Tre comuni di Ascoli Piceno uniscono le forze per valorizzare borghi storici con un progetto da un milione di euro

Tre comuni di Ascoli Piceno uniscono le forze per valorizzare borghi storici con un progetto da un milione di euro

Tre comuni di Ascoli Piceno lanciano il progetto “ecosistema plurale” per valorizzare centri storici e tradizioni locali, con un milione di euro dalla Regione Marche per rilanciare turismo ed economia.
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Tre comuni dell’entroterra marchigiano collaborano nel progetto "ecosistema plurale" per valorizzare i centri storici e le tradizioni locali, grazie a un finanziamento regionale volto a rilanciare economia e turismo. - Gaeta.it

Il rilancio dei paesi dell’entroterra marchigiano passa attraverso il recupero dei centri storici e la valorizzazione delle tradizioni locali. Tre comuni della provincia di Ascoli PicenoForce, Appignano del Tronto e Venarotta – hanno ideato un progetto chiamato “ecosistema plurale” per partecipare al bando regionale “Borgo accogliente”. L’obiettivo è migliorare la qualità della vita e l’attrattività turistica attraverso investimenti mirati, finanziati con un milione di euro messi a disposizione dalla Regione Marche.

Obiettivi del progetto “ecosistema plurale” e il coinvolgimento regionale

Il progetto nasce dall’esigenza di rilanciare l’economia locale puntando sul patrimonio storico e sulle capacità artigianali che caratterizzano i borghi dell’entroterra. Force, Appignano del Tronto e Venarotta si sono presentati insieme come un’unica proposta, con Force come Comune capofila, per sfruttare al meglio il bando “Borgo accogliente” promosso dalla Regione Marche.

Il presidente della Regione, Francesco Acquaroli, ha sottolineato l’importanza di iniziative di questo tipo all’interno di un più ampio programma che destina oltre 110 milioni di euro al recupero dei borghi montani e al sostegno delle imprese nelle zone interne marchigiane. “Ecosistema plurale si inserisce in questo disegno più vasto, dimostrando come la cooperazione tra enti locali, operatori economici e comunità produca effetti concreti sul piano economico e sociale.”

Questa collaborazione va oltre il semplice finanziamento. Punta infatti a creare un modello replicabile di sviluppo che parte dalle specificità culturali e tradizionali del territorio, capaci di attrarre visitatori e allo stesso tempo migliorare l’offerta per chi vive nei borghi.

Gli interventi previsti nei tre comuni per il recupero dei centri storici

Il progetto contempla interventi concreti che mirano a rendere gli spazi pubblici più funzionali e attrattivi. A Venarotta, ad esempio, è prevista la sistemazione dell’ex consorzio comunale: questa struttura sarà trasformata in un hub culturale e un punto informazioni dedicato ai turisti. L’idea è di rendere disponibile un luogo dove conoscere la storia e le peculiarità del territorio, ma anche di creare un centro di aggregazione aperto alla comunità.

A Force, il Villino Verrucci sarà riallestito come dimora storica. Questo edificio antico sarà offerto al pubblico con attività basate sul benessere, aprendo nuove opportunità di fruizione culturale e ludica. La dimora fungerà da polo per piccole iniziative che uniscono storia, arte e salute, elementi capaci di incuriosire sia i residenti sia i visitatori.

Ad Appignano del Tronto, invece, l’attenzione si sposterà sul parco giochi comunale. La riqualificazione lo renderà un ambiente didattico e naturalistico, dove i più piccoli potranno avvicinarsi alla conoscenza della natura in modo diretto e divertente. Questo intervento rientra nel più ampio obiettivo di offrire spazi vivaci, ma allo stesso tempo educativi, per le famiglie del territorio.

Le potenzialità di forza, appignano del tronto e venarotta nel contesto dei borghi marchigiani

I borghi dell’entroterra marchigiano spesso soffrono per la scarsa attenzione dei grandi circuiti turistici e per l’esodo delle nuove generazioni. In questo quadro, iniziative come “ecosistema plurale” rappresentano tentativi concreti per invertire la tendenza.

Force, Appignano del Tronto e Venarotta vantano un patrimonio culturale e naturale che rischia di non essere valorizzato senza un adeguato impegno pubblico e privato. Il progetto cerca di mettere insieme risorse e competenze per tutelare le radici di queste comunità, trasformandole in un volano di sviluppo.

Questi interventi portano benefici diretti al tessuto sociale ed economico, creando nuovi servizi, opportunità di lavoro e spazi per la socialità. Al tempo stesso, contribuiscono a mantenere vivo il legame con la storia locale e a diffondere le tradizioni attraverso una gestione attenta e partecipata delle risorse culturali.

La risposta da parte della Regione Marche, con risorse dedicate e politiche di sostegno, conferma l’interesse istituzionale verso l’entroterra e i piccoli centri. Sono proprio queste aree, spesso ai margini, a rappresentare una parte fondamentale dell’identità regionale e a meritare attenzione per essere preservate e valorizzate nel presente.

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