Trieste celebra Pino Roveredo: eventi dedicati allo scrittore e alla sua eredità culturale

Trieste celebra Pino Roveredo: eventi dedicati allo scrittore e alla sua eredità culturale

Trieste celebra Pino Roveredo con una rassegna di eventi al Teatro Miela, promuovendo letture partecipate, spazi di parola libera e atelier di scrittura per onorare il suo lascito culturale.
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Trieste celebra Pino Roveredo: eventi dedicati allo scrittore e alla sua eredità culturale - Gaeta.it

Trieste rende omaggio a Pino Roveredo, scrittore che ha dato voce a chi spesso non ne ha, attraverso una rassegna di eventi organizzati al Teatro Miela. A due anni dalla sua scomparsa, la città riscopre e celebra l’autore di opere come “Capriole in salita” e “Mandami a dire”, creando diverse occasioni di incontro e condivisione per ricordare il suo lascito culturale. La manifestazione, intitolata ‘Grazie Pino‘, è un momento importante per rievocare i valori che Roveredo ha incarnato e diffuso nel corso della sua vita.

Una serata di lettura partecipata

La rassegna ha preso il via ieri con una serata dedicata alla lettura partecipata, un evento pensato per coinvolgere amici, familiari e conoscenti di Roveredo. Questa prima iniziativa ha rappresentato un momento di grande significato, dove i partecipanti hanno potuto esprimere le proprie emozioni legate alla figura dello scrittore attraverso la lettura di brani dalle sue opere e racconti personali. L’atmosfera del Teatro Miela, un luogo che da sempre promuove cultura e inclusività, è stata carica di commozione, consentendo a tutti di sentirsi parte della comunità che Roveredo ha contribuito a costruire.

Questa prima serata ha creato le basi per un dialogo aperto sul significato delle parole e sull’importanza di dare spazio alle storie di vita, un tema caro a Roveredo. La lettura partecipata si è rivelata non solo un omaggio al suo lavoro, ma anche un inno alla condivisione e alla memoria collettiva, elementi essenziali per un contesto socio-culturale sano e vibrante.

Spazio di parola libero al bar del Teatro Miela

Proseguendo con la rassegna, questa sera il Teatro Miela ospiterà uno spazio di parola libero, organizzato dalla redazione di “Volere Volare”, il giornale di strada creato da Roveredo. Sarà un momento dedicato all’espressione individuale, aperto a chiunque desideri raccontare un’esperienza personale, un ricordo o una “capriola” riuscita. Questo tipo di evento mira a rompere le barriere del giudizio, creando un ambiente sicuro e accogliente per la condivisione di storie e riflessioni.

L’importanza di uno spazio di parola libero non è solo nel permettere l’espressione, ma anche nel promuovere l’ascolto attivo tra i partecipanti. Questo approccio riflette perfettamente il pensiero di Roveredo, il quale credeva fermamente nella potenza della narrativa come strumento di connessione umana.

Atelier di scrittura autobiografica

Domani, dalle 16, è previsto un atelier intitolato ‘Non solo parole‘, guidato da Antonio Rota e Donata Forlenza. Questo incontro promette di avvicinare i partecipanti alla scrittura autobiografica e alla narrazione di sé. Attraverso stimoli artistici e letterari, i partecipanti saranno invitati a esplorare il proprio vissuto, creando occasioni per raccontare e ascoltare le storie degli altri.

L’atelier ha come obiettivo quello di promuovere la riflessione personale e il racconto condiviso, rendendo l’atto della scrittura un’esperienza collettiva e creativa. Sarà un’opportunità per avvicinare le persone a una forma di espressione che può rivelarsi molto potente per la crescita personale e la comprensione reciproca.

Dialogo e spettacolo il sabato mattina

Sabato, alle 11, avrà luogo un incontro dal titolo ‘Riprendersi la vita‘, in cui Moreno Montanari e Gabriel Schuliaquer discuteranno del metodo biografico e delle sue applicazioni. Moderati dalla giornalista Elena Dragan, i relatori presenteranno ai partecipanti come il percorso biografico possa essere un valido strumento per comprendere meglio il proprio vissuto e affrontare le sfide quotidiane.

Successivamente, sarà messo in scena lo spettacolo ‘Bobe‘ di Matteo Verdiani, che aggiungerà un ulteriore strato di significato alla manifestazione. Questo incontro rappresenta un momento di riflessione e di crescita non solo individuale ma anche come comunità, seguendo la scia del pensiero di Roveredo.

Un’iniziativa collaborativa

La rassegna è curata da Bonawentura-Teatro Miela in collaborazione con l’Associazione di cittadini e familiari di Trieste per la prevenzione e il contrasto alle dipendenze e l’Ente Nazionale Sordi di Trieste. Questa sinergia tra le varie entità sottolinea l’impegno collettivo verso un sociale più inclusivo e rispettoso delle differenze. Gli eventi in programma non solo omaggiano la memoria di Pino Roveredo, ma si propongono anche come strumenti di crescita e sensibilizzazione per la comunità.

L’iniziativa si dimostra un’ottima opportunità per riflettere sui temi dell’inclusione, della narrazione e del legame umano, rimanendo fedeli alla missione di dare voce a chi non ne ha.

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