A Crotone un uomo di cinquant’anni è stato sottoposto a un provvedimento restrittivo per stalking nei confronti della ex compagna. I carabinieri della città hanno notificato il divieto di avvicinamento dopo che la donna ha denunciato comportamenti ossessivi e minacce da parte dell’uomo. La vicenda si inserisce nel contesto delle denunce crescenti che riguardano situazioni di violenza e pressione psicologica nelle relazioni finite.
Le persecuzioni dopo la fine della relazione
La coppia aveva interrotto la relazione sentimentale che legava i due da tempo, tuttavia l’uomo non ha accettato questa decisione. Ha iniziato a seguire la donna, appostandosi ripetutamente vicino al luogo di lavoro per entrare in contatto con lei, tentando di costringerla a riprendere la frequentazione. I pedinamenti si sono fatti sempre più frequenti e opprimenti, creando un clima di tensione per la vittima che più volte ha cercato di evitare ogni confronto.
Una pressione crescente
L’insistenza dell’uomo ha raggiunto livelli tali da sfociare in insulti e minacce verbali. Di fronte al rifiuto espresso con fermezza dalla donna, la sua risposta è stata un aumento delle intimidazioni, atte a destabilizzare emotivamente la ex compagna. Questa particolare pressione ha influito sul benessere psicofisico della donna, che ha manifestato chiari segnali di ansia e disagio con ripercussioni sulla vita quotidiana.
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L’intervento delle forze dell’ordine e le conseguenze legali
Allarmata dallo stato di paura e preoccupazione generato, la donna ha deciso di rivolgersi ai carabinieri per segnalare quanto stava subendo. Gli investigatori, coordinati dalla Procura della Repubblica di Crotone, hanno avviato tempestivamente le indagini per raccogliere prove e testimonianze sull’atteggiamento persecutorio dell’uomo.
Provvedimenti restrittivi per garantire sicurezza
La documentazione emersa ha confermato la gravità della situazione, con episodi di pedinamento e molestie continuativi nel tempo. Sulla base di questi elementi, il giudice ha disposto il divieto di avvicinamento alla persona offesa come misura cautelare, impedendo all’uomo di avvicinarsi fisicamente o di comunicare con la vittima. L’obiettivo è tutelare la donna da ulteriori pressioni e possibilmente risolvere la situazione prima di eventuali provvedimenti più restrittivi.
Il caso di Crotone riflette una problematica attuale e diffusa anche in altre città, dove la fine di una relazione spesso non coincide con la fine delle molestie. Gli strumenti messi a disposizione dalla legge, come il divieto di avvicinamento, rappresentano interventi fondamentali per garantire la sicurezza delle persone coinvolte.
“La realtà di molti casi di stalking evidenzia quanto sia necessario un intervento rapido e deciso da parte delle autorità competenti,” hanno commentato fonti giudiziarie.