La periferia di Napoli, e in particolare Caivano, ha vissuto un lungo periodo segnato da episodi di criminalità e degrado. Negli ultimi tempi però, dopo impegni concreti e investimenti mirati, qualcosa sembra aver cambiato la situazione. A sottolinearlo è Nicola Gratteri, procuratore capo di Napoli, intervenuto a un evento al festival èStoria. Parlando di sicurezza e politiche sociali, ha evidenziato come oggi la comunità non possa più giustificare le difficoltà legandole alla mancanza di spazi o servizi adeguati. Questa trasformazione è frutto di un lavoro congiunto tra istituzioni, forze dell’ordine e attori locali impegnati a migliorare le condizioni della zona.
L’impegno delle istituzioni e l’arrivo delle forze dell’ordine
Negli ultimi anni il governo ha destinato risorse consistenti a Caivano, un comune finito spesso sulle pagine di cronaca per gravi episodi di violenza e criminalità organizzata. Il procuratore Gratteri ha messo in luce la presenza stabile di una compagnia dei Carabinieri, che presidia il territorio con continuità, garantendo un controllo più rigoroso. Questo intervento diretto delle forze dell’ordine si unisce a una rete più ampia di operatori locali che lavorano per ridurre l’illegalità. Non solo presidi militari, ma anche servizi sociali attivi: una decina di assistenti sociali comunali supportano chi vive situazioni difficili, monitorano le famiglie più fragili e organizzano percorsi di inclusione. Anche la polizia locale svolge il suo ruolo pattugliando puntualmente le strade della città.
Sistema di sicurezza integrato a Caivano
L’azione combinata tra Carabinieri, vigili urbani e assistenti sociali ha creato un sistema capace di prevenire e intervenire in modo più tempestivo. Gratteri ha sottolineato come oggi non si possa più dire che in città non ci siano strumenti o luoghi per i giovani o la comunità, quadrando così un cerchio prima aperto verso l’assenza di risposte concrete. L’aumento della presenza delle forze dell’ordine ha anche avuto un effetto deterrente su azioni criminali, ma la sfida resta mantenere questo equilibrio e coinvolgere sempre più la popolazione.
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Il centro sportivo olimpionico come punto di riferimento per i giovani
Tra le novità più importanti introdotte spicca l’apertura di un centro sportivo olimpionico. Realizzato grazie al sostegno pubblico, questo impianto è destinato non solo agli atleti professionisti ma anche ai ragazzi di Caivano che possono praticare gratuitamente oltre quaranta discipline. Questa iniziativa ha portato nuova linfa, mettendo a disposizione un luogo di aggregazione positiva e alternative valide per chi rischiava di cadere in contesti di illegalità.
Al centro s’allenano anche atleti della polizia, mentre l’accesso libero ai giovani è pensato per ampliare le occasioni di praticare sport, favorire la socializzazione e offrire nuove prospettive di crescita personale. Durante l’inaugurazione erano presenti migliaia di giovani, richiamati da esibizioni e concerti gratuiti, segno tangibile di una risposta costruita insieme alla comunità. Lo stesso capo della polizia ha partecipato alla cerimonia, rafforzando il legame tra istituzioni e territorio.
Uno sport come strumento di crescita e inclusione
Il centro sportivo si è così trasformato in un simbolo del cambiamento di Caivano, un modo concreto per mostrare come lo sport possa rappresentare strumento di crescita e prevenzione, dialogando con i ragazzi attraverso nuove opportunità di svago e formazione.
Il ruolo di don Patriciello e la spinta del dialogo
Accanto all’intervento istituzionale emergono figure importanti della società civile come don Giovanni Patriciello, parroco di Caivano. Da anni impegnato nel dialogo e nel sostegno alle comunità locali, don Patriciello ha ripetuto a più riprese la necessità di un’attenzione reale e prolungata verso queste zone. Ha lavorato con costanza per tenere accesi riflettori e chiedere risposte agli enti superiori.
Lo stesso procuratore Gratteri ha riconosciuto il ruolo chiave del parroco, che con la sua presenza e i suoi appelli ha costruito un ponte tra la comunità e le istituzioni. Don Patriciello ha raccontato anche di aver scritto direttamente alla presidente del Consiglio Giorgia Meloni, ricevendo un riscontro concreto che ha fatto arrivare sul posto esponenti del governo con programmi chiari. Questo impegno ha contribuito non solo a portare risorse ma anche a creare un clima di responsabilità condivisa.
Dialogo tra comunità e istituzioni
Il dialogo tra operatori pubblici e comunità, promosso anche dal parroco, ha spinto a cambiare l’approccio verso Caivano, facendo attenzione non solo alla repressione ma anche ai bisogni sociali delle persone. Così l’intervento in città non si limita a controlli e presenza poliziesca ma guarda anche a coinvolgere i cittadini in modo diretto, offrendo occasioni concrete di miglioramento.
La sfida della manutenzione e della partecipazione dei cittadini
Nonostante i passi avanti, permane tra le istituzioni la preoccupazione che alcuni spazi restituiti alla comunità possano subire atti di vandalismo e distruzione. Gratteri ha spiegato che dopo aver dotato Caivano di strutture e servizi non si potrà più attribuire a chi governa la responsabilità per la mancanza di luoghi adeguati. A quel punto, se i beni pubblici verranno danneggiati, la colpa ricadrà sulla cittadinanza, chiamata a rispettare le regole e a prendersi cura del proprio ambiente.
Questa attenzione alla cura dei beni comuni raccoglie una sfida culturale e pratica. Le infrastrutture nate per offrire occasioni di svago e crescita devono essere mantenute vive e in ordine. Serve una partecipazione attiva della popolazione, accompagnata da un controllo delle istituzioni capace di intervenire rapidamente in caso di problemi.
Responsabilità collettiva per un cambiamento duraturo
La trasformazione di Caivano non si misura solo con l’apertura di nuovi spazi o con la presenza delle forze dell’ordine ma, a lungo termine, dalla capacità di chi vive in quei luoghi di prendersi responsabilmente cura della propria città. Solo così gli sforzi fatti potranno durare e rappresentare un cambiamento reale e stabile.