Due bambini di sei e nove anni, mai registrati all’anagrafe, sono stati scoperti in situazioni di estrema trascuratezza durante uno sgombero a Lauriano Po, in provincia di Torino. I piccoli, quasi del tutto immobili nel parlare e privi di abilità di lettura e scrittura, sono stati trovati in un cascinale danneggiato dall’ultima alluvione, ancora vestiti con i pannolini nonostante la loro età. L’intervento delle forze dell’ordine ha acceso i riflettori su un caso che ha turbato la comunità locale, inclusa l’amministrazione comunale.
La scoperta dei bambini durante lo sgombero a lauriano po
Nel corso delle operazioni di sgombero di un cascinale, reso inagibile dagli ultimi eventi meteo, i carabinieri hanno individuato due bambini in condizioni molto precarie. Non erano iscritti all’anagrafe e vivevano nel degrado, con evidenti ritardi nello sviluppo del linguaggio e incapaci di leggere o scrivere. La situazione igienico-sanitaria del luogo era definita pessima, anche per la presenza di sporcizia e l’uso continuo di pannolini nonostante l’età avanzata dei piccoli.
Il ritrovamento è avvenuto a Lauriano Po, un centro abitato vicino a Torino, dove l’alluvione ha reso urgente l’intervento delle autorità per tutelare chi si trovava in pericolo. I carabinieri sono entrati nel cascinale dopo la segnalazione alle autorità locali e hanno subito rilevato lo stato di abbandono e trascuratezza dei ragazzi.
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I genitori e le giustificazioni fornite dopo la scoperta
I genitori dei due bambini, entrambi olandesi di 54 e 38 anni, hanno subito provato a spiegare la loro presenza nel cascinale sostenendo che la famiglia fosse arrivata lì appena un paio di settimane prima dello sgombero. Il padre, un artista specializzato nel lavoro del metallo, è noto anche per la sua ossessione nei confronti dei virus, un dettaglio riportato da diversi media locali.
Nonostante questa versione, risultano dati contrastanti sulla presenza della famiglia nel territorio piemontese. Si apprende infatti che il padre sarebbe stato residente nel paese da almeno tre anni, situazione confermata attraverso registri comunali. Questo dettaglio rafforza i dubbi sulle dichiarazioni fornite dai genitori e sulla reale durata della permanenza nel cascinale.
Le reazioni della comunità e del sindaco di lauriano po
Il caso dei due fratellini, definiti dai media come “fantasma” per la loro invisibilità agli occhi delle istituzioni, ha provocato clamore e sconcerto tra gli abitanti della zona. Il sindaco di Lauriano Po ha espresso preoccupazione per la situazione, sottolineando l’urgenza di intervenire per garantire la sicurezza e il benessere dei bambini.
La scoperta ha evidenziato una mancanza di controllo e di tutela a livello locale, e ha richiesto l’attivazione dei servizi sociali e delle autorità competenti per effettuare verifiche più approfondite sulla famiglia. L’amministrazione comunale sta valutando tutte le misure necessarie per evitare che situazioni simili possano ripetersi, visto l’impatto emotivo che la vicenda ha generato nella piccola comunità.
Il contesto sanitario e sociale in cui vivevano i bambini
Nel cascinale in cui sono stati trovati, le condizioni igienico-sanitarie erano particolarmente critiche. I bambini, pur essendo in età da scuola, indossavano ancora pannolini e mostravano segnali di ritardo nelle capacità comunicative di base. L’ambiente era sporco e privo degli elementi essenziali per una vita dignitosa.
Questa situazione di abbandono prolungato ha destato l’allarme delle forze dell’ordine e dei servizi sociali, che stanno ora intervenendo per comprendere i motivi di tale isolamento. L’assenza dai registri anagrafici ha impedito la verifica da parte degli enti locali e la possibilità di controlli preventivi.
Le autorità sanitarie stanno seguendo il caso con attenzione, verificando lo stato di salute dei bambini e programmando gli interventi necessari per recuperare quelle competenze sociali e cognitive che dovrebbero aver già raggiunto a quell’età. Parallelamente, è partita un’inchiesta per accertare eventuali responsabilità da parte dei genitori o terzi.