Un mistero irrisolto nel passato di Casalincontrada: l'omicidio del 1919 diventa un libro

Un mistero irrisolto nel passato di Casalincontrada: l’omicidio del 1919 diventa un libro

Il libro “La Notte di San Rocco” riporta alla luce un omicidio del 1919 a Casalincontrada, stimolando una riflessione sulla cultura contadina e l’importanza della memoria storica nelle comunità abruzzesi.
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Un mistero irrisolto nel passato di Casalincontrada: l'omicidio del 1919 diventa un libro - (Credit: abruzzolive.it)

Nel cuore dell’Abruzzo, il piccolo borgo di Casalincontrada è al centro di un’intrigante narrazione storica che riporta alla luce un omicidio avvenuto nel 1919. Questo “cold case” ha trovato nuova vita grazie all’opera di Valerio Ivo Montanaro e Raffaello Montanaro, autori del libro “La Notte di San Rocco. Come morì Gnilisande“, presentato di recente presso il Senato italiano. L’evento ha suscitato un rinnovato interesse verso una pagina dimenticata della storia locale, avvenuta in un periodo di turbolenze sociali in Italia, segnando un passo importante per la riscoperta delle radici culturali delle comunità contadine.

La presentazione del libro al Senato

La presentazione del volume ha avuto luogo presso l’Aula Convegni di Palazzo Carpegna, con la partecipazione di figure prominenti come Alessandro Gentilucci, sindaco di Pieve Torina, e Vincenzo Mammarella, sindaco di Casalincontrada. Gli autori Montanaro, presidenti e vicepresidente dell’Istituto Ricerche Storiche – IRIS, hanno illustrato il contenuto del libro, che non si limita a raccontare un crimine, ma offre anche una riflessione sul contesto socioculturale del Centro Italia del secolo scorso. In questo incontro, è emerso un forte desiderio di preservare la memoria storica e culturale delle comunità affette dal terremoto del 2016, sottolineando l’importanza di ricostruire non solo fisicamente, ma anche culturalmente e socialmente.

Il contributo delle istituzioni locali

Durante l’evento, Guido Castelli, Commissario Straordinario per la Ricostruzione Sisma 2016, ha enfatizzato la necessità di collegare la rinascita fisica delle aree colpite dal sisma con una rinascita sociale e culturale. Castelli ha elogiato gli autori per il loro lavoro di ricerca scientifica e narrativa, evidenziando come la storia di un omicidio possa illuminare la vita contadina di un’epoca influente. Il Commissario ha posto l’accento sul legame intrinseco tra le tradizioni culturali e la vita contadina dell’Appennino centrale, sottolineando come la valorizzazione di questo patrimonio sia fondamentale per lo sviluppo futuro dei territori.

Le dichiarazioni dei sindaci

Alessandro Gentilucci, sindaco di Pieve Torina, ha colto l’occasione del libro per riflettere sull’importanza delle tradizioni contadine. Gentilucci ha parlato dell’opportunità di costruire legami più forti tra le comunità attraverso la memoria e la valorizzazione delle radici locali. Ha espresso che la ricostruzione va oltre l’aspetto materiale, coinvolgendo anche un processo culturale di reintegrazione e coesione sociale.

Dall’altro lato, Vincenzo Mammarella, sindaco di Casalincontrada, ha ringraziato il Commissario Castelli per aver ospitato la presentazione. Ha sottolineato come il libro recuperi una memoria tragica della comunità, contribuendo a consolidare l’identità collettiva. Mammarella ha evidenziato l’essenzialità di preservare la storia e le tradizioni locali come fulcro dell’identità culturale, un patrimonio che deve essere tutelato e tramandato alle generazioni future.

Riflessioni sul valore della cultura contadina

Il libro “La Notte di San Rocco” non è solo un resoconto di un evento tragico; è anche un’importante testimonianza dell’interazione tra la cultura contadina e le dinamiche sociali di un’epoca. Attraverso una scrittura dettagliata e documentata, gli autori hanno messo in luce l’influenza delle tradizioni agricole sulle comunità locali, riflettendo sul modo in cui queste stesse tradizioni continuano a formare l’identità dei luoghi. La narrativa si costruisce attorno a un contesto che non deve essere dimenticato, ma piuttosto utilizzato come strumento per rifornire una nuova vita alle relazioni e alle tradizioni di queste comunità afflitte da eventi naturali ma anche ricche di storia e cultura.

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