare la guerra e le tensioni con risorse limitate e sotto pressione.
I temi affrontati durante i sei giorni del festival
Il Festival si è articolato in numerosi incontri e dibattiti dedicati a questioni rilevanti della contemporaneità. I relatori hanno discusso di conflitti internazionali, soffermandosi sugli effetti delle tensioni geopolitiche sulle popolazioni civili e sul modo in cui il giornalismo può affrontare queste sfide. Nell’agenda sono entrati anche temi attuali come l’intelligenza artificiale, le questioni di genere legate al patriarcato e l’emergenza ambientale legata all’inquinamento.
Questi argomenti hanno illustrato come il giornalismo debba adattarsi a un contesto complesso e mutevole. Si è parlato delle difficoltà nel raccontare storie di guerra e fragilità senza cadere nel sensazionalismo, e del ruolo dei social media nella diffusione delle notizie. I dati sulle interazioni digitali dimostrano l’interesse del pubblico: più di 400mila persone hanno seguito i contenuti del Festival sulle piattaforme online, generando 150mila interazioni.
L’impatto dell’ia sul giornalismo e le sfide digitali
Nell’ambito del confronto sulle nuove tecnologie, si è messo in evidenza l’impatto dell’IA sul giornalismo, senza trascurare la necessità di mantenere un’informazione autorevole e verificata. Sono emersi anche i limiti e i rischi legati alla disinformazione e all’uso scorretto degli strumenti digitali nel contesto della comunicazione pubblica.
L’apertura dell’edizione 2025 con il premio dedicato a cristina visintini
L’XI edizione del Festival ha preso il via con la cerimonia per il quarto premio Leali Young, dedicato alla memoria della giornalista Cristina Visintini. La selezione di quest’anno si è concentrata sul tema “guerra e pace”, esaminando come i giovani reporter interpretano e raccontano le situazioni di conflitto.
Oltre alle conferenze e ai dibattiti, l’associazione Leali delle Notizie ha organizzato quattro mostre fotografiche e multimediali. Tra queste, spicca quella dedicata a Giancarlo Siani, il giornalista napoletano ucciso dalla camorra nel 1985. L’esposizione offre uno sguardo sull’impegno di Siani per la verità e la giustizia, mettendo in luce come il giornalismo possa essere uno strumento di denuncia anche in contesti di minaccia diretta.
Questa iniziativa conferma il ruolo del Festival come spazio di riflessione sull’importanza della libertà di stampa e la necessità di sostenere i cronisti ovunque affrontino pericoli, al di là del contesto nazionale o internazionale.
Uno sguardo sulle realtà poco raccontate
Il Festival del Giornalismo di Leali delle Notizie ha così offerto una finestra su realtà spesso poco raccontate, mettendo a confronto voci diverse e strumenti differenti per seguire le tracce di verità in un mondo che cambia rapidamente. “La solidarietà ai giornalisti palestinesi è un segnale forte per tutto il settore”, hanno commentato gli organizzatori.