Un episodio di rapina violenta ha scosso la zona di via degli Ammiragli a Roma, dove un giovane di 25 anni, senza fissa dimora e con precedenti, è stato fermato dai carabinieri. L’uomo è accusato di aver aggredito un cittadino romano per sottrargli il telefono cellulare e di aver opposto resistenza durante l’arresto.
Aggressione con bottiglia per rubare un cellulare in via degli ammiragli
Nel pomeriggio a Roma, in via degli Ammiragli, un cittadino romano di 35 anni è stato aggredito con una bottiglia di vetro da un giovane egiziano. L’obiettivo era chiaro: portargli via il cellulare. Il 25enne ha colpito la vittima alla testa per costringerla a lasciare il telefono, in un’aggressione violenta e improvvisa. Subito dopo il gesto il rapinatore ha tentato la fuga a piedi, ma non è riuscito a sfuggire all’intervento delle forze dell’ordine. Il cellulare è stato recuperato integro e restituito alla persona derubata, che ha formalizzato la denuncia ai carabinieri.
Intervento e arresto dei carabinieri della stazione roma trionfale
I carabinieri della stazione Roma Trionfale sono stati allertati tempestivamente e sono arrivati rapidamente sul luogo del fatto. Una volta sul posto hanno iniziato la ricerca del fuggitivo, intercettandolo poco distante dalla scena del crimine. Il 25enne ha provato a sottrarsi all’arresto con calci e pugni, sferrando violenza contro i militari durante la fase di identificazione. La reazione non è bastata a impedire ai carabinieri di ammanettarlo e di portarlo in caserma, con l’accusa di resistenza e violenza a pubblico ufficiale unita a quella di rapina aggravata.
Leggi anche:
Custodia cautelare e convalida dell’arresto al tribunale di roma
Dopo l’arresto, il sostituto procuratore della Repubblica di Roma ha dato il via libera a trattenere il giovane in custodia cautelare. L’uomo è stato quindi trasferito nel carcere di Roma Regina Coeli. Il tribunale capitolino ha convalidato l’arresto poche ore dopo, confermando la detenzione in carcere. L’autorità giudiziaria ha rilevato la gravità delle accuse e la condotta violenta nei confronti delle forze dell’ordine, fattori che hanno spinto a evitare misure alternative. Al momento il procedimento penale è in corso e tutte le garanzie previste dalla legge sono rispettate.