Lavori di consolidamento e restauro per la chiesa di san francesco al corso a chieti stanno per entrare nella fase operativa definitiva. Un tavolo tecnico si è svolto in Comune per mettere a punto gli ultimi aspetti prima della consegna dei lavori. Il progetto interessa un edificio storico chiuso dal 2009 per danni causati dal sisma e beneficia di fondi pubblici specifici destinati alla ricostruzione post terremoto.
Caratteristiche storiche e destinazione della chiesa di san francesco al corso
L’edificio religioso si trova sul corso marrucino, nel cuore di chieti. La chiesa di san francesco al corso fa parte del patrimonio immobiliare del ministero dell’interno ed è gestita dal fondo edifici di culto. La struttura è stata chiusa nel 2009 a seguito dei danni dovuti al sisma che ha colpito l’area. Da allora l’immobile è sottoposto a un complesso piano di restauri e consolidamenti, con l’obiettivo di riaprirlo al pubblico e preservarne il valore storico.
I lavori sono finanziati grazie a fondi governativi stanziati dal cipe e dal cipess . L’importo stanziato è di circa tre milioni di euro e l’affidamento della progettazione e direzione lavori spetta a enti pubblici territoriali e culturali. Fra questi spicca il ministero della cultura con il suo segretariato regionale per l’abruzzo.
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Il tavolo tecnico: chi ha partecipato e quali temi sono stati affrontati
Nella mattinata del 2025, nel Comune di chieti, si è riunito un gruppo di lavoro composto da autorità e tecnici coinvolti nel restauro della chiesa di san francesco al corso. Erano presenti il sindaco ferrara, rappresentanti della prefettura, dell’ufficio speciale per la ricostruzione dei comuni del cratere e della soprintendenza competente. Ha partecipato anche la rappresentante del dipartimento di prevenzione della asl 02, esperta in sicurezza sul lavoro. L’impresa che ha vinto l’appalto e l’ufficio di direzione lavori hanno completato la squadra.
Durante la riunione si sono valutate le scelte progettuali aggiornate dopo la gara d’appalto e si è verificata la fattibilità operativa di tutte le soluzioni adottate. Il confronto ha riguardato aspetti strutturali, modalità di cantiere, sicurezza nei luoghi di lavoro e interventi di bonifica. Lo scopo era garantire la massima coerenza tra progetto e pratiche esecutive, prevenendo problemi durante la fase di realizzazione.
Complessità progettuali e sfide tecniche del restauro
Il progetto di restauro ha richiesto un lungo periodo di preparazione e la collaborazione di diverse figure professionali. Il lavoro ha dovuto conciliare più esigenze. Da un lato, si è proceduto con interventi strutturali per consolidare la struttura portante. Dall’altro, si è affrontato il restauro degli elementi decorativi che caratterizzano l’interno e l’esterno della chiesa.
Un punto critico è stata la cantierizzazione dell’area, data la posizione centrale e la necessità di rispettare vincoli di tutela storica. Inoltre, l’intero tetto del monumento ha richiesto una bonifica urgente dall’amianto presente, materiale pericoloso messo in sicurezza prima di ogni altra attività. Tutte queste variabili hanno complicato la progettazione e allungato i tempi, fermo restando l’obiettivo di garantire un intervento che mantenga l’equilibrio tra conservazione e sicurezza.
Lo sviluppo e il controllo delle fasi successive saranno sottoposti al monitoraggio del gruppo di lavoro, con aggiornamenti periodici per mantenere trasparenza e rispetto dei tempi previsti. Questi elementi sono essenziali per assicurare una corretta gestione dell’intervento e il futuro utilizzo della chiesa a scopi religiosi e culturali.