Woody Allen torna a parlare di Donald Trump: lodi per le sue doti da attore e voglia di una nuova collaborazione

Woody Allen Torna A Parlare Di

Woody Allen elogia Trump e apre a una nuova collaborazione. - Gaeta.it

Marco Mintillo

2 Settembre 2025

Woody Allen è tornato a commentare il suo rapporto professionale con Donald Trump, riconoscendo le qualità recitative dell’ex presidente e la sua professionalità sul set. In un’intervista recente rilasciata al podcast Club Random con Bill Maher, il regista ha condiviso dettagli sulla loro collaborazione passata e ha espresso il desiderio di lavorare di nuovo con Trump, malgrado le differenze politiche che li contraddistinguono.

Un ricordo del set di celebrity con trump protagonista di un cameo

Il primo e unico incontro professionale tra Woody Allen e Donald Trump risale al 1998 durante le riprese del film Celebrity. Trump, all’epoca non ancora coinvolto in politica, accettò di apparire nel film con un breve cameo nel ruolo di se stesso. La scena lo mostra mentre parla dei suoi piani per demolire la cattedrale di St. Patrick a Manhattan a favore della costruzione di un grattacielo moderno per uffici. Allen ha ricordato quell’esperienza con parole positive, sottolineando la serietà con cui Trump affrontò quel ruolo. Ha raccontato al podcast come Trump fu un attore rispettoso delle indicazioni, attento e capace di portare carisma davanti alla macchina da presa. La collaborazione durò poco, ma lasciò un’impressione forte sull’artista, dato che Allen ha definito Trump “un attore molto bravo” e “un piacere” da dirigere.

Tra politica e cinema: la professione d’attore di un presidente controverso

Woody Allen ha ribadito più volte di non essere un sostenitore politico di Donald Trump. Tuttavia, ha evidenziato come il loro rapporto professionale abbia poco a che vedere con le ideologie. Secondo il regista, Trump possiede davanti alla telecamera una presenza scenica notevole e un talento che non si riduce al personaggio pubblico. La loro esperienza condivisa mostra un lato più artistico di Trump, che spesso resta in secondo piano rispetto alla sua immagine politica. Allen ha ironizzato sulla possibilità di dirigere Trump al giorno d’oggi, immaginando risultati interessanti se il presidente concedesse un’altra occasione sul set. Queste osservazioni rivelano un’interessante commistione tra mondi apparentemente distanti, quello del cinema e quello della politica, e scuotono la percezione pubblica sugli uomini di potere con un passato legato allo spettacolo.

Il Podcast Club Random: domande sulla cancel culture e la risposta di Allen

Durante l’intervista con Bill Maher, la questione della cosiddetta “cancel culture” è stata affrontata, perché Woody Allen stesso è una figura controversa nel mondo dell’intrattenimento. Maher ha chiesto se questa cultura di boicottaggio e critica lo avesse spinto verso Trump o influenzato la sua visione su di lui. Allen ha risposto senza giri di parole: nonostante non sostenga Trump politicamente, è tra le poche persone ad aver diretto l’ex presidente. Ha descritto Trump come una persona facile da dirigere, con una presenza notevole: elementi che per lui contano molto sul set. L’interazione ha mostrato un Allen critico ma al tempo stesso riconoscente verso Trump sul piano artistico. Ha perfino scherzato sul voltafaccia di poter ora lavorare con Trump in una veste simile. Il dialogo ha messo in luce come le categorie di attore, politico e personaggio pubblico si sovrappongano spesso in modi complessi e non sempre lineari.

Riflessioni sul confine tra intrattenimento e leadership pubblica

Le parole di Woody Allen offrono uno spunto significativo sul rapporto tra cinema e politica nel contesto attuale. Donald Trump rappresenta un caso emblematico di figura pubblica che ha attraversato diversi ambiti: dall’imprenditoria all’intrattenimento, fino alla presidenza degli Stati Uniti. L’esperienza filmica con Allen si inserisce proprio in questa traiettoria che unisce immagine pubblica e ruolo artistico. Il riconoscimento delle doti recitative di Trump da parte di un professionista del cinema come Allen invita a considerare il profilo di uomini di potere anche attraverso i loro trascorsi mediatici e artistici. Nel mondo moderno, dove comunicazione e spettacolo si intrecciano con la politica, tali esperienze diventano parte integrante dell’identità pubblica. La collaborazione tra Allen e Trump, pur singolare, racconta molto di questo intreccio.

Nonostante le tensioni politiche e le divisioni pubbliche, il racconto del regista riflette un episodio in cui i ruoli si confondono e mettono in luce un protagonismo davanti alla macchina da presa che supera l’appartenenza politica. La carriera di Trump nel cinema, anche se limitata a un breve cameo, resta una parte del suo percorso che Woody Allen non ha esitato a valorizzare.