A Brescia il casatiello diventa amuleto per lo scudetto del Napoli, boom di ordini nel ristorante di Ciro di Maio

A Brescia il casatiello diventa amuleto per lo scudetto del Napoli, boom di ordini nel ristorante di Ciro di Maio

A Brescia, il casatiello napoletano di Ciro di Maio diventa simbolo scaramantico per i tifosi del Napoli, unendo comunità lontane attraverso tradizione culinaria e speranza sportiva nella stagione 2024-2025.
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A Brescia, il ristorante "San Ciro" di Ciro di Maio ha trasformato il casatiello napoletano in un simbolo scaramantico per i tifosi del Napoli, unendo tradizione, speranza e comunità partenopea lontana dalla propria terra. - Gaeta.it

A Brescia un gesto semplice come ordinare un casatiello napoletano si è trasformato in un segno di speranza e scaramanzia durante la volata finale verso lo scudetto del Napoli. Lo chef Ciro di Maio, originario di Frattamaggiore , ha raccontato come il tradizionale rustico pasquale abbia conquistato i tifosi partenopei trasferiti al Nord. Nel suo ristorante “San Ciro”, vicino al multisala Oz, sono arrivati centinaia di ordini, non per fame, ma per fede nel potere simbolico di questo piatto. Una pratica fuori dal comune che ha coinvolto clienti anche da città lontane come Bergamo e Verona.

Il casatiello come simbolo scaramantico in chiave sportiva

Il casatiello è un prodotto tipico della cucina napoletana, legato a tradizioni che mescolano cibo e superstizione. La ricetta di Ciro di Maio rispetta forme e ingredienti autentici: farina, lievito madre, strutto, uova, salame, formaggio, pepe. L’impasto viene lavorato a mano e lasciato lievitare come vuole l’usanza, mentre la cottura avviene nel forno a legna, elemento fondamentale per ottenere la giusta croccantezza e umidità interna.

Il valore scaramantico del casatiello ha preso forza durante gli ultimi mesi della stagione calcistica 2024-2025, quando i tifosi napoletani della Lombardia si affidavano a questo piatto per sostenere idealmente la squadra. Al telefono, Ciro riceveva richieste anche a orari insoliti e da diverse province, segno che mettere un casatiello sulla tavola era diventato un rito collettivo più che un semplice gesto culinario.

Testimonianze dei tifosi

Fra i clienti c’era chi era disposto a percorrere lunghe distanze pur di avere il casatiello appena sfornato, perché “non si vede la partita senza”. Questo fenomeno ha dato vita a una dimensione sociale originale, trasformando il ristorante “San Ciro” in un punto di riferimento per una comunità napoletana lontana dalla sua terra ma legata alla propria identità attraverso il cibo.

San ciro e la cucina napoletana autentica nel cuore di brescia

Il ristorante “San Ciro” è guidato da Ciro di Maio, che ha costruito la sua carriera partendo da esperienze umili. Nato nel 1990 a Frattamaggiore, ha lavorato dalla giovane età per migliorare la propria posizione e ha aperto il locale nel 2015. Oggi il ristorante si distingue per un’offerta legata alla pizza verace, al casatiello e ad altre specialità napoletane preparate con metodi tradizionali.

La clientela spazia dagli amanti della ristorazione territoriale fino a sportivi e personaggi noti in città, come calciatori del Brescia Calcio e della Germani Basket. Il carattere delle pizze offerte si riflette anche nel modo in cui vengono preparate: nessuna forma perfetta o standard, ma pizze con variabilità naturale, uso di ingredienti freschi e attenzione alle decorazioni casalinghe.

Specialità e tradizione

Tra le proposte più apprezzate c’è il battilocchio, un impasto fritto servito in carta paglia, testimonianza della varietà della tradizione partenopea. Il rispetto per la qualità e l’autenticità si traduce in una cucina che racconta Napoli nella sua semplicità e nell’attenzione alle radici.

Impegno sociale e formazione: il lato umano di ciro di maio

Oltre al successo nel ristorante, Ciro di Maio dedica tempo e risorse a progetti sociali legati alla ristorazione. Collabora con istituti penitenziari per formare aspiranti pizzaioli, promuove corsi online nel rione Sanità di Napoli e sostiene iniziative per giovani a rischio. La sua storia personale, segnata da un’infanzia difficile e da sacrifici familiari, si riflette nel desiderio di offrire strumenti di riscatto, insegnando un mestiere non solo come lavoro ma come strada per cambiare vita.

Ciro racconta di aver iniziato presto a lavorare e di aver abbandonato la scuola molto giovane, ma ha trovato nella cucina un mezzo per esprimersi e costruire un futuro solido. Questa esperienza lo ha spinto a mettere in pratica valori come la responsabilità e la gratitudine nel rapporto con le persone che si rivolgono a lui, soprattutto giovani con un passato difficile.

La pizza come strumento sociale

Le sue iniziative educative cercano di fare leva sulla passione per la cucina tradizionale come collante sociale e occasione di crescita. Nei suoi interventi, la pizza emerge come strumento più ampio, con la capacità di aprire porte e orizzonti per chi ha bisogno di una seconda opportunità.

Il successo inatteso del casatiello a brescia: tra nostalgia e scaramanzia

Il boom di ordini del casatiello nel ristorante di Ciro di Maio ha superato ogni aspettativa e ha rappresentato un mix tra nostalgia per la tradizione e un gesto scaramantico che ha legato comunità lontane. Non era solo un segno culinario legato a Pasqua, ma un vero e proprio rito per accompagnare il tifo e la speranza di vittoria.

In momenti di tensione sportiva, molti clienti hanno trovato conforto nel richiedere un pezzo di questa simbolica focaccia, alimentando così un passaggio di energie positive attraverso il cibo. Il ristorante si è trasformato in una piccola enclave partenopea, capace d’offrire un legame con la terra d’origine anche a chi vive da tempo al Nord.

La presenza di oltre cento casatielli ordinati in pochi giorni ha confermato quanto questa tradizione, radicata nel sud, riesca a mantenere intatto un significato forte e collettivo, capace di superare distanze e barriere. Il calore e l’odore del casatiello cotto nel forno a legna hanno così contribuito a riscaldare, in senso figurato, l’attesa di una vittoria attesa da anni.

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