Un’iniziativa di protesta pacifica coinvolge domani, sabato 24 maggio, la città di Latina con un appello a sostegno della popolazione di Gaza. Diverse associazioni, movimenti politici e gruppi della società civile si preparano a scendere in piazza con lenzuoli bianchi, in linea con la campagna lanciata dalla giornalista Paola Caridi. L’evento mira a richiamare l’attenzione sull’emergenza umanitaria nella Striscia di Gaza dopo quasi due anni di assedio.
L’iniziativa “50mila sudari per Gaza” si diffonde in tutta italia
L’appello di Paola Caridi ha mobilitato gruppi sociali e politici in molte città, Latina compresa. La protesta prevede che ognuno si presenti con un lenzuolo bianco, simbolo dei “sudari” che avvolgono i corpi dei palestinesi uccisi nei conflitti. L’idea è di riempire luoghi pubblici, strade e finestre con questi lenzuoli come segno di lutto e richiesta di pace. Il numero simbolico scelto è 50mila, a rappresentare le vittime nella Striscia di Gaza durante l’assedio.
L’adesione a questa mobilitazione ha visto coinvolti numerosi soggetti locali. Tra questi ci sono le sezioni di Anpi della provincia di Latina, la Cgil di Frosinone e Latina, il movimento Arcigay Latina, gruppi studenteschi come la Rete Studenti Medi e molte formazioni politiche, tra cui Movimento 5 Stelle, Possibile e Alleanza Verdi Sinistra. L’ampio spettro di partecipanti conferma come la protesta sia trasversale, unendo istanze civili, sociali e politiche.
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Il percorso del corteo a latina
Il corteo si svolgerà partendo da piazza del Popolo e attraverserà corso della Repubblica e via Diaz. L’invito è rivolto a tutti, con la raccomandazione di portare i lenzuoli bianchi, affinché sia ben visibile questa testimonianza collettiva di vicinanza al popolo palestinese.
Il significato del lenzuolo bianco come simbolo di dolore e rispetto
Il lenzuolo bianco scelto come segno visivo della protesta richiama in modo diretto la realtà tragica dei “sudari” che coprono i corpi di chi muore a Gaza. In un contesto dove la violenza e la morte sembrano routine, quel semplice tessuto diventa rappresentazione concreta della perdita di vite umane, spesso invisibili agli occhi del mondo.
Il gesto di ricoprire il corpo con un sudario, spiegano gli organizzatori, serve a proteggere la dignità di chi non ha più voce. È un modo di onorare la memoria e il dolore di migliaia di vittime. Il lenzuolo bianco incarna dunque un atto di pietà, un segno di rispetto in tempi in cui la vita sembra perdere valore, schiacciata dal peso di un conflitto che si protrae senza soluzione.
Le vittime dietro ogni lenzuolo
Questa azione simbolica vuole anche mettere in luce il gran numero di vittime, quasi 50mila in questi quasi 600 giorni di assedio. Ogni lenzuolo rappresenta una persona, una storia stroncata. La dimensione del gesto offre una possibilità concreta di “vedere” questa tragedia collettiva, spesso ignorata o minimizzata sul piano internazionale.
La partecipazione di associazioni e movimenti a latina per la manifestazione
A Latina la mobilitazione ha preso forza in particolare grazie alla collaborazione di molte realtà associative e politiche. L’Anpi, con le sue sezioni provinciale e locale, partecipa con l’obiettivo di tenere viva la memoria storica della difesa dei diritti umani. La Cgil è presente come organizzazione sindacale che sostiene la pace e la giustizia sociale.
Gruppi come Arcigay Latina Seicomesei e il Centro Donna Lilith si uniscono portando un messaggio di solidarietà verso le vittime civili, dando rilievo alla dimensione umanitaria. Anche i giovani, attraverso reti studentesche e partiti come Movimento 5 Stelle e Giovani Democratici, hanno fatto sentire la loro voce per chiedere la fine della sofferenza in quell’area.
Un appello aperto alla cittadinanza
La manifestazione coinvolge non solo esponenti politici e associazioni ma chiama alla partecipazione anche i singoli cittadini. In questa rete di solidarietà, il lenzuolo bianco diventa un oggetto comune che simbolizza la richiesta di pace e il rifiuto della guerra, un modo per manifestare con un gesto semplice ma carico di significato.
La scelta delle vie cittadine – da piazza del Popolo a corso della Repubblica e via Diaz – mira a garantire visibilità all’evento, attirando l’attenzione dei passanti e dei media locali. Il momento di raccolta è previsto per le 18, e la presenza sarà un segnale visibile di contrarietà alle violenze in corso e vicinanza al popolo di Gaza.
L’appello sociale e digitale per non dimenticare le vittime di gaza
L’appello di Paola Caridi non si limita alla sola manifestazione di piazza, ma invita a un coinvolgimento diffuso in tutta Italia. L’idea è di portare i lenzuoli bianchi nelle case, sui balconi e le finestre, trasformando ogni città, paese e quartiere in un grande memoriale. Sono giorni in cui l’esposizione di questi simboli vuole scuotere le coscienze e richiamare l’attenzione sui costi umani del conflitto.
L’iniziativa incoraggia anche la diffusione sui social con hashtag dedicati come #ultimogiornodigaza e #gazalastday. Le fotografie dei lenzuoli appesi ai balconi o stesi sulle strade dovrebbero inondare la rete, aumentando la pressione pubblica sulla comunità internazionale per adottare misure concrete di pace.
Un gesto accessibile per tutti
Ogni persona può, singolarmente o in piccolo gruppo, fare la sua parte con un gesto visibile e silenzioso. Questo aspetto rende l’azione accessibile a tutti, anche a chi non può partecipare fisicamente alle manifestazioni. Fa parte di una protesta che usa simboli riconoscibili per chiedere attenzione sulle vittime non solo della guerra ma anche del silenzio che la circonda.
Il richiamo ai sudari, che avvolgono i morti a Gaza, aggiunge una dimensione dolorosa e concreta all’invito. Non si tratta solo di numeri o statistiche, ma di vite e famiglie colpite da una crisi che si protrae ormai da quasi due anni senza soluzione. L’appello usa un’immagine che resta impressa nella mente ma anche nel cuore di chi partecipa alla protesta.