A bedonia vietato il transito di bici e moto su alcune strade collinari per motivi di sicurezza

A bedonia vietato il transito di bici e moto su alcune strade collinari per motivi di sicurezza

Dopo la caduta di una ciclista nel 2020 sul Passo del Chiodo a Bedonia, il sindaco Serpagli e un dirigente sono stati condannati per lesioni colpose; il Comune ha vietato bici e moto su 22 tratti dell’Appennino parmense.
A Bedonia Vietato Il Transito A Bedonia Vietato Il Transito
Nel 2020 una ciclista cadde per una buca su una strada dell’Appennino parmense, causando fratture; dopo cinque anni il sindaco e un funzionario comunale sono stati condannati per lesioni colpose. Per motivi di sicurezza e legali, il Comune di Bedonia ha vietato il transito di bici e moto su vari tratti collinari, evidenziando le difficoltà nella gestione delle strade non comunali. - Gaeta.it

Nel 2020 una ciclista cadde lungo una discesa a causa di una buca profonda su una strada dell’Appennino parmense. Quel grave incidente ha provocato fratture multiple e, cinque anni dopo, il sindaco e un funzionario comunale sono stati condannati per lesioni colpose. Di fronte a questa sentenza, l’amministrazione ha deciso di vietare la circolazione di biciclette e motocicli su più tratti stradali della zona per evitare nuovi rischi simili.

L’incidente del 2020 e la condanna del sindaco e del dirigente comunale

Nel giugno 2020, una ciclista cadde lungo la strada del Passo del Chiodo, a Bedonia, poco dopo aver incontrato una grossa buca presente sull’asfalto. L’impatto le ha causato diverse fratture. La strada dove è avvenuto l’incidente è di proprietà della Bonifica Parmense, non direttamente del Comune. Solo dopo cinque anni, il giudice di pace ha ritenuto responsabili, per lesioni colpose, il sindaco Gianpaolo Serpagli e un dirigente comunale per non aver garantito la manutenzione della strada.

La sentenza e le sue implicazioni

La pena stabilita è stata una multa pecuniaria da 500 euro. Il giudice ha sottolineato la mancanza di interventi necessari a prevenire danni ai cittadini, nonostante la strada non sia gestita direttamente dal Comune. Questo passaggio ha fatto emergere una questione delicata sulla responsabilità degli enti locali nei controlli e nella sicurezza delle vie di comunicazione non comunali.

La limitazione del traffico: divieto a cicli e motocicli sulle strade collinari

Dopo la condanna, l’amministrazione bedoniese ha emanato un’ordinanza che vieta il transito di bici e moto su 22 tratti stradali collinari, compresa la strada dove è caduta la ciclista. L’area interessata si trova lungo l’Appennino parmense e riguarda percorsi gestiti dalla Bonifica Parmense. Oltre al divieto per le due ruote, è stabilito un limite di velocità massimo di 30 km/h sulle altre strade.

Il sindaco Serpagli ha precisato che questa scelta non nasce da una volontà improntata alla restrizione, ma come risposta a un obbligo imposto dalla legge. La normativa vieta ai Comuni di investire risorse proprie per la manutenzione di vie che non sono di loro competenza, come ribadito da recenti sentenze della Corte dei Conti. Ciò impedisce agli enti locali di intervenire su strade come quelle oggetto della sentenza, nonostante la necessità di sicurezza.

I motivi legali e amministrativi dietro la decisione del comune di bedonia

Il sindaco ha spiegato che, dal punto di vista legale, l’amministrazione si trova in una situazione complessa. Se non interviene, rischia sanzioni penali o civili in caso di incidenti, perché la responsabilità ricade direttamente su sindaco e tecnici comunali, anche se la strada appartiene a un altro ente. Cartelli di segnalazione o avvisi di pericolo non bastano a proteggere gli amministratori pubblici da eventuali conseguenze giudiziarie.

Di fatto, questa normativa lascia pochi margini di azione al Comune, che non può migliorare la sicurezza sui tratti stradali in questione senza esporsi a rischi giudiziari. Per questo motivo, l’ordinanza che impone il divieto di transito a bici e moto emerge come una misura obbligata, necessaria per tutelare l’amministrazione da altre contestazioni in futuro.

Le difficoltà normative e il rischio per l’amministrazione

Il sindaco ha sottolineato: “Non si può ignorare il problema delle strade, ma intervenire senza competenza espone a gravi rischi.”

L’impatto sulla comunità locale e la gestione delle vie collinari

La decisione del Comune di Bedonia ha suscitato reazioni tra gli utenti abituali di queste strade, in particolare ciclisti e motociclisti che abitualmente percorrevano i tratti chiusi. Questi percorsi sono noti per le loro caratteristiche paesaggistiche e sportive, ma la sicurezza ha preso il sopravvento rispetto all’accessibilità.

Le limitazioni riguardano aree vitali per il turismo e le attività sportive, ma al momento non sono state previste soluzioni alternative per la manutenzione o il trasferimento di competenze. L’ente proprietario, Bonifica Parmense, rimane responsabile della gestione dei tratti, ma finora non ha messo in programma interventi urgenti per evitare ulteriori incidenti.

Il sindaco ha chiarito che questo intervento duro vuole lanciare un segnale preciso ai vari enti coinvolti e ai cittadini: “Non si può ignorare il problema delle strade in cattive condizioni, ma il Comune non ha la facoltà di intervenire senza esporsi a rischi legali.” Alla fine, si tratta di un atto che obbliga le altre istituzioni a prendere posizione sul quadro della sicurezza stradale nella zona.

Gestione e divisione di competenze nelle strade di montagna

Il provvedimento mostra come la gestione delle strade di montagna spesso si scontra con lacune normative e divisioni di competenze, lasciando in sospeso la prevenzione degli incidenti. Bedonia affronta ora queste restrizioni in attesa di nuove soluzioni, mentre resta alta l’attenzione su come rendere più sicure le vie collinari senza bloccare l’uso ricreativo e sportivo.

Change privacy settings
×