L’ulss 9 scaligera ha ricevuto un riconoscimento importante dal Centro Studi Cultura e Società di Torino, grazie a un lavoro di rete con enti pubblici e terzo settore volto a promuovere l’inclusione sociale nel territorio veronese. Il premio ‘Persona e Comunità’, iniziativa della città di Torino, celebra chi sviluppa servizi integrati per combattere la povertà e favorire l’autonomia delle persone fragili. A segnare la differenza è stato il progetto ‘Turismo sociale e inclusivo’, che punta a inserire e valorizzare soggetti vulnerabili attraverso il turismo e la socializzazione.
Il progetto turismo sociale e inclusivo e il suo sviluppo sul territorio
Lanciato tre anni fa sotto l’egida della presidenza del consiglio dei ministri e della regione Veneto, il programma ‘Turismo sociale e inclusivo’ si concentra sull’area veronese. Il fine è mettere al centro dell’offerta turistica locale le persone in condizioni di fragilità, creando occasioni di svago pensate per superare ostacoli sociali e personali attraverso il tempo libero. L’idea che guida il progetto è semplice: usare il turismo come strumento di inclusione e crescita personale, valorizzando le risorse del territorio e favorendo momenti di condivisione.
Le attività proposte spaziano tra visite guidate accessibili, eventi culturali e iniziative che coinvolgono operatori del turismo con attenzione particolare al pubblico vulnerabile. In questo modo, si tende a creare un modello che non solo funziona, ma può essere replicato in altre realtà. Il premio ottenuto sottolinea come questo approccio abbia generato buone pratiche sostenibili nel tempo, e che continuano a svilupparsi attraverso la collaborazione di numerosi partner.
Leggi anche:
Una rete cresciuta per la promozione dell’inclusione e dell’accessibilità
Oggi il progetto conta oltre sessanta partner attivi, tra enti pubblici, associazioni di volontariato, fondazioni culturali e soggetti privati che operano in ambito turistico e sociale. Tra i più importanti si segnalano la diocesi di verona, fondazione arena, parchi tematici della zona, l’aeroporto catullo e diverse onlus impegnate nel sociale. Questa convivenza di competenze diversi ha creato un intreccio che permette di offrire diverse attività, adattandole a tante esigenze e facilitando la partecipazione di chi spesso resta ai margini.
Sul sito dell’ulss 9 è possibile consultare l’elenco completo dei soggetti coinvolti e conoscere l’offerta disponibile. Il lavoro in rete favorisce lo scambio di esperienze e risorse, e permette di affrontare insieme le difficoltà organizzative e logistiche che emergono nel proporre il turismo come occasione di inclusione sociale. La sinergia tra vari attori rende tangibile l’obiettivo di ampliare spazi di partecipazione per le persone con disabilità o svantaggiate.
L’impegno dell’ulss 9 e le prospettive future legate alle paraolimpiadi di milano cortina 2026
Il direttore generale dell’ulss 9 scaligera, la dottoressa patrizia benini, ha sottolineato il valore del premio come riconoscimento del lavoro di tutti i partner e dello sforzo aziendale nel costruire questo progetto. Ha indicato l’importanza di mettere in dialogo realtà molto diverse tra loro ma che condividono attenzione particolare sull’inclusione e l’accessibilità, temi chiave per la coesione sociale.
Lo sviluppo del progetto non si ferma. Sono previste nuove iniziative volte ad aumentare la copertura territoriale e la qualità delle attività rivolte ai soggetti fragili. Un punto di riferimento per questa espansione sarà l’appuntamento con le paraolimpiadi milano cortina 2026, evento di portata internazionale che offrirà nuove occasioni per rafforzare le pratiche di inclusione nel turismo e nel tempo libero. Il lavoro dell’ulss 9 scaligera vuole farsi esempio da seguire, dimostrando come la collaborazione tra istituzioni e terzo settore possa produrre risultati tangibili nel migliorare la vita delle persone.