La guerra in ucraina continua a segnare un’escalation che coinvolge attori internazionali e militari diretti. In questo contesto, emergono tensioni tra Stati Uniti, Russia e Cina, con forti dichiarazioni e manovre strategiche che indicano cambiamenti significativi nel conflitto. Le recenti parole del segretario di stato americano Marco Rubio tracciano la posizione di Donald Trump, mentre dalla Russia si registrano attacchi con droni e movimenti di sicurezza interni.
La posizione di donald trump sulla pace in ucraina secondo marco rubio
Marco Rubio, segretario di stato americano, ha espresso una critica diretta nei confronti di Mosca durante un’intervista a Fox News. Ha descritto Donald Trump come “il negoziatore finale”, segnalando che l’ex presidente mostra crescente stanchezza in merito alla situazione in ucraina. Rubio ha detto che Trump è determinato a fermare il conflitto, definendolo “eredito dall’amministrazione Biden”.
Il senatore ha raccontato che le trattative con Vladimir Putin non portano a risultati concreti, nonostante incontri regolari. Ha sottolineato che Trump ha dato alla Russia 50 giorni per trovare un accordo, minacciando tariffe severe nel caso non si arrivasse a un’intesa. Le tariffe, secondo Rubio, sarebbero più contenute rispetto a quelle suggerite da alcuni senatori, segno di un approccio pragmatico.
Leggi anche:
La posizione di cina e alleanze strategiche
Rubio ha poi puntato l’attenzione sulla Cina, accusandola di sostenere la Russia fornendo aiuti non ufficiali, soprattutto petrolio. Ha affermato che senza il supporto di Pechino, la Russia avrebbe meno possibilità di sostenere la guerra. Ha descritto un’alleanza tra Russia, Cina e Iran che si coordina per “distrarre gli stati uniti” e consolidare la propria influenza nella regione.
Un’ondata di attacchi con droni sul territorio russo e le risposte delle autorità
Le forze di difesa russe hanno dichiarato di aver intercettato quasi cento droni ucraini nella notte tra il 22 e il 23 aprile 2025, che hanno sorvolato diverse regioni tra cui Briansk, Rostov e la penisola di Crimea. Secondo il ministero della difesa di Mosca, dalle 21.50 alle 05.20 ora locale, i sistemi antiaerei hanno neutralizzato 99 veicoli senza pilota, senza riportare danni né vittime.
La zona più colpita è stata Briansk con 36 droni abbattuti, seguita dalle regioni di Smolensk , Kaluga e altre aree come Volgogrado, Rostov, Voronezh, Kursk. Alcuni droni sono stati intercettati anche sul Mar Nero, Novgorod, Oriol e Tambov. Le autorità russe hanno definito questo episodio come una delle più grandi ondate di attacchi da quando è iniziato il conflitto. I canali ufficiali hanno sottolineato l’efficacia della difesa aerea nel respingere la minaccia.
Accuse da kiev e impatti civili
Parallelamente, da Kiev sono arrivate accuse contro Mosca per nuovi raid su infrastrutture civili nel nord-est del paese, in particolare nella città di Sumy. L’attacco ha causato il ferimento di almeno tre persone, secondo quanto riferito dal governatore Oleh Hrihorov. Attacchi analoghi sono stati riportati anche nelle regioni di Donetsk e Dnipropetrovsk, dove due civili hanno perso la vita.
Il cremlino annulla la parata della marina a san pietroburgo per motivi di sicurezza
Il 23 aprile 2025, la tradizionale parata navale della marina russa a San Pietroburgo è stata cancellata all’ultimo momento. Dmitry Peskov, portavoce del Cremlino, ha spiegato che la decisione è legata soprattutto a motivi di sicurezza, considerati prioritari rispetto a ogni altra ragione.
Oltre alla parata principale, sono stati sospesi anche i fuochi d’artificio e le manifestazioni delle imbarcazioni a vela, a remi, motorizzate e dei motoscafi. L’annullamento riflette la situazione tesa che vive la Russia in questo periodo, caratterizzata da attacchi esterni e una gestione particolare degli eventi pubblici. Interfax ha riportato il comunicato del Cremlino senza fornire ulteriori dettagli sulla natura precisa dei rischi che hanno portato a questa scelta.