A cosenza scoppia la polemica per lo spostamento della statua di giacomo mancini da largo carratelli a piazza giacomo mancini

A cosenza scoppia la polemica per lo spostamento della statua di giacomo mancini da largo carratelli a piazza giacomo mancini

Il comune di Cosenza sposta la statua di Giacomo Mancini da largo Carratelli a piazza Giacomo Mancini, suscitando proteste della famiglia e dei cittadini per il rispetto della memoria storica e culturale.
A Cosenza Scoppia La Polemica A Cosenza Scoppia La Polemica
Il comune di Cosenza ha deciso di spostare la statua in bronzo dedicata a Giacomo Mancini, suscitando proteste da parte della famiglia e dei cittadini per il presunto mancato rispetto della memoria storica locale. - Gaeta.it

La decisione del comune di cosenza di spostare la statua in bronzo dedicata a giacomo mancini ha scatenato un acceso dibattito in città. Un gesto che ha provocato reazioni non solo tra gli eredi politici del leader socialista, ma anche tra molti cittadini che vedono nel trasferimento una mancanza di rispetto verso la memoria storica condivisa. Il cambio di collocazione ha mobilitato opinioni e proteste, alimentando una discussione sulla tutela del patrimonio culturale e della storia locale.

La storia della statua e il suo significato per cosenza

La statua di giacomo mancini, realizzata dallo scultore domenico sepe, si trovava fino a poco tempo fa in largo carratelli, proprio all’ingresso del corso principale di cosenza. Questa posizione creava un legame diretto con il municipio, simbolo del rapporto tra mancini e la città che ha guidato per anni con passione. Mancini, soprannominato il “leone socialista”, non era solo un ex sindaco ma anche un protagonista della politica nazionale, ministro e segretario di partito. La sua figura incarna valori di impegno civile e una forte identità cittadina. Il posizionamento originale della statua rappresentava una sorta di dialogo aperto tra la memoria storica di mancini e il tessuto urbano di cosenza.

Un punto di riferimento culturale per la città

Questo legame ha fatto sì che il monumento fosse molto più di un semplice oggetto artistico, ma un punto di riferimento per residenti e visitatori. Ciò spiega il senso di smarrimento e disagio che ha accompagnato la notizia dello spostamento. La statua, infatti, era diventata parte della vita quotidiana e del racconto urbano, un simbolo riconosciuto e rispettato in città.

Le ragioni dell’amministrazione comunale per il trasferimento della statua

Il sindaco franz caruso ha motivato il trasferimento della statua con esigenze legate all’arte e alla gestione degli spazi pubblici. La collocazione originaria, si legge nelle sue dichiarazioni, rientrava in un percorso museale all’aperto dedicato all’arte contemporanea, creato grazie alla donazione della fondazione bilotti con opere di artisti come de chirico e dali. Questa zona di corso mazzini è stata riservata esclusivamente a sculture di arte moderna e contemporanea, e secondo il primo cittadino la presenza della statua di mancini non si integrava con questo allestimento preciso.

La nuova collocazione in piazza giacomo mancini

Per questo motivo, la scelta è caduta su piazza giacomo mancini, un’area vicina, a circa cento metri da largo carratelli, ma già intitolata proprio all’ex sindaco. La nuova collocazione prevedeva una sistemazione scenografica con piedistallo di marmo più evidente, secondo il comune per valorizzare maggiormente la statua e il suo significato. Nonostante il legame affettivo tra caruso e la famiglia mancini, la decisione è stata presa con l’intento di rispettare i criteri del museo a cielo aperto e di dare a mancini una sede ricollocata simbolicamente.

Le reazioni della famiglia mancini e le proteste dei cittadini

La fondazione giacomo mancini, proprietaria del monumento, ha respinto con forza la decisione del comune. La diffida inoltrata al municipio ha bloccato il trasferimento, giudicato contrario agli accordi iniziali e privo di confronto con la famiglia. Solo una delle figlie di mancini, giosi, aveva espresso un certo assenso, ma questo non ha risolto la questione.

Il nipote dell’ex sindaco, giacomo mancini jr, ha denunciato pubblicamente la scelta definendola “un’offesa nei confronti della figura del nonno e di tutta cosenza.” Ha sottolineato come la statua, tolta da un luogo che rappresentava un punto di incontro con la storia istituzionale della città, abbia perso parte della sua identità simbolica. Tante persone hanno sceso in piazza e hanno espresso sui social la loro opposizione a un gesto che per molti rappresenta una ferita alla memoria collettiva.

Tensioni sociali e legali

La polemica ha assunto carattere legale, con denunce e possibili ricorsi, confermando come il tema dell’arte pubblica e dei monumenti possa accendere tensioni profonde legate all’identità e al rispetto per il passato. Per ora la statua è stata rimossa e portata nella sede della fondazione, dove sarà esposta in un luogo scelto dalla famiglia, senza bisogno di autorizzazioni da parte del comune.

Giacomo mancini e le sue battaglie politiche più importanti

giacomo mancini ha attraversato momenti cruciali della storia italiana del dopoguerra con ruoli di rilievo nel governo e nel partito socialista. Una delle sue imprese più note fu l’introduzione del vaccino antipolio sabin nel periodo in cui ricopriva l’incarico di ministro della sanità. Questo contributo ha avuto un impatto decisivo sulla salute pubblica in italia.

Impegno per le infrastrutture e il mezzogiorno

Un altro risultato significativo è legato all’infrastruttura viaria: mancini fu tra i promotori della realizzazione dell’autostrada salerno-reggio calabria, un’opera strategica per il mezzogiorno, con risvolti economici e sociali importanti. Nel corso degli anni ha ricoperto vari ministeri, dai lavori pubblici agli interventi straordinari per il sud.

Nel partito socialista rimase una figura influente, arrivando a ricoprire la carica di segretario nazionale alla fine degli anni ’60 e poi diventando sindaco di cosenza nel 1993. I suoi due mandati da primo cittadino sono ricordati con attenzione dagli abitanti, che riconoscono l’attaccamento di mancini alla sua terra e la sua presenza costante nella vita della città. La sua carriera politica offre un ritratto di un uomo che ha intrecciato il destino personale e quello di cosenza in modo indissolubile.

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