Nel pomeriggio del 24 aprile 2025, un corteo scandito da slogan e bandiere colorate ha preso il via da via san benedetto, nei pressi del palazzo del principe a Genova. Il Liguria Pride 2025 ha coinvolto centinaia di persone che hanno attraversato il centro storico per chiedere diritti e visibilità alla comunità lgbtqia+. Tra i partecipanti figura la sindaca Silvia Salis, affiancata da alcuni membri della giunta comunale. La manifestazione si è sviluppata lungo un percorso principale e due opzioni più brevi, arrivando infine in piazza De Ferrari dove si è concentrata la conclusione della mobilitazione.
Il percorso e le varianti del corteo nelle vie di genova
Il corteo del Liguria Pride ha avuto inizio intorno alle 16 da via san benedetto, una strada vicina al palazzo del principe, edificio storico famoso nel centro di Genova. Il tragitto principale ha toccato diverse zone significative della città, interessando vie e piazze frequentate dalla comunità genovese e dai turisti. Tra queste, via Balbi, una strada ricca di palazzi universitari, piazza della Nunziata e piazza Portello hanno scandito il cammino verso piazza Corvetto.
Dal centro del quartiere Corvetto il corteo ha proseguito lungo via Serra fino a raggiungere via Fiume e via XX Settembre, arterie chiave per il commercio e la viabilità cittadina. La fine del percorso è prevista per le 19.30 in piazza De Ferrari, la piazza principale di Genova, crocevia di eventi pubblici e manifestazioni di notevole rilievo.
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Varianti per un percorso più breve
Per chi desiderava un percorso meno lungo, l’organizzazione ha predisposto due varianti alternative. La prima parte da piazza Portello e imbocca via Fontane Marose, una strada caratterizzata da locali e attività commerciali, poi prosegue per via XXV Aprile fino a raggiungere piazza De Ferrari. L’altra opzione, invece, parte da piazza Corvetto e si dirige lungo via XII Ottobre, per poi ricongiungersi in via XX Settembre per concludersi anch’essa in piazza De Ferrari. Questi due percorsi alternativi permettono a più partecipanti di unirsi alla manifestazione in diversi punti della città, facilitandone la partecipazione.
La presenza della sindaca salis e l’impegno dell’amministrazione comunale
Silvia Salis, sindaca di Genova, ha preso parte alla manifestazione confermando l’importanza di tornare a mettere al centro della discussione pubblica i diritti civili e la visibilità della comunità lgbtqia+. La sua presenza è segnata anche dall’approvazione di misure concrete, che fanno parte del programma appena avviato dall’amministrazione. Salis ha sottolineato come l’attenzione al tema dei diritti sia fondamentale non solo per il presente ma soprattutto per il futuro della città.
Nel suo intervento ha ricordato la sentenza della Corte Costituzionale, emanata pochi giorni dopo la sua elezione, che ribadisce principi di laicità delle istituzioni e diritto alla non discriminazione. La sindaca ha annunciato l’apertura di un ufficio dedicato proprio ai diritti e alle attività di sensibilizzazione, all’interno della struttura comunale. Questo ufficio avrà il compito di supportare l’attività amministrativa orientata a garantire trattamenti equi e a diffondere consapevolezza sulle tematiche lgbtqia+.
Misure e patrocinio comunale
Salis ha inoltre evidenziato l’intenzione di portare avanti misure come il riconoscimento dei figli nati da coppie di genitori dello stesso sesso, prendendo come modello iniziative adottate recentemente in altre città italiane, come Roma. Sul tema del patrocinio comunale alla manifestazione, ha precisato che sarà concesso in modo formale qualora venga ufficialmente richiesto all’amministrazione cittadina.
Il significato del liguria pride nel contesto genovese e nazionale
Il Liguria Pride 2025 rappresenta una tappa cruciale per la città di Genova e si inserisce in un contesto più ampio di lotta per i diritti e il riconoscimento delle persone lgbtqia+ in Italia. Uscire per strada, sfidare il caldo e i luoghi simbolici della città significa mettere al centro la questione della visibilità e della tutela legale contro ogni forma di discriminazione. Dal pomeriggio di via San Benedetto fino a piazza De Ferrari, il messaggio di uguaglianza ha attraversato il cuore storico e sociale genovese.
La partecipazione della sindaca come rappresentante istituzionale conferma il rispetto e l’ascolto della città verso le istanze di un pezzo importante della popolazione. L’organizzazione del corteo e la definizione di un percorso che coinvolge scorci storici ha permesso anche di sensibilizzare non solo i manifestanti ma chiunque si trovasse a transitare o abitare il centro, facendo emergere la realtà quotidiana degli attivisti.
Movimento nazionale e dibattito interculturale
Il Liguria Pride non è un evento isolato, ma parte di un movimento nazionale che punta a far valere diritti ancora parziali in molte regioni italiane. A Genova, città portuale e tradizionalmente aperta a vari flussi culturali, la manifestazione ha riacceso un dibattito interculturale e istituzionale duraturo. La scelta di percorsi differenziati ha facilitato l’accesso, amplificando il numero dei partecipanti e la loro presenza visibile in spazio pubblico. Il corteo di oggi ha raccolto più di una semplice protesta: ha restituito un’idea di spazio inclusivo e guardato con attenzione ai futuri sviluppi nel campo dei diritti civili a Genova.