Ultimo giorno del 2024: un momento di preghiera e sport per la pace a Roma

Ultimo giorno del 2024: un momento di preghiera e sport per la pace a Roma

Athletica Vaticana invita sportivi e cittadini a Roma il 31 dicembre 2024 per un evento di preghiera e la corsa “We Run Rome”, promuovendo pace, unità e inclusività attraverso lo sport.
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Ultimo giorno del 2024: un momento di preghiera e sport per la pace a Roma - Gaeta.it

In un atto simbolico per il nuovo anno, Athletica Vaticana invita sportivi e cittadini a partecipare a un evento speciale a Roma il 31 dicembre 2024. L’iniziativa si svolgerà presso la sede della FAO per riflettere sulla pace e sull’importanza dello sport come mezzo per costruire un futuro migliore. Un momento di preghiera precederà la celebrazione sportiva della We Run Rome, una corsa che abbraccia il cuore della capitale italiana.

Un momento di preghiera per la pace a Roma

Martedì 31 dicembre, alle ore 12.30, tutte le donne e gli uomini di sport sono invitati a riunirsi a Largo di Porta Capena, proprio nel punto in cui sorge l’ingresso principale della FAO. Questa sede delle Nazioni Unite è un simbolo di lotta contro la fame e di promozione del diritto all’alimentazione per tutti i popoli, specialmente per i più vulnerabili. Qui, i partecipanti si uniranno in un breve momento di preghiera, un Te Deum che richiamerà l’attenzione delle nuove generazioni sull’importanza della pace.

Durante questo incontro, verrà recitata la “Preghiera del maratoneta”, una riflessione sulla vita attraverso la maratona, tradotta in 37 lingue. Questo testo, ricco di significato e semplici valori, è diventato un punto di riferimento spirituale per sportivi di diverse discipline. La celebrazione si concluderà con la recita dell’Ave Maria, secondo le intenzioni di Papa Francesco, il quale ha sempre sostenuto la necessità di unire il mondo dello sport con messaggi di pace.

L’invito a partecipare è aperto a tutti, non solo a coloro che si cimenteranno nell’atto sportivo, ma anche a chi desidera semplicemente condividere un momento di speranza e di raccoglimento. La scelta di abbinare una preghiera alla corsa evidenzia l’importanza di una comunità coesa, pronta a difendere valori fondamentali in un mondo segnato da conflitti.

Correre per la pace: la “We Run Rome”

Subito dopo il momento di preghiera, i partecipanti potranno prendere parte alla We Run Rome, che rappresenta l’ultima gara podistica dell’anno. Questa corsa, che si snoderà per le vie del centro di Roma, offre percorsi di 5 e 10 chilometri, rendendo accessibile l’evento a corridori di ogni livello. Il taglio del nastro per l’inizio della gara, previsto subito dopo la celebrazione, incarna lo spirito di unità e di festa, rendendo l’uscita dall’anno vecchio un’occasione propizia per rinnovare speranze e impegno per un futuro di pace.

Il tema della gara è legato all’apertura delle tre Porte Sante del GiubileoSan Pietro, carcere di Rebibbia e San Giovanni – e alla futura apertura delle altre due. Ciò rende la corsa non solo un evento sportivo, ma anche un’opportunità di riflessione e confronto per chi partecipa. Il percorso abbraccia i luoghi più simbolici della capitale italiana, ridefinendo il concetto di sport come veicolo di pace e solidarietà.

Come madrina della manifestazione, la giovane atleta paralimpica Sara Vargetto, 16 anni, rappresenta l’energia e la determinazione che caratterizzano il mondo dello sport. Partecipando con la sua carrozzina, supportata da runner provenienti da diverse società sportive, offre un esempio di inclusività e coraggio. La presenza di Sara sottolinea che la vera essenza dello sport non conosce barriere, ma abbraccia tutte le persone, incoraggiandole a superare limiti e ostacoli.

Un messaggio di pace attraverso lo sport

In continuità con il messaggio di unità e speranza, durante la We Run Rome atleti di diverse squadre correranno indossando t-shirt personalizzate. Sulle magliette sarà visibile la scritta “peace”, simbolo della lotta contro i conflitti e per l’inclusione, accompagnata da una citazione di Papa Francesco: “Lo sport costruisca ponti, abbatta barriere e favorisca la pace”. Queste parole, tratte dalla prefazione del Papa al libro “Giochi di pace. L’anima delle Olimpiadi e delle Paralimpiadi,” riflettono la visione di uno sport che serve a creare connessioni tra culture e comunità.

Atleti e appassionati si uniranno, in un clima di solidarietà, per dimostrare che lo sport può essere una scelta potente contro la violenza e le divisioni sociali. Anche i più giovani sono chiamati a essere protagonisti di questa iniziativa, che mette in primo piano l’importanza di un messaggio collettivo di pace, auspicio di un anno nuovo migliore che arrivi dopo il 2024.

L’evento si preannuncia non solo come una semplice corsa, ma come un passo significativo verso il cambiamento. Un’opportunità per tutti, di qualsiasi età o abilità, di divenire ambasciatori di pace attraverso uno sport che, con il suo linguaggio universale, può davvero abbattere barriere e costruire un futuro migliore.

Ultimo aggiornamento il 30 Dicembre 2024 da Donatella Ercolano

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