Un’altra vittima sulle strade del cuneese, motociclista morto a cherasco in uno scontro con un’auto

Un’altra vittima sulle strade del cuneese, motociclista morto a cherasco in uno scontro con un’auto

Tre motociclisti morti in tre giorni nel cuneese, con l’ultimo incidente a cherasco vicino a un cantiere; strade strette, segnaletica insufficiente e condizioni pericolose aumentano il rischio di incidenti gravi.
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Un grave incidente mortale a Cherasco, nel cuneese, evidenzia le criticità della sicurezza stradale, con tre motociclisti deceduti in pochi giorni e condizioni stradali pericolose aggravate da cantieri e segnaletica insufficiente. - Gaeta.it

Il 1° luglio 2025 si è verificato un nuovo incidente mortale sulle strade del cuneese, che evidenzia una situazione critica per la sicurezza stradale nella provincia. Il motociclista ha perso la vita a cherasco, durante uno scontro con un’automobile vicino a un cantiere, mentre il bilancio delle vittime inizia a diventare pesante e inquietante. Una serie di eventi recenti fanno emergere segnali preoccupanti soprattutto per chi viaggia su due ruote, in un territorio noto per le sue strade intricate e spesso pericolose.

Il tragico incidente di cherasco, quando la moto si scontra con un’auto vicino a un cantiere

Martedì 1° luglio, poco dopo le 11 del mattino, un motociclista ha perso la vita sulla strada che conduce da cherasco a la morra. L’incidente coinvolgeva una moto e un’automobile nel tratto in prossimità di un cantiere stradale. Secondo i primi rilievi, il luogo dell’impatto potrebbe aver influenzato la dinamica dell’evento, dato che la presenza dei lavori in corso spesso limita la visibilità e restringe lo spazio a disposizione per la manovra.

Sul posto è intervenuta un’ambulanza medicalizzata del 118, ma per il centauro non c’è stato nulla da fare. Le forze dell’ordine stanno svolgendo accertamenti per ricostruire con precisione cosa sia accaduto in quei momenti e capire se fattori come la segnaletica, la disposizione del cantiere o l’atteggiamento dei conducenti abbiano avuto un ruolo determinante. Questo episodio si differenzia dai due più recenti decessi di motociclisti avvenuti nella provincia, perché in questo caso il coinvolgimento diretto di un altro veicolo – un’auto – segna un punto di attenzione importante nelle valutazioni sulla sicurezza.

La serie nera dei motociclisti nel cuneese, tre morti in tre giorni

Nei tre giorni precedenti all’incidente di cherasco, altre due vittime a bordo di moto avevano perso la vita. Gilberto Calleri è morto domenica 29 giugno a carrù in seguito a una caduta autonoma, mentre il pomeriggio del 30 giugno ha visto la tragedia di Claudio Prioglio a ormea, anche lui coinvolto in un incidente senza altri veicoli. Questi ultimi due casi segnano una tendenza sulle strade extraurbane e montane della provincia, dove il principale rischio per i motociclisti è la perdita del controllo in curva o su superfici irregolari.

I sinistri di Calleri e Prioglio evidenziano la vulnerabilità dei centauri nelle condizioni più comuni della rete stradale del cuneese. Salite e discese, curve strette e asfalti sconnessi si associano a fattori quali alte velocità e condizioni meteorologiche variabili, creando un mix pericoloso. Il fatto che questi ultimi due episodi non vedano coinvolti altri mezzi sottolinea la difficoltà intrinseca del percorso, che richiede attenzione costante e precisione nella guida.

Le strade del cuneese: tra cantieri, visibilità ridotta e segnaletica insufficiente

La rete stradale nella provincia di cuneo presenta caratteristiche che ostacolano una circolazione sicura. Le strade spesso sono strette, con curve che richiedono riduzioni di velocità ma non sempre correttamente segnalate. I cantieri aperti alle gare estive non aiutano, anzi creano zone a rischio per gli automobilisti e in particolare per chi viaggia in moto.

Segnaletica scarsa o poco visibile, barriere di protezione inadeguate e il manto stradale consumato sono elementi ricorrenti nelle diverse zone del cuneese. Questi problemi aumentano quando il traffico si intensifica e si uniscono a distrazioni o piccoli errori di guida. Il bilancio dell’estate 2025 rischia di peggiorare se non intervenissero misure precise per migliorare la sicurezza in questi tratti.

Il ruolo del cantiere nel tratto tra cherasco e la morra

In particolare, i lavori in corso sulla strada che porta a la morra potrebbero avere influito non solo sulla visibilità ma anche sul comportamento dei conducenti e sullo spazio di manovra. Gli inquirenti stanno verificando tutte le condizioni ambientali e tecniche per determinare il contributo del cantiere all’incidente.

Il bilancio delle vittime e la crescente preoccupazione per la sicurezza stradale nel cuneese

Il primo semestre del 2025 nel cuneese registra diciotto decessi per incidenti stradali, con un picco di otto morti registrati solo a giugno. Questo mese si conferma il più grave della stagione, con riflessi preoccupanti sulle possibilità di una stagione estiva sicura. Questi numeri fanno emergere una situazione che va oltre semplici fatalità.

L’alta concentrazione di vittime motociclistiche spinge a riflettere sulle condizioni in cui si svolgono gli spostamenti in provincia. Il traffico misto di automobili, moto e mezzi pesanti sulle strade strette e tortuose accresce il rischio di incidenti gravi. A ciò si aggiunge la mancata manutenzione o la segnalazione insufficiente delle criticità stradali, che resta un problema aperto.

Le autorità locali e nazionali stanno attenzionando il tema, consapevoli che la risposta deve unire prevenzione, miglioramento delle infrastrutture e controlli più incisivi. L’incidente di cherasco solleva la questione delle condizioni di sicurezza nei cantieri temporanei, dove ogni dettaglio può diventare decisivo per la vita delle persone.

Questo spaccato del cuneese stradale dimostra quanto le strade richiedano interventi immediati per evitare che il numero delle vittime continui a crescere, soprattutto tra i motociclisti che pagano il prezzo più alto negli incidenti più recenti.

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