Un caso di circonvenzione di incapace ha portato alla denuncia di un uomo da parte della guardia di finanza di pordenone. L’indagine ha permesso di scoprire come l’uomo abbia sottratto una somma ingente allo zio anziano, approfittando della sua condizione di vulnerabilità. Il tribunale locale ha disposto anche il sequestro preventivo dei beni coinvolti.
Le indagini della guardia di finanza a pordenone
Gli accertamenti sono partiti dalla denuncia dell’anziano, che si era rivolto alle forze dell’ordine dopo aver capito di essere stato ingannato dal nipote. La vittima si era affidata al familiare per delegare le attività quotidiane, in particolare la gestione delle finanze, ma la situazione si è rivelata diversa da quella che aveva immaginato.
Approfondimenti sulle verifiche bancarie
Le fiamme gialle hanno svolto una serie di verifiche approfondite, partendo dall’analisi dei movimenti bancari e delle operazioni compiute con carte di credito e debito. L’esame dei documenti finanziari è stato affiancato dalle testimonianze di amici e parenti della vittima, che hanno confermato la fragilità dell’anziano e il rapporto di fiducia stabilito con il nipote. Quest’ultimo è risultato responsabile di un’amministrazione non trasparente e a proprio vantaggio.
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Le modalità della circonvenzione e la sottrazione dei fondi
L’uomo ha approfittato del periodo di difficoltà dello zio, aggravato dal lutto per la recente perdita della moglie, per ottenere il controllo completo dei conti correnti e delle carte ad essi collegate. A quel punto ha proceduto senza autorizzazioni a prelevamenti e trasferimenti, disponendo anche del riscatto di alcune polizze assicurative intestate allo zio.
La somma complessivamente sottratta ha superato i 250mila euro, una cifra accumulata nel tempo con operazioni non giustificate e finalizzate esclusivamente al proprio guadagno. Questa condotta ha indotto il tribunale di pordenone a intervenire con una misura cautelare per bloccare le risorse sottratte, in attesa di ulteriori sviluppi giudiziari.
Il periodo di vulnerabilità sfruttato
“Il periodo di lutto e fragilità è stato determinante per il verificarsi di tale abuso,” hanno evidenziato gli inquirenti durante l’indagine.
L’intervento del tribunale e il sequestro preventivo
Su richiesta della procura, il tribunale ha emesso un decreto di sequestro preventivo riguardante i fondi sottratti. L’obiettivo è preservare il patrimonio che appartiene alla vittima, evitando che possa essere ulteriormente dissipato dal nipote indagato.
L’atto è la conseguenza diretta degli accertamenti svolti dalla guardia di finanza, che ha consegnato agli inquirenti un quadro chiaro sulle anomalie emerse nelle gestioni finanziarie. Il provvedimento giudiziario costituisce un passo fondamentale per la tutela dell’anziano e per la prosecuzione dell’indagine.
Attenzione alle situazioni di abuso familiare
Il caso mette in luce una situazione delicata che spesso coinvolge persone vulnerabili, chiamate a difendersi da abusi e appropriazioni illecite da parte di membri della stessa famiglia o conoscenti stretti. Le autorità locali mantengono alta l’attenzione su questi episodi per garantire protezione e giustizia.