Nel cuore di borgo san martino, a cerveteri, un gruppo di giovani romani ha avviato un progetto che unisce recupero ambientale e proposta culturale. Il centro di questa iniziativa è un casale con cinque ettari di terreno, trasformato in un laboratorio vivente di biodiversità e memoria agricola. La loro attività si concentra su specie vegetali a rischio scomparsa e su esperienze rivolte al sociale e alla comunità.
Il casale e il terreno come fulcro di un progetto botanico
Daniele, alessandro e luigi, insieme ad altri giovani, hanno acquistato un casale a borgo san martino con l’intento di salvarlo dall’abbandono e utilizzarlo per fini di tutela e valorizzazione botanica. La proprietà si estende su circa cinque ettari di terra coltivata, su cui hanno avviato la coltivazione di alberi da frutto antichi, vitigni tipici del territorio, cereali tradizionali e varietà di ortaggi ormai poco presenti nei mercati. L’obiettivo è combattere l’erosione genetica di queste specie e conservare la biodiversità a livello locale.
All’interno del casale è stato allestito un roseto e più giardini botanici, ognuno dedicato a una selezione di piante, alcune di origine storica, che raccontano la storia della zona e l’evoluzione delle pratiche agricole. Ogni pianta coltivata rappresenta una testimonianza del passato agricolo cerveterano. Questi spazi non sono solo luoghi di ricerca ma diventano strumenti didattici per trasmettere conoscenze legate all’ambiente e alle tradizioni agricole.
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La nascita dell’associazione e. r. a e la sua missione
Per coordinare le attività hanno fondato una associazione di promozione sociale chiamata E. R. A., acronimo di educazione al rispetto ambientale. Questa realtà giovanile si impegna a diffondere una cultura del rispetto verso la natura, attraverso pratiche di cura e attenzione verso l’ecosistema locale. La creazione di questa APS è cruciale per garantire una gestione partecipata e aperta al territorio.
L’associazione organizza anche interventi di salvaguardia della flora autoctona, testando metodi di coltivazione sostenibile. Il lavoro di E. R. A. coinvolge volontari e appassionati, offrendo una piattaforma dove scambiare idee e imparare dai saperi tradizionali, con un approccio pratico che rende partecipi più generazioni. Questo conferma l’importanza di recuperare non solo la biodiversità vegetale, ma anche modi di coltivare rispettosi e legati alla storia locale.
Iniziative culturali e sociali per costruire comunità
Parallelamente alla parte agricola, il gruppo ha sviluppato una serie di iniziative culturali che spaziano da eventi musicali a proposte educative. A borgo san martino si tengono concerti con giovani band emergenti, creati per valorizzare talenti locali e offrire momenti di aggregazione aperti alla cittadinanza. Questi appuntamenti rappresentano un modo per connettere arte e comunità in un luogo che diventa punto di riferimento culturale.
Tra le attività più interessanti ci sono i progetti rivolti a bambini e ragazzi che partecipano a esperienze educative, come percorsi scout che favoriscono il contatto con la natura e la conoscenza del territorio. Questo aiuta a formare nuovi cittadini consapevoli dell’importanza del rispetto ambientale, partendo proprio dagli ambienti più prossimi a loro.
Un progetto con dimensione europea
Il progetto ha una dimensione europea grazie a un ostello creato all’interno del casale, che accoglie giovani provenienti da diversi paesi del continente. Qui possono svolgere esperienze di viaggio e studio, vivendo immersi nel contesto naturale e culturale italiano. Questa presenza internazionale promuove lo scambio interculturale e rende borgo san martino un crocevia di idee e pratiche attive sul territorio.
Borgo san martino e cerveteri tra recupero e futuro
L’esperienza dei giovani romani a borgo san martino dimostra come cerveteri possa rappresentare una terra di opportunità oltre l’agricoltura tradizionale. Il progetto mette radici in una zona che rischiava il declino, trasformandola in un luogo vivo e frequentato da una comunità attiva. L’impegno è rivolto non solo alla conservazione delle piante e del paesaggio ma anche alla creazione di occasioni di incontro e crescita collettiva.
Non a caso questa iniziativa si inserisce in un contesto più ampio di valorizzazione territoriale, che vede emergere sempre più racconti di cittadini che scelgono di investire energie e tempo per costruire nuove realtà sociali. In un momento dove molte aree rurali si spopolano, borgo san martino si propone come esempio di recupero possibile.
Chi passa da cerveteri oggi trova un luogo dove natura e cultura si intrecciano sotto la guida di giovani pronti a scommettere su un’idea condivisa di futuro. Il casale con i suoi giardini, la musica, i laboratori educativi diventano punti di riferimento per una comunità aperta e in crescita, capace di accogliere idee e persone da più parti.