Visita di Francesca Pascale all'istituto per madri detenute di Lauro: una situazione critica

Visita di Francesca Pascale all’istituto per madri detenute di Lauro: una situazione critica

Francesca Pascale visita l’istituto di Lauro, denunciando le gravi condizioni delle madri detenute e dei loro bambini, aggravate da recenti modifiche legislative che compromettono i diritti fondamentali.
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Visita di Francesca Pascale all'istituto per madri detenute di Lauro: una situazione critica - Gaeta.it

Oggi, Francesca Pascale, attivista per i diritti civili, ha visitato l’istituto a custodia attenuata per madri detenute di Lauro, in provincia di Avellino. In questa struttura sono attualmente ospitate cinque donne insieme a sei bambini. Accompagnata da Samuele Ciambriello, Garante dei detenuti in Campania, Pascale ha esposto preoccupazioni significative riguardo alle condizioni in cui vivono queste famiglie. La questione, già delicata, si è acuita con l’ultimo provvedimento legislativo.

il contesto attuale delle madri detenute

All’interno dell’istituto di Lauro, la situazione delle madri detenute è complessa e richiede attenzione. Pascale ha sottolineato che è inaccettabile che i bambini crescano in un contesto carcerario. Ciò che rende questa realtà ancora più preoccupante è l’abolizione del differimento della pena per le donne in gravidanza e le madri con bambini. Questa decisione segna un’importante regressione nella tutela dei diritti delle madri e dei loro figli, contrariamente a quanto suggerirebbe un approccio moderno che mette al centro il benessere infantile.

Pascale ha anche espresso il suo supporto per la proposta di Forza Italia di avviare un’indagine conoscitiva sulla condizione delle carceri italiane. Questa iniziativa potrebbe rappresentare un’opportunità per riflettere sulle politiche carcerarie e sui diritti umani all’interno di queste istituzioni. L’obiettivo è approfondire le difficoltà incontrate dalle madri detenute. La vita in carcere non dovrebbe includere i bambini, e i provvedimenti recenti non garantiscono sufficiente attenzione a tali problematiche.

le sfide strutturali degli istituti penitenziari

Pascale ha messo in evidenza gli sforzi compiuti dal personale dell’istituto di Lauro nel tentativo di creare spazi di socialità per le madri e aree attrezzate per il gioco dei bambini. Tuttavia, queste iniziative non bastano a mascherare le gravi insufficienze strutturali all’interno degli Istituti a Custodia Attenuata per madri , presenti in Italia. Le condizioni di vita spesso non forniscono un ambiente adeguato per lo sviluppo psicofisico dei minori. Non sempre ci sono spazi sicuri e idonei, e in molti casi mancano anche supporti educativi che possano guidare i bambini verso relazioni sane e positive.

Il contesto carcerario influisce, perciò, sullo sviluppo dei più piccoli, privandoli di esperienze fondamentali e costringendoli a vivere in una situazione di privazione. Questo crea non solo stress nei bambini, ma ricadute inaspettate sulle dinamiche familiari e sul legame tra genitori e figli. È fondamentale che il governo prenda atto di queste realtà e che venga avviata una riflessione seria sulle necessità fondamentali di queste famiglie.

le preoccupazioni dei garanti

Samuele Ciambriello ha approfondito la questione evidenziando la predominanza di agenti penitenziari di sesso maschile all’interno dell’istituto di Lauro, con 17 uomini a fronte di sole 6 donne. Ciò rende la situazione ancora più problematica, considerando la delicatezza degli individui coinvolti. Mettere insieme in cella donne incinte e madri con figli piccoli rappresenta una decisione che solleva interrogativi etici ed umani.

La modifica legislativa contenuta nell’articolo 15 del ddl sicurezza, che elimina le garanzie di alternative al carcere per le donne in gravidanza e per le madri di bambini di età inferiore a un anno, è stata criticata duramente. Ciambriello sottolinea come la mobilitazione fino ad ora non abbia avuto l’impatto desiderato, e le politiche attuali non riflettono gli insegnamenti della Corte Costituzionale. Questo contesto giuridico non solo penalizza le madri, ma colpisce direttamente anche i più vulnerabili: i bambini.

Mentre il ddl si appresta a essere discusso al Senato, le organizzazioni e i garanti continueranno a lottare per garantire i diritti fondamentali di queste persone. L’obiettivo resta quello di migliorare le condizioni di vita all’interno delle carceri e di garantire che i bambini, indipendentemente dalla situazione dei loro genitori, possano vivere in un ambiente sano e favorevole alla loro crescita. La necessità di interventi urgenti è evidente e la speranza è che la situazione possa cambiare in meglio.

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