Verifiche sulle elezioni di Pescara: il Tar ordina accertamenti su irregolarità

Verifiche sulle elezioni di Pescara: il Tar ordina accertamenti su irregolarità

Il Tar avvia verifiche su circa 100 sezioni elettorali a Pescara dopo un ricorso per irregolarità, suscitando dibattiti politici e preoccupazioni sulla legittimità delle recenti elezioni comunali.
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Verifiche sulle elezioni di Pescara: il Tar ordina accertamenti su irregolarità - Gaeta.it

La questione delle elezioni comunali di Pescara continua a tenere banco, con il Tar che ha disposto verifiche su un centinaio di sezioni elettorali a seguito di alcune irregolarità sollevate in un ricorso. Questo sviluppo ha generato un acceso dibattito tra gli esponenti politici locali, con il consigliere comunale Carlo Costantini che punta il dito sulla necessità di chiarire la situazione per evitare fraintendimenti.

Il ricorso e la decisione del Tar

Il punto di partenza per le attuali verifiche è un ricorso presentato da due cittadine, che ha spinto il Tribunale amministrativo a prendere in esame i processi elettorali. Dopo una valutazione degli atti, il Tar ha designato il Prefetto come verificatore, stabilendo di completare le indagini entro il 15 dicembre 2024. La relazione finale dovrà essere presentata entro il 5 gennaio 2025, con un’udienza prevista per il 7 febbraio. Questo implica che il procedimento di verifica interesserà un numero significativo di sezioni, circa 100 su 170, suscitando preoccupazioni e attese tra gli elettori e i candidati.

Nel caso delle elezioni di Pescara tenutesi l’8 e il 9 giugno, il sindaco uscente Carlo Masci ha ottenuto la riconferma al primo turno, superando la soglia del 50% con margini molto risicati. Le schede autenticate, utilizzate e quelle avanzate sono tra gli aspetti che dovrebbero essere esaminati direttamente dal Prefetto. Queste verifiche mirano a stabilire se le irregolarità descritte possano compromettere la validità del voto.

Approfondimenti richiesti dal Tar

Nel corso della conferenza stampa, Carlo Costantini ha evidenziato che il numero delle sezioni coinvolte non è da poco, e questo dirime l’idea che la situazione possa essere considerata normale. I giudici hanno infatti ritenuto necessario approfondire, proprio perché non si stanno analizzando singole anomalie, ma un vasto campione elettorale. La prima verifica riguarderà la coincidenza tra il numero di schede autenticate e quelle effettivamente votate.

Dovrà essere dunque accertato se ci sia corrispondenza tra le schede consegnate ai presidenti di seggio e quelle avanzate, non utilizzate. Inoltre, lo spoglio dei voti per i candidati a sindaco sarà ripetuto in una buona parte delle sezioni coinvolte. Questo è un passaggio cruciale per accertare la trasparenza e la legittimità delle operazioni di voto e per garantire la fiducia dei cittadini nel sistema democratico.

Le reazioni della politica locale

Diverse figure politiche si sono pronunciate sulla questione. Lorenzo Sospiri, presidente del Consiglio regionale abruzzese, ha chiarito che il Tar non ha accolto alcun ricorso, ma sta seguendo la prassi in corso. Il coordinatore regionale della Lega, Vincenzo D’Incecco, ha confermato che l’avvio dell’iter di verifica è parte della normativa e non rappresenta un’accusa di irregolarità, mentre Daniele Licheri, segretario regionale di Sinistra Italiana, ha sostenuto che questa verifica consentirà di fare chiarezza sulle operazioni di voto.

Questa situazione di incertezza mette in luce l’importanza di un processo elettorale trasparente e apprezzato da tutti i cittadini. I prossimi mesi saranno fondamentali per risolvere la questione, indirizzando sia le preoccupazioni degli elettori sia le necessità del sistema politico locale. La strada verso una posizione definita è ancora lunga, ma le verifiche richieste rappresentano un passo cruciale per garantire la validità delle elezioni e la fiducia della comunità nel proprio governo locale.

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