A Castel di Sangro, una truffa bene orchestrata ha portato all’arresto di due giovani, colpevoli di aver raggirato un’anziana donna facendole credere che suo figlio fosse coinvolto in un grave incidente stradale. Il provvedimento delle forze dell’ordine ha permesso di recuperare la refurtiva e interrompere un crimine che avrebbe potuto avere conseguenze ancora più drammatiche.
La truffa ai danni di un’anziana
Nella tarda giornata di ieri, la tranquillità di Castel di Sangro è stata scossa dalla denuncia di un’anziana di 84 anni, residente a Sant’Eufemia a Majella. La donna si era recata dai carabinieri per raccontare di aver ricevuto una telefonata da un sedicente avvocato. Secondo quanto riferito dall’impostore, suo figlio avrebbe causato un grave incidente stradale. Per “risolvere” la situazione, le era stato chiesto di consegnare una somma immediata di 8mila euro. A fronte della mancanza di liquidità, l’anziana aveva deciso di cedere i suoi gioielli e un totale di 1150 euro in contante. Questa somma è stata riconosciuta dai carabinieri come la stessa trovata nelle tasche dei due malviventi.
L’intervento delle forze dell’ordine
Dopo la denuncia, i carabinieri hanno avviato un’immediata operazione di ricerca. Una pattuglia della radiomobile ha notato un’auto sospetta in circolazione sulla statale 652. In seguito a un controllo, i militari hanno interrogato i passeggeri, un 19enne e un 22enne, già noti agli agenti per simili comportamenti. Durante l’ispezione dell’auto, uno dei giovani ha tentato di nascondere un sacchetto, ma i carabinieri lo hanno prontamente scoperto. Nel sacchetto erano contenuti numerosi gioielli d’oro, incluso un anello nuziale con incisioni che corrispondevano a quelle fornite dalla vittima. L’intervento tempestivo ha permesso di fermare i sospetti e hindergli in flagranza di reato.
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Dettagli sull’arresto e indagini successive
Il loro arresto è avvenuto per truffa aggravata in concorso. Le indagini hanno rivelato che entrambi i giovani erano già stati coinvolti in precedenti incidenti legati a truffe simili. Inoltre, il più giovane dei due è stato segnalato alla Prefettura come assuntore di sostanze stupefacenti, poiché nella perquisizione è stata rinvenuta una modesta quantità di cocaina addosso a lui. Dopo l’arresto, entrambi sono stati trasferiti al carcere di Sulmona, su disposizione del Pubblico Ministero di turno presso la Procura della Repubblica.
Proseguono le investigazioni
Le autorità competenti continuano a indagare per accertare se i due giovani siano coinvolti in altri reati analoghi, o se abbiano dei complici. Ogni provvedimento adottato dalla Polizia Giudiziaria richiede la convalida da parte dell’Autorità Giudiziaria, evidenziando come la presunzione di innocenza debba sempre essere rispettata fino a una sentenza definitiva. Le indagini cercano di ricostruire il coinvolgimento dei due nella rete di truffe che ha preso di mira molte persone vulnerabili.
Il caso di Castel di Sangro mette in luce l’importanza di segnalare attività sospette e comportamenti fraudolenti, specialmente nei confronti di cittadini anziani che risultano più vulnerabili a tali raggiri.