Una frana di 3,5 km minaccia palagano sull'appennino modenese, monitoraggi e interventi in corso

Una frana di 3,5 km minaccia palagano sull’appennino modenese, monitoraggi e interventi in corso

A Boccassuolo, frazione di Palagano sull’Appennino modenese, una frana attiva da aprile minaccia il torrente Dragone, causando evacuazioni, danni alle infrastrutture e richiedendo interventi urgenti della regione Emilia-Romagna.
Una Frana Di 32C5 Km Minaccia P Una Frana Di 32C5 Km Minaccia P
Un vasto movimento franoso attivo da aprile a Boccassuolo (Palagano, Appennino modenese) minaccia infrastrutture e il torrente Dragone, causando evacuazioni e danni. Le autorità monitorano costantemente la situazione e hanno richiesto lo stato di emergenza nazionale per gestire l’emergenza. - Gaeta.it

Un grande movimento franoso si è attivato da inizio aprile a boccassuolo, frazione di palagano sull’appennino modenese. La frana continua a muoversi verso valle con velocità variabile fino a 6 metri al giorno, preoccupando le autorità soprattutto per il rischio che possa formare una diga naturale sul torrente Dragone. L’emergenza coinvolge famiglie evacuate e la viabilità locale, mentre la regione e i comuni lavorano per contenere i danni.

Evoluzione costante della frana e rischi per l’alveo del torrente dragone

La frana si è staccata dal monte cantiere in data 1 aprile 2025 e attualmente si estende per circa 3,5 chilometri. Lo smottamento coinvolge un fronte largo tra 100 e 300 metri che, nelle ultime rilevazioni effettuate il 17 maggio, continua a procedere verso valle con una velocità fra i 3 e i 6 metri ogni giorno. Il monitoraggio è attivo 24 ore al giorno per valutare ogni spostamento e aggiornare le strategie di intervento.

Minaccia all’alveo del torrente Dragone

Un elemento critico riguarda il torrente Dragone, nelle vicinanze dello smottamento. Il movimento franoso avanza minacciando l’alveo del torrente e potrebbe causare una formazione di diga naturale, bloccando così il normale deflusso delle acque. Questo scenario è seguito con attenzione dagli esperti, che hanno effettuato sopralluoghi tecnici per evitare il rischio di allagamenti o ulteriori danni a valle.

Il presidente della regione emilia-romagna, michele de pascale, ha partecipato alle ispezioni sul posto insieme al sindaco di palagano, fabio braglia, e rappresentanti della provincia di modena. L’obiettivo principale è contenere la colata franosa tutelando il territorio e i residenti, mantenendo attive misure di prevenzione e controllo durante l’intera fase di emergenza.

Danni alle infrastrutture e situazione delle famiglie coinvolte

La frana ha causato danni pesanti alle infrastrutture locali. Quattro strade comunali sono state interrotte a causa del movimento del terreno, rendendo difficili gli spostamenti per i residenti e le operazioni di soccorso. Sono stati inoltre danneggiati il ponte del rio della lezza e altri ponti più piccoli, elementi fondamentali per la viabilità della zona.

Evacuazioni e isolamento della popolazione

Tre nuclei familiari residenti, per un totale di otto persone, sono state evacuate per motivi di sicurezza. Oltre a loro, dieci nuclei familiari proprietari di seconde case hanno dovuto lasciare le abitazioni: circa una ventina di persone ha trovato rifugio altrove. Si registra inoltre una parziale isolazione di circa cinquanta persone, che vivono in zone vicine e hanno difficoltà a raggiungere i centri abitati.

Le autorità locali, insieme ai tecnici della regione, stanno gestendo le evacuazioni e garantendo assistenza alle famiglie colpite dalla frana. L’attenzione si rivolge sia alla sicurezza delle persone sia alla salvaguardia del patrimonio pubblico e privato. L’emergenza permane, perché il fronte franoso si mantiene attivo e imprevedibile.

Misure di supporto e richiesta di stato di emergenza nazionale

Il presidente de pascale ha annunciato l’attivazione della misura regionale chiamata cas, contributo di autonoma sistemazione, rivolta a chi ha perso la propria dimora a causa della frana. Questa forma di sostegno economico punta a consentire alle famiglie di trovare soluzioni temporanee in attesa di una stabilizzazione della situazione.

L’ente regionale ha inoltre richiesto la dichiarazione di stato di emergenza nazionale per la zona di palagano. Un riconoscimento che permetterebbe l’accesso a risorse statali e finanziamenti maggiori per gestire la complessa operazione di contenimento e ripristino. Tutto ciò richiede però tempi più lunghi e una strategia di interventi strutturali da realizzare solo a lavoro del terreno più stabile.

Finché la frana continuerà ad avanzare, gli interventi resteranno soprattutto di carattere emergenziale. Solo una volta bloccato o rallentato nettamente lo smottamento, le istituzioni potranno progettare lavori capaci di evitare ulteriori rischi e ripristinare le vie di comunicazione interrotte. Intanto, la protezione civile e i tecnici proseguono nelle attività di controllo, consapevoli che la zona resta in allerta elevata.

Change privacy settings
×