La questione dell’assistenza sanitaria in Trentino, in particolare per la popolazione anziana, sta suscitando un acceso dibattito in seguito alle dichiarazioni del segretario della Uil Pensionati del Trentino, Claudio Lucchini. Egli ha evidenziato l’urgenza di un servizio sanitario territoriale che possa uniformare l’accesso alle cure tra gli anziani assistiti in Casa di Riposo e quelli che ricevono supporto domiciliare. Lucchini ha sottolineato la necessità di un incontro con l’assessore provinciale alla Salute, Mario Tonina, per discutere di come creare un modello di assistenza più equo e accessibile.
La disparità di accesso all’assistenza sanitaria
Claudio Lucchini ha messo in luce la disparità esistente nel sistema di assistenza sanitaria per gli anziani in Trentino. Attualmente, il 66% degli anziani assistiti è sotto la responsabilità di servizi privati, con circa 16.000 persone che usufruiscono di indennità di accompagnamento o sono dichiarati invalidi. Solo circa 5.000 posti nelle Rsa riescono a soddisfare il fabbisogno, a fronte di una popolazione anziana complessiva di 230.000 persone sopra i 65 anni. Di questi, 145.000 sono pensionati e 16.000 ricevono una pensione inferiore ai 600 euro al mese.
Lucchini ha affermato che è fondamentale garantire pari diritti a tutti gli anziani, indipendentemente dalla loro tipologia di assistenza. «L’esistenza di uno spazio Argento» ha riconosciuto, «è un passo avanti, poiché ha facilitato la comunicazione tra ospedali e strutture assistenziali, anche se il servizio non è a regime in tutte le zone». La proposta è quella di sviluppare una rete di ospedali di comunità che possa supportare effettivamente i servizi territoriali, creando una solida interconnessione tra pubblica assistenza e servizi privati.
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La necessità di potenziare la prevenzione
L’intervento di Lucchini ha toccato anche il tema della prevenzione, considerata cruciale per migliorare la qualità della vita degli anziani e ridurre i costi sanitari. Secondo il segretario della Uil Pensionati, è fondamentale investire in strategie preventive, una dimensione spesso trascurata nel dibattito attuale. Lucchini sostiene che un maggior focus sulla prevenzione potrebbe comportare significativi risparmi per il sistema sanitario, oltre a garantire una maggiore vivibilità per gli anziani.
«Da un lato dobbiamo risolvere le problematiche di accesso alle cure, dall’altro è necessario non tralasciare l’aspettativa di vita di chi è in buona salute», ha dichiarato. Ha quindi enfatizzato che l’assistenza privata non dovrebbe sostituire quella pubblica, ma piuttosto integrarsi in un sistema che metta il cittadino al primo posto.
Richiesta di dialogo e concertazione con la politica
Infine, Lucchini ha sottolineato l’importanza del confronto e della concertazione tra le parti sociali e la politica per affrontare le complessità del sistema sanitario. Ha lamentato una recente carenza di dialogo e collaborazione, evidenziando come la mancanza di un coinvolgimento attivo delle forze sindacali possa ostacolare la risoluzione efficace delle problematiche.
La posizione della Uil Pensionati è chiara: per migliorare la situazione attuale è necessario un dialogo costante con le istituzioni, capace di affrontare progressivamente le sfide legate alla salute degli anziani. Lucchini ha concluso affermando che tutte le parti coinvolte devono esserne consapevoli e lavorare insieme per trovare soluzioni concrete e durature.