Un nuovo vigneto a Monteacuto: un progetto di integrazione sociale nel sistema penitenziario

Un nuovo vigneto a Monteacuto: un progetto di integrazione sociale nel sistema penitenziario

Inaugurato ad Ancona un innovativo vigneto nell’Istituto Penitenziario di Monteacuto, progetto che promuove l’integrazione sociale dei detenuti attraverso l’agricoltura e la formazione professionale.
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Un nuovo vigneto a Monteacuto: un progetto di integrazione sociale nel sistema penitenziario - Gaeta.it

Ad Ancona è stato inaugurato un progetto innovativo che unisce agricoltura e reinserimento sociale all’interno del sistema penitenziario. La creazione di un vigneto presso l’Istituto Penitenziario di Monteacuto è il frutto di una sinergia tra Amap, l’Agenzia per la gestione delle attività produttive della Regione, e il Ministero della Giustizia attraverso il Provveditorato Regionale dell’Amministrazione Penitenziaria di Emilia Romagna e Marche. Questo progetto ha l’obiettivo di favorire l’integrazione sociale dei detenuti, trasformando l’agricoltura in un’opportunità di crescita professionale e personale per chi ha vissuto una situazione difficile.

L’origine del progetto

L’idea di istituire un vigneto all’interno dell’istituto penitenziario è stata elaborata dall’ex agronomo Sandro Marozzi, oggi volontario. Grazie al supporto di Ugo Testa, funzionario di Amap, e alla visione della direttrice dell’Amministrazione Penitenziaria, Manuela Ceresani, il progetto ha preso forma. La creazione di spazi per la coltivazione di viti rappresenta un lavoro di squadra che coinvolge istituzioni, università, associazioni di categoria e imprese locali. Negli ultimi dieci anni, il progetto ha coinvolto anche altre strutture penitenziarie nella regione, sottolineando l’importanza della formazione e del lavoro nel percorso di riabilitazione dei detenuti.

Celebrazione e coinvolgimento istituzionale

La cerimonia di inaugurazione ha visto la partecipazione di molte autorità locali e regionali. Tra loro, la senatrice Elena Leonardi, che ha scoperto l’etichetta delle bottiglie che conterranno il vino prodotto dalla prima vendemmia del vigneto. Le bottiglie saranno presentate alla prossima edizione di Vinitaly, un importante evento nel settore vitivinicolo. La proposta grafica per l’etichetta, denominata “Renovo”, è stata realizzata dalla studentessa Alice Mazzocchi dell’Accademia di Belle Arti di Macerata ed è stata selezionata tra due progetti concorrenti. L’iniziativa di creare un legame tra arte, agricoltura e reinserimento sociale è stata accolta con entusiasmo dalle autorità presenti.

I benefici del progetto

Il progetto del vigneto di Monteacuto non solo offre un’opportunità di lavoro per i detenuti, ma crea un modello di collaborazione tra il settore pubblico e privato, portando benefici anche alle imprese agricole locali. Aldo Mattia, membro della VIII Commissione Ambiente, Territorio e Lavori Pubblici, ha sottolineato l’importanza di queste virtuosità, e come siano capaci di fornire un’opportunità di formazione a chi ha commesso errori in passato. Attrezzando i detenuti con competenze professionali, il progetto punta a dare loro una chance concreta di reinserirsi nella società.

Il vigneto rappresenta dunque una speranza per il coinvolgimento dei detenuti in attività produttive, contribuendo a un cambio positivo nelle loro vite. L’inaugurazione a Monteacuto si inserisce in un contesto più ampio di trasformazione sociale e inclusione, che mira a restituire dignità e capacità di lavorare a chi ha avuto percorsi difficili da affrontare. Il supporto e la collaborazione tra le diverse autorità e organizzazioni sono stati fondamentali per la realizzazione di questa iniziativa.

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