La questione del turismo di massa continua a far discutere in Spagna, soprattutto nelle città più colpite dall’afflusso incessante di visitatori. A maggio 2025, Barcellona e le Baleari hanno visto manifestazioni volte a denunciare gli effetti concreti di un fenomeno che sta modificando gli equilibri sociali ed economici locali. La protesta, seppur con numeri differenti, pone l’accento su problemi chiari come il sovraffollamento, la crisi degli alloggi e la trasformazione dei quartieri storici.
La manifestazione di barcellona contro il sovraffollamento e l’aumento degli affitti
Domenica mattina, appena 600 persone hanno sfilato attraverso le vie principali di Barcellona per denunciare quello che, secondo il Centro de Investigaciones Sociológicas , risulta essere il problema più sentito dai cittadini spagnoli. La Guardia Urbana ha monitorato la protesta, organizzata dall’Assemblea di quartiere per il declino turistico . A fianco di questa, si sono schierati numerosi gruppi come il “Sindicat de Llogateres” e Zeroport.
Si sono concentrati soprattutto sulla recente decisione della Generalitat, guidata da Salvador Illa, di espandere l’aeroporto del Prat. Secondo la denuncia dei portavoce di Zeroport, la crescita della capacità aeroportuale porterebbe ad un incremento di 15 milioni di passeggeri, con 10 milioni di turisti in più. Questa espansione, ritengono i manifestanti, peggiorerà la pressione sugli spazi urbani, portando a un consumo ulteriore di immobili e servizi.
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La marcia è partita dai Jardinets de Gràcia, toccando zone duramente segnate dal turismo come Eixample e il Gòtic, per arrivare vicino alla Sagrada Familia. Gli organizzatori hanno evidenziato la mancata risposta delle autorità alle proposte presentate dopo la manifestazione dell’anno precedente. Hanno ricordato che delle 13 richieste consegnate al Comune nessuna ha trovato accoglienza, alimentando il disappunto verso l’inerzia politica.
L’effetto del turismo puntato sul mercato immobiliare e il tessuto urbano
Nei primi mesi del 2025, la Spagna ha registrato un ritorno record di turisti, sfiorando 94 milioni di visitatori, quasi il doppio della popolazione residente che si aggira intorno ai 48 milioni. Resta così la seconda meta turistica mondiale dietro la Francia. Questa pressione fa emergere problemi strutturali, primo fra tutti l’insicurezza abitativa.
Le abitazioni a uso turistico, spesso non regolamentate, si sono diffuse in modo consistente in città chiave come Barcellona. Il risultato è una corsa al rialzo delle tariffe degli alloggi, con incrementi registrati per 44 trimestri consecutivi. Solo nell’ultimo periodo i prezzi delle case sono saliti del 12%. La carenza di edilizia residenziale pubblica, inferiore alla media europea, aggrava la situazione.
L’aumento rapido dei costi rende difficile per i residenti originali mantenere un livello di vita adeguato nel proprio quartiere, spingendo a una tensione sociale palpabile. Quartieri che un tempo avevano identità ben definite oggi si trasformano in aree dedicate quasi esclusivamente ai turisti, modificando profondamente il tessuto sociale.
Le baleari si uniscono al fronte contro la turistificazione
Anche le Isole Baleari hanno organizzato manifestazioni per esprimere il malcontento verso il modello turistico prevalente. Il turismo pesa per oltre il 40% sull’economia di queste isole, specialmente a Maiorca e Ibiza. La massa di visitatori contribuisce a consumo e degrado di spazi naturali insostituibili.
Il 2025 ha visto una mobilitazione di 109 gruppi, riuniti con slogan come “Pel dret a una vida digna, aturem la turistificació”, un chiaro richiamo al diritto a una vita equilibrata per chi vive sull’arcipelago. Le manifestazioni hanno preso avvio in serata in posti simbolo come Plaça d’Espanya a Palma e Portal de Ses Taules a Ibiza.
Gli organizzatori puntano a coinvolgere fino a 20.000 persone, un numero che testimonia la diffusione del disagio tra abitanti e realtà locali. Il messaggio comune è la necessità di rallentare la pressione turistica per salvaguardare spazi e qualità della vita, contrastando l’eccessivo sfruttamento delle risorse ambientali e sociali.
La difficile gestione del turismo di massa in spagna
La difficile gestione del turismo di massa resta quindi un tema centrale per le autorità spagnole. Da Barcellona alle Baleari, i segnali di allarme si sommano e invitano a interventi concreti per riequilibrare le dinamiche tra visitatori e residenti. La strada verso soluzioni sostenibili rimane lunga e complessa.