La partecipazione record di pellegrini lungo la via lauretana ha segnato l’edizione 2025 di “Cammini aperti” nelle Marche. Le prenotazioni per i tre itinerari organizzati nel fine settimana sono andate rapidamente esaurite, con cento partecipanti iscritti per ciascuna delle tre tappe principali. L’evento ha messo in luce l’interesse crescente per i percorsi religiosi e naturalistici che attraversano la regione.
Il cammino lungo la via lauretana prende vita con gruppi numerosi e guide esperte
I trecento partecipanti sono stati suddivisi in gruppi da 25 persone e accompagnati da guide specializzate di Marche Active Tourism. I pellegrini hanno attraversato paesaggi naturali e borghi storici, oltre a visitare diversi luoghi di culto. L’accoglienza è stata curata da autorità locali e religiose che hanno presenziato in diverse tappe. Il direttore dei Cammini Lauretani, Simone Longhi, ha sottolineato il valore di queste esperienze, auspicando un ulteriore sviluppo grazie al supporto del ministero del Turismo, di Sviluppumbria e delle amministrazioni locali.
L’impegno delle istituzioni ha garantito un’organizzazione rigorosa, permettendo una fruizione sicura di sentieri e monumenti. Questo ha reso possibile un’esperienza immersiva per tutti i partecipanti, tra natura, spiritualità e cultura. Raggiungere il numero massimo di iscritti per ogni percorso indica un crescente interesse verso i cammini di fede e scoperta territoriale.
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Sabato la partenza è avvenuta dall’Abbazia di San Firmano a Montelupone. Il sindaco Rolando Pecora ha dato il benvenuto ai pellegrini prima dell’inaugurazione della segnaletica rinnovata della via lauretana a Recanati. Questo itinerario ha unito momenti di visita culturale con momenti di riflessione e preghiera.
Nel tratto tra Urbisaglia e l’Abbadia di Fiastra è emerso un forte spirito di inclusione. Tra i partecipanti infatti c’erano esponenti di Anffas Macerata e dell’associazione “I nuovi amici”, dimostrando come i cammini possano rappresentare occasioni di socializzazione e integrazione per persone con diverse abilità.
Domenica, la camminata da Muccia a Camerino ha seguito un percorso che ha toccato l’Eremo del Beato Rizzerio e il convento di Renacavata. Queste tappe hanno rappresentato un momento di incontro con la storia e la spiritualità del territorio, in un contesto segnato ancora dall’impegno per la ricostruzione post sisma. I pellegrini hanno potuto vedere direttamente lo stato di avanzamento dei lavori, intrecciati a iniziative di rilancio culturale.
Riflessioni del vescovo marconi sul valore del camminare insieme nelle comunità
Il vescovo di Camerino, monsignor Stefano Marconi, ha parlato della dimensione profonda dei cammini religiosi. Ha messo in evidenza che questi percorsi rappresentano un’opportunità per condividere esperienze con persone in situazioni svantaggiate. Camminare insieme diventa allora un gesto concreto di accoglienza e solidarietà, radicato nell’insegnamento della Chiesa.
Marconi ha inoltre richiamato l’importanza di rallentare rispetto al ritmo frenetico della vita moderna. I cammini offrono un’occasione per soffermarsi, osservare più a fondo la realtà che circonda e riscoprire il senso delle relazioni umane e del territorio. Il messaggio sottolinea come non si tratti solo di un percorso fisico, ma di un cammino interiore che coinvolge comunità e singoli.
La manifestazione “Cammini aperti” ha confermato il crescente valore attribuito a esperienze di pellegrinaggio e turismo lento. Le Marche si presentano come meta privilegiata per chi desidera unire natura, storia e spiritualità in un unico percorso. L’attenzione delle istituzioni locali e regionali suggerisce che questi itinerari continueranno a ricevere investimenti e cura anche nei prossimi anni.