Serena Autieri ha portato a Bucarest un evento musicale dedicato alla storia e ai suoni di Napoli, nel contesto delle celebrazioni per i 2500 anni dalla fondazione della città partenopea. L’appuntamento ha avuto luogo il 19 giugno nella sala concerti Luceafărul, offrendo al pubblico un’esperienza che unisce tradizione e internazionalità.
Il contesto delle celebrazioni per i 2500 anni di napoli
La città di Napoli ha raggiunto il traguardo dei 2500 anni dalla sua fondazione, un anniversario importante che ha attirato l’attenzione di diverse realtà culturali italiane all’estero. Tra queste, l’ambasciata d’italia a Bucarest e l’istituto italiano di cultura hanno scelto di commemorare l’evento con un concerto specifico, affidato alla voce di Serena Autieri. Questa iniziativa rientra in un programma più ampio di manifestazioni volte a mettere in luce la storia e l’identità di Napoli fuori dai confini nazionali. L’obiettivo era quello di trasmettere al pubblico romeno la ricchezza culturale napoletana, fatta di musica, arte e memoria collettiva, attraverso un modo diretto e coinvolgente come la performance live.
Il concerto “voglio vivere così”: un repertorio tra napoletano e musica internazionale
Il programma proposto da Serena Autieri ha spaziato tra i classici della canzone napoletana e brani consacrati della musica leggera italiana ed estera. Il titolo del concerto, “voglio vivere così”, richiama un sentimento tipico della tradizione partenopea, fatto di passione e spensieratezza. Durante la serata, sono stati eseguiti pezzi iconici, capaci di evocare atmosfere familiari e insieme trasportare gli ascoltatori in un viaggio musicale che attraversa epoche e stili diversi. L’interpretazione della cantante ha puntato a valorizzare le melodie senza tempo che hanno reso famoso il patrimonio musicale di Napoli, combinandole con sonorità più moderne e note internazionali, per mantenere un equilibrio tra radici locali e respiro globale.
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Il ruolo dell’ambasciata e dell’istituto italiano di cultura nel promuovere la cultura napoletana
L’ambasciatore Alfredo Durante Mangoni ha sottolineato che Napoli incarna un crocevia di talenti e linguaggi variegati, frutto di una storia fatta di contaminazioni e incontri tra culture diverse. Nel suo intervento, ha evidenziato come il concerto di Serena Autieri renda onore a questa eredità musicale, usando come veicolo la voce della cantante e la selezione di brani accuratamente scelta. L’ambasciata d’italia a Bucarest e l’istituto italiano di cultura hanno così confermato il loro ruolo nella diffusione della cultura italiana e, in questo caso specifico, della tradizione napoletana, attraverso eventi che coinvolgono direttamente il pubblico locale. Questo tipo di iniziative contribuisce a rinsaldare i legami culturali tra Italia e Romania e favorisce una conoscenza più approfondita delle radici storiche italiane.
La sala concerti luceafărul come luogo di incontro culturale a bucarest
Il concerto si è svolto nella sala concerti Luceafărul, uno spazio noto per ospitare eventi artistici di rilevanza internazionale nel cuore di Bucarest. La scelta di questa location ha permesso di accogliere un pubblico attento e partecipe, capace di apprezzare le sfumature della musica eseguita da Serena Autieri. La sala, dotata di un’acustica apprezzata, ha valorizzato la qualità della performance e ha contribuito a creare un’atmosfera intima, facilitando il contatto emotivo tra artista e spettatori. Organizzare il concerto in questa sede ha rappresentato un’occasione per fortificare lo scambio culturale tra le due città, mettendo in evidenza la volontà di condividere la cultura italiana in ambienti significativi per la scena artistica rumena.
L’evento di Bucarest ha dunque rappresentato un ponte tra la storia millenaria di Napoli e l’attualità culturale, affidando a Serena Autieri il compito di raccontare la città attraverso le note. Lo spettacolo si è inserito in un calendario di appuntamenti con l’Italia, volti a diffondere su scala internazionale la ricchezza artistica che caratterizza la penisola e le sue città più antiche.