Ucraini in Italia: trasferimento forzato per 47 rifugiati dall'hotel Manhattan di Sulmona

Ucraini in Italia: trasferimento forzato per 47 rifugiati dall’hotel Manhattan di Sulmona

A Sulmona, 47 rifugiati ucraini devono lasciare l’hotel Manhattan entro il 31 gennaio, suscitando preoccupazioni per la loro integrazione e stabilità dopo quasi quattro anni di guerra.
Ucraini In Italia3A Trasferimen Ucraini In Italia3A Trasferimen
Ucraini in Italia: trasferimento forzato per 47 rifugiati dall'hotel Manhattan di Sulmona - Gaeta.it

A Sulmona, la situazione per 47 cittadini ucraini si fa complicata. Queste persone, tra cui uomini, donne e bambini, sono stati accolti nel contesto italiano per sfuggire a una guerra che dura da quasi quattro anni. La Prefettura dell’Aquila ha deciso che dovranno lasciare l’hotel Manhattan dove risiedevano, in seguito a un’ordinanza che prevede il loro trasferimento in altre strutture della provincia. La convenzione che consentiva loro di rimanere in albergo scade il 31 gennaio, creando inquietudine e incertezza per queste famiglie.

Nuovi luoghi di accoglienza

Secondo le disposizioni, il trasferimento riguarderà diverse località della provincia. Diciassette persone saranno movimentate all’Aquila, quattordici a Navelli in quattro nuclei familiari e nove, composti da tre famiglie, verranno accolti dalla Caritas di Avezzano. Questa redistribuzione degli ospiti ha suscitato preoccupazioni tra le famiglie colpite, che avevano già trovato un certo grado di stabilità e integrazione nella comunità locale.

Le difficoltà lasciate in sospeso

Maurizio Zaccardi, direttore dell’hotel Manhattan, ha espresso il suo disappunto riguardo alla decisione della prefettura. Ha rilevato che i rifugiati avevano trovato una serenità che sembrava impossibile all’inizio del loro arrivo. Molti degli ucraini si erano inseriti nel tessuto sociale italiano, tuffandosi nel mondo del lavoro e mandando i propri figli a scuola, così come partecipando ad attività extracurricolari. La rimozione da questa stabilità sarà un colpo duro da affrontare, costringendoli a ripartire da zero.

La condizione attuale dei rifugiati, secondo Zaccardi, evidenzia la necessità di un supporto continuo per facilitare i loro processi di integrazione. Ha anche lanciato un appello ai rappresentanti delle istituzioni locali, suggerendo che l’esperienza di accoglienza all’interno di una struttura alberghiera ben organizzata abbia creato le basi per un futuro più ottimista.

Un futuro incerto per i rifugiati

Il tema dell’integrazione è centrale. Zaccardi ha messo in evidenza come l’accoglienza solidale all’interno di un hotel possa aprire a nuove opportunità per i rifugiati, diversamente da altri tipi di strutture. La sensazione condivisa è che, nonostante il trasferimento, esista il desiderio di trovare un percorso che consenta di continuare a prosperare e a costruire relazioni significative all’interno della comunità.

Gli ucraini, ora in procinto di lasciare l’hotel Manhattan, si trovano di fronte a una nuova pagina. Entro giovedì, dovranno lasciare la struttura, aggiungendo ulteriori sfide al già complesso panorama delle loro vite. La ricerca di stabilità e integrazione rimane un obiettivo vitale per questi rifugiati, ai quali, per ora, resta solo l’incertezza e la speranza di un’accoglienza sempre più umana.

Change privacy settings
×