A Verolengo, un piccolo paese piemontese, è mancata Francesca “Franca” Aimone, nota come “Magninota”, una figura che per decenni ha segnato la vita del paese con la sua presenza costante e il suo lavoro.
Dalla sua attività come lettrice del gas al volto noto di verolengo
Franca Aimone si è spenta martedì 12 maggio all’età di 93 anni, dopo una vita dedicata al lavoro e alla comunità. Per anni ha svolto il ruolo di lettrice dei contatori del gas, un incarico che la portava di casa in casa. Questo lavoro l’ha trasformata in un punto di riferimento per molte famiglie di Verolengo. Chi la incontrava riconosceva in lei un viso conosciuto, capace di infondere tranquillità. La sua routine quotidiana scandiva i tempi del paese, e il suo impegno nel servizio pubblico era percepito con stima. Per diverse generazioni, “Magninota” ha rappresentato un legame tra la vita domestica e la realtà sociale del territorio.
Un lavoro e un ponte tra persone
Il ruolo di lettrice non era solo un lavoro, ma anche un modo per mantenere vivi i contatti umani in un’epoca dove la tecnologia non aveva ancora preso il sopravvento. Francesca svolgeva il compito con precisione e cortesia, dimostrando un rispetto sincero per chi incontrava. La sua attività, apparentemente semplice, rivelava un rapporto genuino con i concittadini e un senso profondo di responsabilità verso la comunità. Ancora oggi, chi ricorda quegli anni sa riconoscere il valore di un volto familiare in un paese di provincia come Verolengo.
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Il ruolo sociale e la partecipazione alla vita associativa
Il legame di Franca con Verolengo andava oltre il lavoro. Ha contribuito attivamente alle iniziative comunitarie, frequentando soprattutto la bocciofila La Sirena, situata in via Giuseppe Di Vittorio. A quei tavoli ha condiviso momenti con tanti abitanti che apprezzavano la sua compagnia e la sua allegria discreta. Spesso era accompagnata dal figlio Romano Ponzetto, arbitro di bocce, e dalla nuora Nadia. La famiglia quindi era coinvolta in questo contesto sociale, che serviva a cementare legami e a costruire amicizie durature.
La presenza negli eventi locali
Franca partecipava anche agli eventi organizzati dall’associazione pensionati di Verolengo. Le riunioni, i pranzi e le feste creavano momenti di ritrovo essenziali per la vita del paese. Lei era presente con entusiasmo e affetto, mostrando un impegno che andava ben oltre la semplice presenza fisica. In quelle occasioni, era possibile cogliere il suo spirito di appartenenza a una comunità la cui identità si fonda sul rispetto reciproco e sulla condivisione di esperienze. Il suo contributo ha lasciato un segno nella memoria collettiva, confermando il ruolo che certe persone hanno nel mantenere saldo il tessuto sociale.
Ricordo di una figura legata alla comunità e al senso di servizio
Nel paese, Franca Aimone viene descritta come una donna gentile e sempre disponibile. La sua personalità emerge negli aneddoti raccolti tra amici e vicini, in cui si sottolinea la sua empatia e il calore umano. Questi aspetti hanno fatto sì che fosse considerata una presenza rassicurante in un contesto spesso segnato da cambiamenti e difficoltà. La sua scomparsa ha acceso un sentimento di perdita profonda, perché se ne va una persona che incarnava un modo di vivere e di condividere le giornate, ormai raro nelle realtà moderne.
Una memoria che resta viva
Il legame con la famiglia Ponzetto è forte. La comunità di Verolengo si è unita nel cordoglio attorno ai suoi cari. Il ricordo di Franca si intreccia con la storia del paese, rappresentando valori concreti come il rispetto, la dedizione e la presenza costante. “Magninota” resta un simbolo del passato prossimo, un testimone silenzioso ma vivace delle relazioni di vicinato e del senso di appartenenza a un luogo vissuto intensamente. La sua figura rimane parte integrante dell’identità di Verolengo e di chi l’ha conosciuta.