Trump torna nel golfo tra affari, criptovalute e legami con i sovrani sauditi e del Qatar

Trump torna nel golfo tra affari, criptovalute e legami con i sovrani sauditi e del Qatar

Trump rafforza i legami economici e politici con la famiglia saudita, gli Emirati Arabi Uniti e il Qatar, puntando su investimenti miliardari, tecnologia, criptovalute e un summit con protagonisti come Elon Musk e Mark Zuckerberg.
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L'articolo analizza la visita di Trump nella penisola arabica nel 2025, evidenziando i legami economici e politici storici con i sovrani sauditi e del Golfo, il ruolo crescente delle criptovalute e della tecnologia negli investimenti, e le controversie legate a regali e finanziamenti esteri. - Gaeta.it

La nuova visita di Trump nella penisola arabica ripercorre rapporti economici e politici consolidati da decenni con la famiglia saudita e altri stati del golfo. L’incontro assume una dimensione ben più ampia del semplice viaggio istituzionale, intrecciando investimenti milionari, partecipazioni in grandi proprietà newyorkesi e una forte presenza nel settore tecnologico e delle criptovalute. Nel contesto di un summit definito «maga in the desert», diversi magnati americani e arabi si confronteranno sui miliardi da destinare agli Stati uniti.

Le radici del legame tra trump e i sovrani sauditi e del medio oriente

Il filo che unisce Trump ai sovrani del medio oriente affonda le radici negli anni ’90. Nel 1991, Trump vendette il suo yacht per 20 milioni di dollari al principe bin-Talal, uno degli uomini più influenti della famiglia reale saudita. Questo scambio rappresentò solo l’inizio di una serie di rapporti economici stretti. Nel 1995, il principe guidò la cordata che acquistò il Plaza Hotel di Manhattan da Trump, segnando una collaborazione costante nel settore immobiliare. Nel 2001 il gruppo saudita comprò un intero piano della Trump World Tower a New York e più di recente è prevista l’apertura di una Trump Tower a Jedda, in Arabia Saudita.

Ampliamento delle collaborazioni personali

Questi rapporti personali si estendono anche a iniziative sportive e di intrattenimento. Trump e i sovrani sono soci in una federazione di golf, mentre Jared Kushner, genero dell’ex presidente e inviato per la regione, ha ottenuto un investimento di 2 miliardi di dollari dal fondo sovrano saudita per le sue attività imprenditoriali. La natura di questo legame spiega la scelta della penisola arabica come destinazione privilegiata dei viaggi ufficiali di Trump.

Un programma di visita ricco di incontri e concessioni di lusso

Il viaggio di Trump nel 2025 include tappe anche negli Emirati Arabi Uniti e in Qatar, dove il presidente riceverà l’uso di un Boeing 747 ceduto dal palazzo reale del Qatar. Quest’ultimo viene definito come un esempio di estetica kitsch, e rappresenta una violazione non anonima delle norme costituzionali statunitensi che vietano regali da parte di potenze straniere. I critici vedono in questo gesto l’ulteriore conferma di come gli affari personali prevalgano sulle regole istituzionali.

Il programma prevede anche un summit, lo Saudi-US Investment Forum, in cui sono attesi accordi per investimenti che raggiungono i 600 miliardi di dollari negli Stati uniti, come promesso dal principe Mohammad bin Salman. Gli Emirati Arabi Uniti hanno dichiarato investimenti fino a 1.300 miliardi sull’arco di dieci anni. Tra i partecipanti figurano figure chiave della tecnologia americana come Elon Musk, Mark Zuckerberg, Sam Altman e dirigenti del complesso militare tecnologico della Silicon Valley come Alex Karp.

Il ruolo crescente del settore tecnologico e delle criptovalute nel summit

Rispetto all’edizione sette anni prima, il nuovo summit si concentra molto su tecnologia e innovazioni digitali. Tra i partecipanti spicca David Sachs, soprannominato il crypto zar di Trump, incaricato di gestire e promuovere le valute virtuali nei circoli politici. Trump, passato dall’essere scettico sulle criptovalute, ha lanciato all’inizio del 2025 un memecoin chiamato $TRUMP. Lo scorso anno, insieme ai figli Don Jr., Eric e Barron, ha fondato la World Liberty Financial, holding di cui fanno parte le valute digitali $WLFI e USD1 che hanno generato oltre 300 milioni di dollari in investimenti.

Distribuzione dei profitti

Una parte consistente dei profitti, circa il 75%, è destinata direttamente alla famiglia Trump. Anche la first lady ha creato il suo token, denominato $Melania. Questi strumenti finanziari si sono trasformati in un nuovo canale di raccolta fondi e di influenza politica. Trump ha organizzato una cena di gala per 220 investitori nel suo club di golf in Virginia. I 25 maggiori risparmiatori hanno ottenuto un tour della Casa Bianca.

Il sostegno politico e finanziario della lobby cripto alla campagna elettorale di trump

Nel corso della campagna per il 2025, Trump ha ricevuto circa 131 milioni di dollari dalla lobby delle criptovalute. Dopo aver accolto questi finanziamenti, ha definito gli Stati uniti una futura superpotenza cripto, sostenendo una valuta virtuale nazionale. Ha anche nominato Paul Atkins, esponente liberista, a capo della SEC in sostituzione di Gary Gensler, noto per aver imposto norme più rigide sulle valute digitali.

Tra i maggiori investitori nei progetti cripto di Trump figura Justin Sun, fondatore della piattaforma Tron. L’imprenditore è noto anche per aver acquistato per 6,2 milioni di dollari un’opera di Maurizio Cattelan, una banana attaccata al muro con il nastro adesivo. Sun è indagato da FBI e SEC in relazione a presunti illeciti finanziari, a testimonianza delle opache pratiche che a volte caratterizzano il mondo delle criptovalute.

Dubai e il golfo diventano snodi per eventi e investimenti nel mondo cripto

L’industria delle criptovalute sta trovando nel golfo un punto di riferimento operativo. A maggio 2025 si è tenuto a Dubai un convetto di criptovalute descritto dal Wall Street Journal come un «cripto-rave». L’evento è stato caratterizzato da musica techno, feste e la presenza di figure come Justin Sun, Eric Trump e Zach Witkoff, entrambi legati all’amministrazione americana in medio oriente e investitori nelle monete di Trump.

Tra gli ospiti spiccavano anche personaggi con precedenti giudiziari nel settore cripto, come Changpeng Zhao, fondatore di Binance, la piattaforma più usata da USD1, che ha scontato quattro mesi in carcere in California per violazioni finanziarie. Di recente, Binance ha ricevuto un investimento di 2 miliardi dagli Emirati Arabi Uniti, rafforzando il legame tra il golfo e il comparto digitale statunitense.

Le operazioni e gli investimenti rappresentano un testimone evidente della discrepanza tra le regole costituzionali e le pratiche attuali alla Casa Bianca. L’accettazione di regali da parte di potenze straniere, come il Boeing qatariano, e le interazioni con investitori esteri continuano a suscitare dibattiti, mentre il presidente appare determinato a ignorare le critiche definendo ridicoli i commenti sugli aspetti etici della sua gestione.

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