Un’importante manifestazione ha avuto luogo a Roma il 7 febbraio, celebrando i 117 anni dalla creazione delle famose “Fettuccine burro e parmigiano all’Alfredo“. Questa storica ricetta, da sempre simbolo della cucina italiana nel mondo, è stata festeggiata nel locale “Il Vero Alfredo“, un’icona gastronomica situata in Piazza Augusto Imperatore. L’evento non è stato solo un tributo al cibo, ma ha rappresentato anche un momento di grande aggregazione culturale e sociale, richiamando un parterre di ospiti d’eccezione.
Una location simbolica per una celebrazione speciale
Il ristorante “Il Vero Alfredo“, designato come “Locale Storico d’Italia“, ha fatto da cornice a questa serata memorabile. La proprietà è gestita da Ines Di Lelio, che, insieme alla figlia Chiara Cuomo, ha curato ogni dettaglio dell’evento. La scelta di questa data non è casuale; essa coincide con il “National Fettuccine Alfredo Day” negli Stati Uniti, una celebrazione che dimostra la popolarità senza tempo di questo piatto. La location è carica di storia e di emozioni, non solo per i piatti serviti, ma anche per il significato che porta con sé, essendo il luogo dove Alfredo Di Lelio II ha dato vita a questa celebrrima specialità culinaria.
Ospiti illustri: un evento di prestigio
La serata ha visto la partecipazione di un pubblico selezionato e variegato, comprendente figure di spicco nel panorama culturale e politico. Tra gli ospiti, il Ministro Adolfo Urso e i politici Maurizio Gasparri e Federico Mollicone hanno preso parte all’evento, rendendo omaggio alla tradizione gastronomica italiana. Anche il mondo dello spettacolo era ben rappresentato: il regista Pupi Avati, accompagnato dal fratello Antonio Avati, e altre personalità del settore, come Fausto Brizzi e Gianluca Ansanelli, hanno contribuito a dare lustro alla serata. La presenza di queste figure ha sottolineato quanto la cucina e la cultura siano elementi fondamentali della nostra identità nazionale.
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Momenti emozionanti e ricordi cinematografici
Uno dei momenti più toccanti della celebrazione è stata la proiezione di una scena iconica del film “Polvere di Stelle“, girato proprio nel ristorante “Il Vero Alfredo“. La scena, con la presenza del leggendario Alfredo Di Lelio II, Monica Vitti e Alberto Sordi, ha evocato ricordi nostalgici, rendendo il pubblico parte integrante di un’eredità culturale duratura. La frase pronunciata da Sordi, “E’ più conosciuto Alfredo che Eisenhower, in America,” riecheggia il legame indissolubile tra la cucina italiana e la cultura popolare. L’emozione condivisa tra gli ospiti durante questa proiezione ha reso la celebrazione ancor più speciale, confermando la rilevanza di Alfredo Di Lelio nella storia della gastronomia.
Un menu ispirato e una festa indimenticabile
Lo chef Diego Pongetti ha curato un menu che affonda le radici nella tradizione “Di Lelio”, presentando piatti come le storiche “fettuccine bionde” e un’omelette flambè servita in modo originale, accompagnata da una tarantella che ha coinvolto gli ospiti. I camerieri, con baffoni neri in omaggio allo stile di Alfredo, hanno aggiunto un tocco di divertimento a un’atmosfera già vibrante. Non è stata solo una cena, ma un’esperienza gastronomica autentica. La serata si è conclusa in grande stile con il taglio di una torta celebrativa, realizzata da Ines Di Lelio, che ha visto protagoniste le figlie Chiara e Assia Cuomo, sotto le note della band “Gli svergognati musicali”. Questo momento ha rappresentato la festa in sé, unendo tradizione e modernità, celebrare un piatto che vanta fan in tutto il mondo.
Celebrazioni internazionali: il marchio Alfredo di Roma
La celebrazione ha avuto risonanza anche oltre Roma, con festeggiamenti correlati nei ristoranti “Alfredo di Roma” situati in località come Geddah, Città del Messico e Cozumel. Questi eventi dimostrano non solo il forte legame fra la cucina italiana e l’identità culturale mondiale, ma anche quanto il marchio Alfredo sia amato a livello internazionale. Queste iniziative hanno l’obiettivo di mantenere viva una tradizione gastronomica che continua a conquistare i palati di ogni continente, dimostrando come la cucina possa essere un ponte tra culture diverse.