Le strade del centro di ercolano, soprattutto al corso italia, si trasformano in pista per monopattini e scooter durante le ore notturne. Questo fenomeno, accompagnato da schiamazzi e rifiuti abbandonati come bottiglie e lattine, scelga l’allarme di chi vive e osserva quei luoghi. Marco Ricci, parroco della chiesa del ss. rosario situata proprio nel cuore della città, rivolge un appello acceso sulla presenza e la responsabilità dei genitori.
Il corso italia tra notte e disturbo: una “pista” per adolescenti
Il corso italia, punto di ritrovo per tanti giovanissimi, nelle ore successive alla mezzanotte si anima in modo particolare. Tra le 0:00 e le 2:30 le strade si riempiono di ragazzi che guidano scooter e monopattini a velocità che ricordano una gara, con applausi che accompagnano ogni passaggio. Lo scenario è quello di una piccola “formula uno” cittadina, un evento non controllato che diventa ogni fine settimana motivo di disturbo. Questo non solo crea un problema di sicurezza, ma genera anche disagio tra i residenti del centro. La presenza di bottiglie di vetro e lattine sparse sul suolo aumenta il rischio di incidenti e testimonia un comportamento poco rispettoso degli spazi pubblici. Il parroco Marco Ricci osserva queste situazioni da vicino, segnalando come la città fatichi a trovare risposte efficaci.
L’appello del parroco ricci: responsabilità e controllo in famiglia
Marco Ricci non attribuisce la colpa soltanto alle forze dell’ordine o agli amministratori della città, ma coinvolge direttamente i genitori in questa situazione. Il parroco segnala che le forze dell’ordine sono disponibili ma spesso mancano le risorse umane per un controllo capillare. A suo giudizio, la supervisione principale deve arrivare dai genitori, che spesso lasciano i figli senza controllo nelle ore problematiche. Ricci sottolinea l’urgenza di una riflessione seria, chiedendo da più parti di riconoscere i nomi e i volti dei genitori responsabili, senza nascondersi dietro frasi vaghe come “siamo tutti colpevoli”. Ricorda inoltre la necessità di riscoprire il senso del bene comune, un concetto che secondo lui va al di là delle responsabilità istituzionali, penetrando nella vita quotidiana e nelle scelte familiari.
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La riflessione spirituale e sociale sul senso della speranza e dell’impegno
Nell’appello di Ricci entra anche una dimensione morale e spirituale, richiamando le parole di sant’agostino e il messaggio del giubileo. La speranza, dice, non può rimanere una parola vuota. Deve essere accompagnata da un senso di sdegno verso le ingiustizie e da un coraggio attivo, che spinga a intervenire e migliorare. Secondo il parroco, questo sdegno è venuto meno, lasciando spazio a un atteggiamento di rassegnazione. Il rischio è che nessuno si alzi per dire basta e per cercare soluzioni concrete. Il fermento giovanile nelle strade di ercolano, aggravato dalla mancanza di controllo familiare e sociale, rappresenta così anche un problema di valori e di impegno civile. La chiesa locale diventa un osservatorio di questi disagi, dove s’intrecciano il desiderio di rispetto per la comunità e la sfida di far ritrovare un senso di responsabilità collettiva.