Un viaggio nella storia di ladispoli raccontato da marco mellace con ricostruzioni in 3d e video digitale

Un viaggio nella storia di ladispoli raccontato da marco mellace con ricostruzioni in 3d e video digitale

Marco Mellace dell’Iss Luca Paciolo di Bracciano crea un video digitale con ricostruzioni 3D per raccontare tremila anni di storia di Ladispoli, valorizzando il patrimonio locale e omaggiando Nardino D’Alessio.
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Marco Mellace, insegnante di sostegno, ha creato un video digitale con ricostruzioni 3D che racconta 3000 anni di storia di Ladispoli, unendo tecnologia e narrazione per valorizzare il patrimonio culturale locale. - Gaeta.it

Marco Mellace, insegnante di sostegno all’Iss Luca Paciolo di Bracciano, ha realizzato un progetto digitale che ripercorre tremila anni di storia di Ladispoli. Questo lavoro multimediale si basa su ricostruzioni 3D e materiale storico raccolto nel volume “Ladispoli – Un lungo viaggio nel tempo – Volume 3 – Tremila anni tra storia e immagini”, pubblicato nel 2023 dalle Edizioni Cisù. Il video si pone l’obiettivo di raccontare le trasformazioni della città, intrecciando eventi, personaggi e luoghi, dalla preistoria fino all’epoca moderna.

La storia di ladispoli raccontata attraverso le immagini e la tecnologia digitale

Il progetto di Marco Mellace si sviluppa a partire dalla lunga esperienza maturata nella ricerca storica e nella didattica innovativa. Conosciuto come “Flipped Prof” per il suo approccio alle tecnologie digitali in classe, Mellace ha scelto di valorizzare il patrimonio culturale della sua zona tramite un video disponibile su YouTube, che offre ricostruzioni dettagliate del passato di Ladispoli. Il titolo dell’opera, “Ladispoli, terra di antichi, eco del futuro”, sintetizza la fusione tra passato e futuro, rappresentata da modelli 3D e narrazioni che guidano lo spettatore lungo le diverse epoche.

Nel video emergono ambientazioni come Alsium, la città etrusca e poi romana, e i tumuli della necropoli di Monteroni. La Villa imperiale romana di Marina di San Nicola e il sepolcro di Lucio Verginio Rufo sono presentati con particolare attenzione ai dettagli archeologici. Anche la villa rurale “La Grottaccia”, il borgo medievale, Torre Flavia e la fondazione dell’attuale città sono raccontati attraverso immagini digitali. Un elemento significativo riguarda il villaggio dell’età del bronzo di Piane di Vaccina, che viene rievocato insieme ai riti e alle comunità che hanno abitato queste terre, offrendo un quadro completo del sito.

Un omaggio a nardino d’alessio e alle radici culturali del territorio

Marco Mellace dedica esplicitamente questa sua ultima fatica a Nardino D’Alessio, collaboratore e coautore del volume che documenta la storia di Ladispoli. D’Alessio, recentemente scomparso, ha contribuito in modo decisivo alla stesura dei testi che accompagnano le ricostruzioni visive. Mellace sottolinea come questa opera digitale rappresenti un modo per rendere accessibile agli studenti, agli abitanti del territorio e a chiunque sia interessato la ricca storia della città, unendo tecnologia e narrazione in un linguaggio comprensibile.

Nella sua intervista, Mellace menziona la presenza nel video di figure storiche e artistiche di rilievo, come Pompeo, Caravaggio e D’Annunzio. Questi personaggi, inseriti in un contesto visivo e narrativo ben studiato, aiutano a comprendere il ruolo che Ladispoli ha avuto nel corso dei secoli. L’opera punta a coinvolgere un pubblico ampio, tramite la combinazione di ricostruzioni 3D, testo poetico e immagini suggestive.

Il valore delle ricostruzioni 3d per la valorizzazione del patrimonio locale

L’uso delle tecnologie 3D permette di riportare alla vita siti archeologici e testimonianze d’epoca, spesso poco accessibili o deteriorate nel tempo. Nel caso di Ladispoli, le ricostruzioni digitali offrono una visione chiara e precisa degli insediamenti, delle abitazioni e delle necropoli che caratterizzano la storia del territorio. Questo tipo di approccio rende più immediata l’immersione nel passato e crea un ponte tra la storia documentata e il pubblico contemporaneo.

Le immagini digitali permettono una fruizione più dinamica e coinvolgente rispetto ai testi tradizionali o alle fotografie. Per esempio, il tumulo etrusco nella necropoli di Monteroni, ricostruito in dettaglio, si anima nel video insieme a una ricostruzione del rito funerario. Questo spiega meglio l’utilizzo di certi luoghi e il significato di alcuni riti, spesso di difficile comprensione senza un supporto visivo.

Tra le strutture ricreate c’è la villa imperiale romana di Marina di San Nicola, emblema del periodo romano, che conserva ancor oggi resti impressionanti. A fianco, la villa rurale “La Grottaccia” mostra come si erano evolute le tecniche agricole e abitative nel corso dei secoli. Il borgo medievale e la fondazione di Ladispoli nei secoli successivi completano il quadro di un territorio in continua trasformazione, descritto in modo preciso grazie alla ricerca storica e archeologica.

Disponibilità e utilizzo didattico del video su ladispoli

Il video realizzato da Marco Mellace si trova sul canale YouTube “Flipped Prof”. La sua accessibilità on line consente a studenti, insegnanti e appassionati di storia di esplorare la storia di Ladispoli senza limiti geografici. Lo strumento digitale favorisce anche l’integrazione con altre attività educative, grazie alla possibilità di fermare, rivedere e commentare le varie sezioni.

Nel contesto scolastico, il video può completare percorsi didattici tradizionali, stimolando interesse verso la storia locale e la cultura materiale. Gli insegnanti possono utilizzarlo per mostrare la progressione storica, dalla preistoria all’epoca medievale e moderna, contestualizzando eventi e personaggi. La narrazione accompagna lo spettatore con indicazioni precise, rendendo agevole la comprensione di fasi spesso complesse.

Il video rappresenta, anche fuori dall’ambito scolastico, un contributo concreto alla diffusione della conoscenza di Ladispoli e del suo ruolo storico. La combinazione di testimonianze archeologiche, personaggi famosi e ricostruzioni virtuali dà corpo a una storia che altrimenti resterebbe solo scritta sui libri o nei musei. Questo lavoro valorizza così il patrimonio locale e ricorda figure fondamentali come nardino d’alessio nella narrazione della città.

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