Il progetto Educhiamo insieme alla legalità si è concluso ad Ancona, dopo quasi un anno di attività svolte nelle scuole della città e della provincia. Questa iniziativa, giunta alla terza edizione per l’anno scolastico 2024/2025, ha coinvolto oltre 2.500 studenti di ogni ordine scolastico, dalle elementari alle superiori, con l’obiettivo di sensibilizzare i giovani su temi legati alla sicurezza, al rispetto delle regole e al ruolo delle forze dell’ordine. L’attività è stata organizzata dalla Questura di Ancona, in collaborazione con l’Ufficio Scolastico Provinciale, e ha visto la partecipazione diretta di poliziotti e agenti in incontri diffusi su tutto il territorio.
La distribuzione degli incontri e i temi trattati con gli studenti
Tra settembre 2024 e i primi mesi del 2025, quasi cento incontri hanno raggiunto studenti in numerosi istituti scolastici della provincia di Ancona. Questi appuntamenti sono stati organizzati con frequenza costante per garantire la presenza della polizia anche lì dove serve, cioè tra i più giovani. Durante le attività, i rappresentanti della Questura e dei commissariati locali hanno affrontato questioni attuali e di crescente interesse come l’uso di droghe, il bullismo e il cyberbullismo.
Temi al centro degli incontri
Il disagio giovanile, la violenza di genere e la sicurezza stradale sono stati altri argomenti al centro degli incontri. Spesso, gli agenti hanno condiviso con gli studenti racconti e testimonianze basate su esperienze reali di vita. Questi resoconti hanno mostrato come certe realtà difficili nascano dal consumo di sostanze stupefacenti o dalla cattiva gestione degli strumenti digitali, ma anche come sia possibile uscire da tali situazioni e trovare una nuova strada. Questi momenti sono serviti a far comprendere il valore del ruolo della polizia, non solo come autorità, ma come presenza amica attenta ai problemi della collettività.
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Il ruolo speciale dei cinofili e gli spazi di prevenzione all’interno delle scuole
In questo contesto, un aspetto importante ha riguardato il contributo delle unità cinofile della polizia. Questi reparti sono stati presenti durante l’ingresso degli studenti e nelle pause scolastiche, attuando un servizio di prevenzione attiva che ha aiutato a mantenere sotto controllo eventuali rischi legati allo spaccio o all’uso di sostanze vietate. La loro attività ha rappresentato un deterrente concreto e un supporto diretto alle scuole per tutelare la sicurezza nelle aree interne agli istituti.
Combinazione di prevenzione e sensibilizzazione
L’autorevolezza degli agenti cinofili, unita all’approccio educativo degli incontri, ha permesso di combinare prevenzione e sensibilizzazione. I giovani hanno potuto vedere da vicino come le forze dell’ordine lavorano non solo nelle strade ma anche nelle scuole, restando vicine a chi più ne ha bisogno. Questo modello ha mostrato che la polizia è parte del tessuto sociale e può favorire una crescita più consapevole, riducendo i rischi legati a comportamenti scorretti o pericolosi.
Particolare attenzione ai bambini delle scuole primarie in fase di transizione
Gli incontri sono stati calibrati anche sulle diverse età e esigenze didattiche. Una cura speciale è stata riservata ai ragazzi delle classi quinte della primaria, prossimi a passare alla scuola media. In queste occasioni, gli incontri si sono concentrati su temi come l’inclusione sociale, la cittadinanza attiva e il rispetto delle norme nella vita quotidiana. L’idea è stata quella di avvicinare i bambini alla figura del poliziotto come una presenza amica, a disposizione della comunità e come punto di riferimento negli eventuali momenti di difficoltà o perplessità.
Questi incontri si sono svolti con modalità semplici ma mirate a stimolare il senso di responsabilità. I piccoli hanno potuto riconoscere nella polizia un interlocutore forte ma accessibile, non distante dalla loro quotidianità. Il passaggio verso la scuola secondaria è uno snodo importante per lo sviluppo dei ragazzi, e questa presenza ha contribuito a facilitare quel cambiamento, offrendo strumenti di comprensione dei valori legati alla legalità e alla convivenza pacifica.
L’importanza del dialogo con insegnanti e famiglie durante l’adolescenza
Un altro punto toccato durante le lezioni ha riguardato le difficoltà legate all’adolescenza, un periodo in cui molti giovani si trovano a fare i conti con modelli di riferimento spesso distorti o negativi. La polizia ha ribadito il valore di parlare apertamente di problemi e difficoltà con insegnanti e genitori, per non isolarsi rispetto a situazioni pericolose o inquietudini interiori.
Molti adolescenti possono attraversare momenti di confusione o disagio senza riconoscerli appieno. Per questo gli incontri hanno sottolineato l’importanza di costruire reti di ascolto affidabili attorno a loro, facilitando così il riconoscimento precoce di fenomeni come il bullismo e il cyberbullismo. Questi spazi di confronto sono vitali per accompagnare i ragazzi verso scelte più consapevoli e protette, lontane da influenze che possono danneggiare il loro sviluppo.
il ruolo della polizia e il messaggio del questore Cesare Capocasa
Il questore di Ancona, Cesare Capocasa, ha evidenziato il significato dell’impegno della polizia in questo progetto. Per lui, educare al rispetto delle regole e ai valori costituzionali costituisce un investimento necessario per la formazione dei cittadini di domani. La presenza costante della polizia nelle scuole non serve solo a reprimere, ma a costruire una relazione di fiducia che permetta di affrontare insieme problemi come la devianza giovanile e il comportamento scorretto.
Capocasa ha sottolineato come fenomeni legati al bullismo, alla sicurezza stradale e all’uso di internet richiedano un’attenzione particolare. La scuola, secondo lui, resta il luogo fondamentale dove si formano le basi della convivenza. La polizia lo sa bene e conferma la sua funzione di supporto nei confronti di studenti, insegnanti e famiglie. Il suo appello ai giovani è semplice: non girare la testa dall’altra parte, ma diventare fari nella lotta contro le violazioni della legalità.