Il 13 e 14 giugno a Catanzaro si tiene la quarta edizione del festival nazionale “Cuore Cantastorie“, evento gratuito dedicato alla musica popolare e alle tradizioni dialettali calabresi, con un tributo a Otello Profazio. La kermesse riunisce cantastorie da tutta Italia nel Complesso monumentale San Giovanni. L’iniziativa, firmata da Francesca Prestìa, mira a rafforzare l’identità culturale locale e a promuovere forme di espressività popolare spesso trascurate.
Un festival unico che mette insieme tradizioni e dialetti della calabria
Il festival “Cuore Cantastorie” si presenta come il primo e unico nel suo genere in Italia, concentrato sulle musiche popolari e le tradizioni dialettali di tutta la Calabria e di altre regioni. Nel corso delle sue quattro edizioni, si è distinto per la capacità di raccogliere e valorizzare suoni e storie che altrimenti rischiano di scomparire. Non solo tarantelle o canti tradizionali, ma un modo di raccontare temi sociali attraverso la narrazione musicale.
Il cuore dell’evento è l’incontro tra artisti che portano avanti la tradizione orale, intrecciando dialetti, forme di canto e argomenti attuali. La Calabria rappresenta un punto di riferimento per questa cultura popolare, che si manifesta in modalità differenti nei vari territori. Il festival diventa così una sorta di palcoscenico dove parlare di memoria, folklore e attualità, dando voce a temi come la ‘ndrangheta o la resistenza sociale.
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Organizzata da Francesca Prestìa, cantante nota per il suo impegno nella tutela della musica popolare, la manifestazione punta a superare i confini regionali portando a Catanzaro cantastorie da ogni parte d’Italia. Grazie a questa apertura, l’evento assume una dimensione nazionale e consolida il ruolo della città come centro di riferimento per la tradizione musicale calabrese.
Programma e iniziative del festival alla quarta edizione
La due giorni di giugno si apre venerdì 13 alle 17.30 con l’inaugurazione della mostra fotografica e documentale “Grazie, carissimo Otello!”, curata dall’etnologo Gian Paolo Borghi. L’esposizione raccoglie materiale inedito e testimonianze sulla figura di Otello Profazio, uno dei più grandi cantastorie calabresi, scomparso nel 2023. La mostra si terrà nel Complesso monumentale San Giovanni, fulcro delle attività del festival.
Dopo l’inaugurazione, si tiene il convegno nazionale dei cantastorie. Intervengono rappresentanti dell’associazione “Il cantastorie on line”, scrittori, giornalisti e amici di Profazio per discutere del ruolo sociale e culturale di questa figura artistica. Tra gli ospiti anche Mauro Geraci, cantastorie siciliano, che si esibirà nel corso del convegno. L’incontro offre un’occasione per confrontarsi sulle sfide del presente e il valore della tradizione.
Sabato 14 il clou è la serata concertistica, una produzione originale del festival che riunisce per la prima volta cantastorie rappresentativi di tutta la Calabria. Tra loro Rocco Jenco, Nino Racco, Biagio Accardi, Nando Brusco e Fulvio Cama, artisti che portano avanti le tradizioni del canto popolare con stili e storie diverse. Lo spettacolo nel cuore di Catanzaro vuole celebrare l’identità culturale della regione con un’offerta musicale autentica.
L’impegno verso le nuove generazioni e il ruolo sociale del festival
Francesca Prestìa ha sottolineato l’intento didattico del festival, che dedica parte delle attività ai più giovani. Già quest’anno sono state avviate giornate di formazione e incontri nelle scuole di Borgia, con la prospettiva di estendere il progetto a tutto il territorio calabrese. Si punta a far conoscere ai bambini le forme di musica popolare e i temi narrati, alcuni dei quali affrontano problemi sociali come il femminicidio e l’emarginazione.
La presenza di cantastorie attivi nel racconto della realtà contemporanea, unita a iniziative educative, rende il festival un modello per diffondere il patrimonio orale e musicale. Occuparsi delle nuove generazioni significa anche assicurare una continuità a pratiche culturali spesso legate all’esperienza degli anziani. Il festival dà spazio a un dialogo tra passato e presente, con sguardo rivolto al futuro.
L’iniziativa ha il sostegno della Regione Calabria e del Comune di Catanzaro, che vedono nel festival un’occasione per mettere in luce aspetti culturali e sociali di rilievo. L’assessore Vincenzo Costantino ha evidenziato come questo tipo di eventi possa offrire nuove identità alla città, accrescerne l’attrattività e valorizzare i caratteri del territorio.
L’attenzione al territorio anche attraverso sapori e collaborazione
L’organizzazione ha previsto momenti legati alla gastronomia tradizionale. Durante le giornate del festival, i partecipanti potranno assaggiare il morzello, piatto tipico catanzarese preparato dall’Antica congrega Tre Colli. L’iniziativa gastronomica rappresenta una forma di collaborazione concreta tra artisti, associazioni culturali e realtà locali.
Il presidente dell’Antica congrega, Francesco Bianco, ha definito questa esperienza come un esempio di rete sul territorio, capace di unire diverse energie a favore della promozione culturale. La presenza di sapori tradizionali affianca così la musica e le parole, contribuendo a creare un’atmosfera immersiva e autentica.
Il complesso San Giovanni diventa un luogo dove suoni, storie e gusti si intrecciano evocando una dimensione popolare e radicata nelle realtà locali. Questo approccio multidisciplinare rafforza il senso di appartenenza e invita pubblico e artisti a condividere l’eredità culturale calabrese in modo pieno e diretto.