La storica festa dell’unità di Fiesole, un rito che si ripeteva ininterrottamente dal 1952, quest’anno non si terrà. Un vuoto che pesa sulla comunità locale, abituata a ritrovarsi attorno a banchetti, bandiere e i tradizionali panini con la salsiccia. Il prato che solitamente ospitava migliaia di persone ora si mostra deserto sotto il sole. L’assenza di volontari e fondi, ma anche il calo di interesse verso la politica, sembrano aver fatto uscire di scena quella che era un’occasione di incontro e confronto.
La scomparsa dei volontari e la crisi economica dietro la cancellazione
Dietro la decisione di non organizzare la festa, secondo alcune voci raccolte in città, si nasconde soprattutto la mancanza di volontari pronti a dedicare tempo e energie all’evento. Sono proprio loro il motore di questa manifestazione: senza di loro, niente possibilità di allestimenti e gestione. Un altro nodo è la scarsità di risorse economiche adeguate. Molte associazioni e partiti si trovano a fare i conti con bilanci ridotti, che impediscono di sostenere uscite come questa. La difficoltà a raccogliere fondi va di pari passo con il disinteresse, che si traduce in meno giovani coinvolti. Questi ultimi spesso rifiutano l’impegno politico o scelgono altre forme di partecipazione. Il risultato è stato un precipitare verso l’impossibilità di garantire la manifestazione. Il Pd locale ha quindi preso atto di una situazione che sfugge al semplice calcolo di costi, ma si riflette in un declino più ampio di partecipazione attiva.
Una tradizione sociale e politica che si spezza dopo più di 70 anni
La festa dell’unità non rappresentava solo un appuntamento ricreativo, ma un momento di confronto politico e sociale che coinvolgeva la popolazione di Fiesole e dintorni. Dal dopoguerra, questa manifestazione ha accompagnato varie fasi della storia politica italiana, fungendo da luogo di discussione pubblica e aggregazione attorno ai valori della sinistra. I banchetti, le bandiere rosse, le chiacchiere animate sulle politiche locali e nazionali animavano giornate intere. Per molti, in particolare le generazioni passate, era un’occasione per rinsaldare legami e alimentare un senso di appartenenza. Il fatto che quest’anno tutto ciò sia venuto a mancare segna una cesura significativa nel tessuto socio-politico della città. La festa non era mai stata sospesa, nemmeno nei momenti di maggiore difficoltà ma ora il contesto è cambiato radicalmente.
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L’incertezza sulla politica locale riflessa nel vuoto della festa
Il declino della festa dell’unità a Fiesole sembra riflettere un malessere più profondo che riguarda l’atteggiamento della cittadinanza nei confronti della politica. Il calo della partecipazione alle urne nelle ultime elezioni dimostra una certa disillusione o lontananza dalla rappresentanza politica tradizionale. Alcuni osservatori parlano di “fine di un sogno”, come se quell’epoca di impegno appassionato e di battaglie collettive fosse terminata. La mancanza di entusiasmo non è solo una questione economica, ma anche culturale e sociale. La politica, per molti, appare distaccata dalle esigenze quotidiane e incapace di coinvolgere nuove generazioni. Questo si traduce in un circolo vizioso, che impoverisce la vita democratica della città e lascia spazi vuoti che una volta venivano colmati da eventi come la festa. Il Pd fiesolano ha scelto di comunicare la cancellazione tramite i social network, spostando online ciò che prima si manifestava nel cuore pulsante della comunità.
Il futuro della festa e le sfide per la comunità di fiesole
Ora che il prato sotto il sole resta vuoto, resta aperta la domanda su cosa accadrà negli anni a venire. Sarà possibile rianimare questa tradizione interrompendo la tendenza in corso? Raccogliere nuovi volontari e risorse richiede un cambiamento di mentalità e di strategie. Interrogarsi su questi temi significa anche riflettere su come la comunità fiesolana vuole costruire un proprio spazio di partecipazione e confronto. Le difficoltà di oggi mettono in luce la fatica di mantenere vivo uno spirito collettivo in un contesto sempre più frammentato. La scomparsa della festa dell’unità rappresenta un segnale chiaro di quanto sia difficile trasmettere nei tempi moderni un senso di appartenenza che vada oltre l’uso dei social. Il futuro dipenderà da quanto e come la comunità saprà affrontare queste sfide.