Il ritorno a un rapporto più umano tra amministrazione comunale e cittadini è al centro di una lettera inviata a sindaca di cerveteri. L’autore, maurizio falconi, solleva dubbi e richieste riguardo allo stato attuale degli uffici comunali, chiusi o accessibili solo su appuntamento, una situazione che limita il dialogo diretto con la pubblica amministrazione. Questo intervento fa emergere una necessità sentita: superare la burocrazia digitale che spesso allontana una parte significativa della popolazione, soprattutto gli anziani.
La solidarietà della farmacia comunale ma serve un passo in più per i servizi pubblici
La farmacia comunale numero 6 di cerveteri ha messo a disposizione un servizio di aiuto psicologico per i cittadini, un’iniziativa accolta positivamente dal pubblico e dalla stessa sindaca. Questo tipo di assistenza risponde a un bisogno reale: molte persone cercano ascolto e supporto che vadano oltre le risposte automatiche di un sistema burocratico. Falone sottolinea però che questa iniziativa, sebbene lodevole, non può limitarsi a mettere una pezza su un problema più ampio, cioè la difficoltà di accedere agli uffici comunali.
Il senso di abbandono percepito dalla popolazione deriva anche dalla difficoltà di ottenere risposte rapide e umane dagli impiegati. Nei fatti, le persone hanno bisogno di un interlocutore con cui confrontarsi direttamente per risolvere problemi pratici, chiarire dubbi e ricevere consigli. L’aiuto psicologico è un primo passo ma non elimina la frustrazione legata alla mancanza di interazione fisica con l’amministrazione.
Il racconto del passato: uffici comunali sempre aperti e accessibili
Nel passato, gli uffici comunali di cerveteri erano aperti quotidianamente e frequentati da una moltitudine di cittadini. La presenza fisica allo sportello favoriva un contatto diretto tra il pubblico e i funzionari. Le discussioni, le richieste di informazioni, e persino la semplice vicinanza di persone rappresentavano un momento di socialità e solidarietà . Si creava un legame umano che rendeva l’amministrazione meno distante e più vicina alle esigenze reali di chi viveva e lavorava in città .
Oggi invece l’accesso è limitato a prenotazioni e forme digitali come e-mail o posta certificata, strumenti poco pratici per molti. Questa trasformazione ha generato un senso di smarrimento nei cittadini che spesso si sentono esclusi da un sistema che non riesce a interpretare le loro necessità quotidiane. In questo quadro si inserisce anche un problema organizzativo: falcioni denuncia come l’ufficio tecnico comunale resti chiuso, per esempio, il venerdì, uno dei giorni più frequentati proprio per via del mercato settimanale, e non risponda alle richieste via mail, una scelta difficile da spiegare in una realtà pubblica al servizio dei cittadini.
L’esclusione degli anziani dalla comunicazione digitale e la necessità di una soluzione concreta
Nel 2024 cerveteri presenta un indice di vecchiaia significativo, con 185 anziani ogni 100 giovani. Questo dato evidenzia una fetta consistente della popolazione che fa fatica a usare dispositivi digitali, smartphone e internet. La chiusura degli uffici fisici e il ricorso esclusivo a canali telematici mettono in difficoltà questi cittadini, isolandoli ulteriormente e lasciandoli senza un punto di riferimento concreto per le loro esigenze.
La lettera invita la sindaca a riflettere su questa realtà e a rivedere l’organizzazione degli sportelli comunali: aprirli senza restrizioni potrebbe facilitare l’accesso dei più anziani e di chi non ha dimestichezza con il digitale, aiutando a ricostruire un legame diretto. Questa proposta non appare come un’idea rivoluzionaria, ma come un ritorno a una pratica collaudata che garantiva un contatto più solido e immediato tra istituzioni e cittadini.
La proposta di un ufficio relazioni con il pubblico per evitare il vuoto informativo
Se il problema dovesse essere la carenza di personale, falcioni suggerisce la creazione di un ufficio relazioni con il pubblico ben organizzato e funzionante. L’urp dovrebbe essere un punto chiaro e accessibile, dove ogni cittadino sappia di poter ricevere informazioni e aiuto per orientarsi tra le procedure comunali. Oggi molti si trovano spaesati, non sapendo chi contattare o quale strada seguire per risolvere questioni burocratiche.
L’istituzione di un urp professionale potrebbe rispondere a questo vuoto, offrendo un servizio di prima accoglienza, ascolto e indirizzo. Questo migliorerebbe l’immagine dell’amministrazione come ente vicino alla popolazione e renderebbe più semplice affrontare pratiche, senza creare ulteriori ostacoli. Falcioni sottolinea che una maggiore presenza di servizi di questo tipo potrebbe contribuire, anche se indirettamente, a rivitalizzare l’economia locale, un tema aperto a cerveteri ma non oggetto della lettera.
La richiesta di un ritorno ai contatti diretti con i cittadini rappresenta un segnale chiaro: la partecipazione pubblica è una componente fondamentale della vita quotidiana in ogni città e il dialogo resta il modo più immediato per gestire problemi e richieste, scongiurando un distacco ormai troppo marcato tra amministrazione e popolazione.