Un’importante iniziativa di riqualificazione sta trasformando l’ambiente all’interno del carcere minorile Beccaria di Milano, reso noto negli ultimi anni per varie controversie riguardanti maltrattamenti e problemi di gestione. Grazie al progetto coordinato dalla Fondazione Francesca Rava – NPH Italia ETS, in collaborazione con Covivio, un giardino è stato realizzato all’interno della struttura, offrendo ai giovani detenuti un luogo di incontro e speranza.
La realizzazione del giardino: un lavoro di squadra
Il giardino è frutto di un significativo lavoro collettivo, che ha coinvolto non solo esperti del settore, come un giardiniere professionista, ma anche i detenuti stessi, i quali hanno partecipato attivamente al processo di creazione attraverso un corso fornito da Orticola Lombardia. Questo approccio ha permesso ai giovani di apprendere abilità pratiche, contribuendo in prima persona alla realizzazione dello spazio, un aspetto particolarmente rilevante in un contesto di detenzione, dove la partecipazione attiva può favorire un senso di responsabilità e appartenenza.
In aggiunta alla formazione sostenuta da operatori e detenuti del carcere di Cascina Bollate, il progetto ha promosso l’integrazione e il rafforzamento delle competenze professionali degli adolescenti. Coinvolgerli in attività pratiche come la cura di un giardino rappresenta un passo importante per il loro reinserimento nella società , una volta terminata la loro detenzione. La disponibilità di uno spazio verde offre l’opportunità di avvicinare i detenuti alle proprie famiglie, migliorando le dinamiche relazionali e favorendo incontri significativi in un contesto non sempre facile.
Un progetto con solidi fondamenti istituzionali
Questa iniziativa si inserisce all’interno del progetto Palla al Centro, lanciato nel 2020. Tale progetto rappresenta una partnership consolidata fra diversi enti, tra cui la Fondazione Francesca Rava, il Tribunale per i Minorenni di Milano, e il Centro Giustizia Minorile della Lombardia, assieme all’Istituto Penale Minorile Cesare Beccaria e l’Ufficio di Servizio Sociale per i Minorenni di Milano .
La rete di collaborazione costituita da queste istituzioni dimostra l’impegno comune verso una giustizia riparativa e un approccio umano alla detenzione minorile. La sinergia tra i vari attori del progetto è stata fondamentale per il raggiungimento di questo obiettivo, con l’intento di fornire ai minori le risorse necessarie per una re-introduzione sociale positiva e produttiva.
Un giardino come simbolo di speranza
Mariavittoria Rava, Presidente della Fondazione Francesca Rava, ha descritto il nuovo giardino come uno spazio che ha un “importante impatto ambientale e simbolico“. Sottolineando l’importanza di tale dono per i giovani detenuti, ha affermato che il giardino rappresenta una forma di speranza e un nuovo punto di partenza nella vita di ciascuno di loro.
Dallo spazio verde, i detenuti coinvolti nel progetto potranno beneficiare di nuove opportunità , inclusi eventi, concerti e attività ricreative che permetteranno di rafforzare i legami familiari e sociali. L’iniziativa punta a favorire una transizione più dolce verso la vita al di fuori del carcere, un obiettivo chiave per istituzioni e fondazioni che operano nel campo della giustizia minorile.
Giovanna Ruda, Chief Corporate Officer Italy di Covivio, ha evidenziato l’importanza di creare un “ponte” tra la vita all’interno del carcere e quella esterna, sottolineando come il progetto offra ai giovani competenze utili nel loro futuro professionale. Questo approccio multilineare non solo aiuterà i detenuti a costruire un futuro migliore, ma contribuirà a una società più inclusiva e consapevole dei propri giovani.
La nascita di questo giardino, quindi, non è solo un evento isolato, ma una manifestazione tangibile di un cambio di paradigma, volto a riabilitare e reinserire i giovani nella società , offrendo loro la speranza di un domani migliore.