Un viaggio nella storia: presenta a Bassiano il libro sulla guerra fredda e il Campo profughi di Latina

Un viaggio nella storia: presenta a Bassiano il libro sulla guerra fredda e il Campo profughi di Latina

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Un viaggio nella storia: presenta a Bassiano il libro sulla guerra fredda e il Campo profughi di Latina - Gaeta.it

La presentazione del volume “L’Italia e la guerra fredda: Esuli dall’Est, una storia di fughe e accoglienza nel Campo profughi di Latina”, scritto da Emanuela Gasbarroni, si terrà venerdì 9 agosto alle 18 presso l’Auditorium comunale di Bassiano. Questo evento non solo celebra un importante lavoro di ricerca storica, ma offre anche un’opportunità unica per riflettere su temi attuali legati all’immigrazione e all’accoglienza, che continuano a segnare profondamente il nostro paese.

il campo profughi “rossi longhi”: un microcosmo di storie umane

Un rifugio per 100 mila anime in fuga

Il libro di Emanuela Gasbarroni ricostruisce la storia del Campo profughi “Rossi Longhi” di Latina, attivo dal 1957 fino al 1989. Durante questi trentadue anni, circa 100.000 rifugiati provenienti dai paesi dell’Est Europa, in particolare in seguito all’invasione sovietica dell’Ungheria, trovarono temporaneo rifugio in Italia. Queste persone, fuggite da regimi totalitari e da situazioni di estrema precarietà, affrontavano un viaggio incerto verso nuovi orizzonti, come Australia, Canada e Stati Uniti.

Il libro di Gasbarroni si propone di riportare alla luce questa importante pagina della storia italiana, spesso dimenticata. I rifugiati, dopo un periodo di accoglienza a Latina, iniziavano nuove vite, ma portavano con sé le tracce di esperienze dolorose, speranze frustrate e nuove identità da costruire. Utilizzando un linguaggio accessibile ma profondo, l’autrice mira a rendere più comprensibile la complessità delle vite interrotte da eventi geopolitici.

Fonti storiche e testimonianze dirette

Un elemento distintivo del lavoro di Gasbarroni è la mole di fonti storiche consultate. L’autrice ha esaminato circa 300.000 documenti conservati presso l’Archivio di Stato, che offrono uno sguardo dettagliato sulla vita nel Campo profughi. Oltre alla documentazione scritta, le testimonianze orali costituiscono un’altra importante fonte. Le esperienze di chi ha vissuto il dramma della fuga, ma anche delle persone di Latina che hanno accolto i profughi, arricchiscono la narrazione rendendola ancora più vivida e toccante.

A complemento delle testimonianze, il libro include materiale fotografico, diari, filmati dell’epoca e opere d’arte. Questa varietà di reperti aiuta il lettore a comprendere non solo il contesto storico, ma anche le emozioni, le speranze e le paure di coloro che hanno attraversato questa esperienza. “L’Italia e la guerra fredda” non è solo un resoconto storico, ma un’importante riflessione sui temi universali dell’accoglienza e dell’identità.

le analogie con l’immigrazione odierna

Una riflessione sul presente

Gasbarroni non si limita a narrare la storia del Campo “Rossi Longhi”, ma stabilisce anche un parallelismo con la situazione migratoria attuale. Viviamo un periodo in cui l’immigrazione suscita spesso dibattiti infuocati e controversi. Le esperienze di fuga dai regimi dell’Est Europa, pari a quelle di oggi, pongono interrogativi su come la società percepisca e gestisca il fenomeno migratorio. Le analogie tra le due epoche mostrano che le sfide relative all’accoglienza e alla solidarietà rimangono attuali e urgenti.

Una parte significativa del volume è dedicata alle testimonianze di cittadini di Latina che hanno accolto i rifugiati. Queste narrazioni personali evidenziano il valore della compassione e dell’inclusione. I legami che si sono creati tra i profughi e i cittadini locali dimostrano come l’accoglienza possa trasformarsi in un’esperienza arricchente per entrambe le parti.

Diritti umani e libertà

Nel contesto della guerra fredda, i concetti di libertà ed esilio vengono messi sotto la lente d’ingrandimento. La cortina di ferro rappresentava una divisione non solo geografica, ma anche ideologica, che influenzava profondamente le vite di milioni di persone. La lotta per il rispetto dei diritti umani è uno dei temi centrali del libro. La narrazione di Gasbarroni invita a riflettere su cosa significa realmente essere liberi e le difficoltà che si incontrano nel perseguire questa libertà.

Il libro affronta anche l’importanza di non dimenticare un capitolo della nostra storia che ha molteplici significati, invitando a una comprensione più profonda delle sue radici e delle sue conseguenze sulla società attuale. “L’Italia e la guerra fredda” non è solo un importante testo storico, ma anche un monito affinché non si dimentichino le lezioni del passato.

l’evento di presentazione a bassiano

Un dialogo tra esperti

La presentazione del libro si preannuncia come un evento culturale di grande rilievo. Oltre a Gasbarroni, dialogheranno con l’autrice Emilio Drudi e Giulia Salvagni Bernardini, mentre Antonio Scarsella modererà l’incontro. Questo scambio di idee è un’opportunità per approfondire i temi trattati nel volume, stimolando una discussione necessaria sui diritti umani e l’accoglienza.

Durante l’evento, ci sarà una lettura di testimonianze, affidata alla voce dell’attore Nino Bernardini, che darà ulteriore vita alle storie raccontate nel libro, rendendo palpabili le esperienze di chi ha vissuto il dramma della fuga. I presenti avranno l’occasione di confrontarsi con i temi del recente passato e del presente, comprendendo meglio le sfide che ancora oggi ci attendono.

Un’istantanea della memoria storica italiana

L’Italia e la guerra fredda” è un lavoro fondamentale per non perdere di vista le tracce storiche che hanno modellato l’Italia contemporanea. Attraverso la narrazione di Gasbarroni, la storia del Campo profughi “Rossi Longhi” torna a vivere e a parlarci, ricordandoci che le esperienze dell’ex passato influenzano e continueranno a influenzare il nostro approccio all’immigrazione e all’accoglienza nel futuro.

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